preload
Ott 04


È stato inaugurato martedì 4 ottobre â€œContemporanea International Film Festivalâ€, un nuovo festival di cinema e arti visive dedicato allo sguardo delle donne, in programma fino a domenica 9 ottobre al Cinema Ambrosio e al Circolo dei Lettori di Torino.

La serata d’apertura ha reso omaggio a Monica Vitti con la proiezione del film “Deserto rosso†di Michelangelo Antonioni , introdotto da Cristina Borsatti, autrice della biografia di Monica Vitti, scritta nel 2005 con il contributo di Mario Monicelli, Dino Risi e Ettore Scola. Presenti i direttori artistici del festival, Fulvio Paganin e Giulia Magno.

Ospite Demetra Bellina, tra le attrici italiane più promettenti. Classe 1995, friulana, lo scorso anno è stata protagonista con Claudio Bisio di “Tutta colpa di Freud – La serie†e ha girato “Comediansâ€, diretto dal Premio Oscar Gabriele Salvatores.

Maggiori informazioni su www.contemporaneafilmfestival.com

Ott 04


In occasione della prima Giornata Mondiale UNESCO sulla Geodiversità (6 ottobre 2022) e della 16a European Geopark Conference “EGN2022†(Verbania 26-30 settembre 2022), un’iniziativa dedicata al tema della Geodiversità trasforma il Cortile del Rettorato in una “finestra sul mondo dei geoparchiâ€.

Al centro del Cortile del Rettorato, l’installazione multimediale GEOdiversUniTO – Il bosco delle rocce ideata da Giulia CarluccioMarco Giardino e Vincenzo Lombardo e curata da Marco Giardino e Luca Morino, illustra la varietà di morfologie, materiali (rocce, sedimenti, acqua e ghiaccio) e processi geologici che caratterizzano il Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark, uno spazio di geodiversità unico che ospita una eccezionale sequenza di rocce che va dal mantello terrestre alla crosta inferiore fino alle rocce di copertura. Una sezione geologica di estremo valore scientifico, ben visibile in superficie e con continuità solo in questa zona della Terra.

Il Bosco delle rocce è una rappresentazione di questo patrimonio geologico e culturale: gli elementi naturali di geodiversità si “trasformano†nell’installazione in fiori e alberi collocati in cima a steli metallici. L’immagine d’insieme rimanda a un bosco incantato (e quindi a naturali forme di vita) ma anche a un agglomerato di grattacieli, simbolo – nel bene o nel male – del progresso del genere umano. Le rocce, come piante e animali, si muovono e si trasformano, impiegando, però, tempi lunghissimi al di fuori della scala umana. Il Bosco delle rocce è immerso in un ambiente sonoro quasi impalpabile, è “aria che vibraâ€: musica e ritmo indecifrabili ma al tempo stesso avvolgenti, suoni del sistema geoparco, naturali e antropici, legati al lavoro dell’uomo sui materiali geologici.

L’installazione è accompagnata da un percorso espositivo che si sviluppa sotto il porticato del Cortile del Rettorato articolandosi in quattro sezioni tematiche che illustrano il ruolo rivestito dagli elementi della geodiversità.

Fonte e maggiori informazioni su universounito.it