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Mar 02


Nel quattordicesimo anniversario della sua prematura scomparsa a 47 anni di età, Domenico Carpanini è stato ricordato con la visita alla sua tomba, di prima mattina al Monumentale, seguita a Palazzo Civico dalla commemorazione in Sala Rossa.
In serata, al Conservatorio, la banda della Polizia Municipale gli ha dedicato un omaggio musicale: “Era un uomo straordinario, di grande intelligenza e spessore morale†– hanno sottolineato Giovanni Porcino, presidente del Consiglio comunale e Giancarlo Quagliotti, animatore dell’Associazione Consiglieri Emeriti del Comune, adoperando nelle loro testimonianze parole sensibili.
Nel 1997 Domenico Carpanini era diventato vice sindaco con Valentino Castellani. Quattro anni più tardi fu il candidato a sindaco per il centrosinistra. Gli intervenuti hanno tratteggiato la carriera dell’uomo politico che si spense mercoledì 28 febbraio del 2001, in una sera fredda e nevosa, nella sede dell’Ascom nel corso di un primo faccia a faccia con Roberto Rosso, anch’egli candidato alla carica di sindaco alle elezioni amministrative.
E’ mancato parlando di politica, di fronte a cinquecento persone all’inizio di campagna elettorale, che lo avrebbe visto indiscutibilmente vincente: “Domenico era un amico fraterno, eravamo legati fin dalla giovane età dalla medesima, intensa passione politica e continua a vivere nel ricordo di tanti perché ha rappresentato la buona politica – ha spiegato il sindaco Piero Fassino in Municipio – la sua vera casa“.
“Sono stato testimone della passione nata in Borgo San Paolo, quando si avvicinò alla politica attiva – ha aggiunto Piero Fassino -. Di Torino avvertiva il respiro e gli umori e sarebbe stato un grande sindaco. Credeva fortemente in questa città, che conosceva e perlustrava a palmo a palmo, senza mai risparmiarsi. Aveva il gusto del dettaglio e fu lui il precursore delle politiche per la sicurezza cittadina. Voleva bene alla nostra città, come la ama un cittadino attivo che si accalora per un problema contingente: i pasti che non arrivano in tempo in una mensa scolastica, un ritardo nella riparazione di una strada, gli sfrattati a cui cercare casa, le acque di un alluvione che non risparmiano Borgo Dora. Aveva il coraggio delle sfide difficili. Ed è questo suo agire positivo, costruttivo, che tutti gli riconosciamo. Abbiamo apprezzato tutti un aspetto particolare della sua personalità, tanto ammirato dai torinesi, quanto dai collaboratori più stretti, ovvero la sua voglia di esserci sempre, in prima fila ad affrontare le sfide più dure, come quelle del terrorismo, o quelle dell’integrazioneâ€.
Carpanini, ha ricordato il sindaco, era uno di quegli amministratori che scendono per strada e guardano e toccano i problemi di tutti, non ne parlano da lontano. Riformista, aveva fiducia nella gente comune. Era sempre costantemente disponibile all’ascolto, pronto nel decidere. Ironico e spiritoso, concreto, con il fiuto giusto che occorre in politica, prometteva di assumere un ruolo di sindaco operativo e comunicativo: “In questi anni ci è venuta a mancare la sua competenza di amministratore esperto, il gusto che aveva della vita, perché oltre alla politica sapeva apprezzare anche tante altre cose, come la letteratura, le partite della Juventus e la bellezza dell’arte. Era fatto così, sapeva arrivare al cuore della società civileâ€. La buona politica è donarsi agli altri. Attorno alla sua scomparsa, la città ha vissuto un momento di verità. Si è unita: “Sarebbe stato un grande sindaco†ha detto ancora Fassino sottolineando che per Carpanini non si corre il rischio dell’oblio: †Rimane il suo ricordo – ha concluso – tanto più in questo periodo in cui spesso la politica lascia un’immagine di sé che suscita nell’opinione pubblica critica, indignazione, diffidenza. Lui, invece, rappresentava la buona politica“.

[fonte: TorinoClick]

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Mar 02


Centoventotto protagonisti del dibattito pubblico italiano e internazionale, con la partecipazione di giovani e cittadini, per 102 appuntamenti in cinque giorni: questa è la quarta edizione di Biennale Democrazia – coordinata da Gustavo Zagrebelsky presidente emerito della Corte Costituzionale – dedicata ai Passaggi intesi come cambiamento e alle trasformazioni sociali, economiche, politiche e scientifiche che segnano il nostro presente e caratterizzeranno gli anni a venire per tornare a credere nel futuro. La manifestazione, presentata oggi all’NH Hotel Carlina, vedrà dal 25 al 29 marzo il ‘tema del passaggio’ declinato in quattro differenti filoni: transiti e barriere, eredità e inizi, velocità e lentezza, possibilità. Tra gli ospiti internazionali si potranno ascoltare il costituzionalista della Hong Kong University Benny Tai Yiu-Ting, ispiratore del movimento dell’Umbrella Revolution e Saskia Sassen, sociologa della Columbia University, tra i massimi esperti di globalizzazione e processi transnazionali. Tra gli interventi anche quello di Colin Crouch, sociologo e politologo all’Università di Warwick, noto per aver coniato e sviluppato il concetto di “Postdemocrazia”.

Tra i tanti relatori anche il filologo Luciano Canfora, il filosofo Massimo Cacciari, Carlo Ossola, professore di letteratura al Collège de France di Parigi e accademico dei Lincei, il premio Strega 2014 Francesco Piccolo, gli scrittori Michela Murgia, Gianrico Carofiglio e Benedetta Tobagi.

Nello stesso edificio che nei primi anni del Novecento è stato per un certo periodo abitazione del giovane Antonio Gramsci, giunto a Torino per gli studi universitari, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky e il sindaco Piero Fassino hanno illustrato, insieme alla direttrice organizzativa di BD Angela La Rotella, il programma della manifestazione, sintesi di un’attività intensissima svoltasi soprattutto insieme a giovani universitari e delle medie superiori, incominciata nella seconda metà del 2014: “Questa edizione si propone di approfondire le grandi questioni e analizzare le trasformazioni che contraddistinguono il momento storico che stiamo attraversando, fotografandole nell’atto della transizione. E la cultura è chiamata in causa nella sua funzione più profonda di comprendere, dare un senso, offrire prospettive di convivenza – ha sottolineato Zagrebelsky – . In poche parole, la cultura è in grado di aiutare a uscire dal contingente, dove pulsioni e interessi individuali e collettivi si incontrano, confrontano e scontrano nella loro pura e semplice materialità. Non può essere solo ricapitolazione, ma deve essere anche invenzione. ‘Utopia’ era nel titolo della passata edizione di BD. Passaggi ne riprende e sviluppa l’ispirazione, con riguardo ai mutamenti presenti e, potenzialmente, futuriâ€.

Il sindaco, visibilmente soddisfatto che proprio nella città della Mole si promuova uno tra i più importanti forum internazionali dedicati ad approfondire un tema quanto mai attuale come quello dei legami all’interno della società contemporanea ha spiegato: â€Attraversando un cambio di secolo e di progresso, abbiamo assistito a trasformazioni tecnologiche e culturali che mettono l’uomo e la natura di fronte a nuovi paradigmi. Biennale Democrazia, interrogandosi su queste sfide, oltre a quella di come potranno essere le nuove forme di rappresentanza democratica, ci aiuta a interpretare il mondo contemporaneo e allo stesso tempo coinvolge le nuove generazioni a pensare con ottimismo al futuroâ€.

Gli incontri e i dibattiti in calendario si svolgeranno come sempre nel cuore della città, al Teatro Regio e al Piccolo Regio, nei Teatri Carignano e Gobetti, all’Accademia delle Scienze, al Circolo dei Lettori, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, al Campus Luigi Einaudi, nella sede storica di Intesa Sanpaolo a Palazzo Turinetti, al Museo Diffuso della Resistenza, a Torino Youth Centre, nella sede della Fondazione Fulvio Croce.

Per la giornata inaugurale, mercoledì 25 marzo, al mattino, nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi, l’artista e video saggista Ursula Biemann propone una riflessione dal titolo Passaggi di terra, di acqua e di aria. Alle 12, nella Main Hall del C.L.E., si inaugura la mostra Passaggi di confine, mobilità globale / Border crossing, global mobility di Eva Leitolf e Victor López González. Alle 16, in piazza San Carlo si presenta alla città l’opera Attraverso, progetto e allestimento a cura di Ugo Li Puma. Alle 18 Claudio Magris tiene al Teatro Regio una lectio magistralis intitolata L’Europa della cultura, introdotto da Mario Calabresi, direttore della Stampa. Alle 21.30, sempre al Regio, va in scena la prima assoluta dello spettacolo teatrale Thyssen Opera Sonora (regia di Pietro Babina) scritto e interpretato da Ezio Mauro, direttore di Repubblica. Insieme a lui, sul palco, il compositore e musicista Alberto Fiori, mentre le voci di Alba Rohrwacher e Umberto Orsini daranno corpo alle testimonianze e ai ricordi dei superstiti della strage del 6 dicembre 2007 dove persero la vita sette operai dell’acciaieria Thyssenkrupp.

Da non dimenticare due novità che caratterizzano questa edizione: il campus residenziale che ospiterà 200 studenti delle scuole superiori in arrivo da tutta Italia per partecipare, insieme con i loro insegnanti, a Biennale Democrazia; la prenotazione online anche per i cittadini.

Come nelle precedenti edizioni, l’ingresso è gratuito per tutti gli appuntamenti fino a esaurimento dei posti disponibili e i biglietti potranno essere ritirati a partire da un’ora prima dell’incontro davanti al luogo in cui si svolge. Chi vuole evitare le file e avere la certezza di un posto riservato, può prenotare in anticipo al prezzo di 5 euro. Il servizio è disponibile dal 9 marzo alla biglietteria in via San Francesco da Paola 6, dal lunedì al sabato dalle 11 alle 18 (info: 011/4424777, bdtickets@comune.torino.it) oppure online sul sito www.vivaticket.it. L’intero programma è su www.biennaledemocrazia.it

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