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Mar 20


1069 nomi, 115 di bambini: sono quelli delle vittime innocenti delle mafie, censiti fra il 1860 al 2022. Sono stati letti tutti, dal primo all’ultimo, durante il presidio con fiaccolata che si è svolto questa sera di fronte a Palazzo Civico, al quale hanno preso parte alcune centinaia di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, tra i quali una nutrita rappresentanza della Sala Rossa, la quale ha interrotto i suoi lavori per prendere parte all’iniziativa.

A leggere i nomi, autorità come il prefetto Raffaele Ruberto, l’assessore regionale Andrea Tronzano, la vicesindaca Michela Favaro, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, Valentina Cera per la Città Metropolitana, altri esponenti delle istituzioni locali (numerosi, in piazza, i sindaci dell’area torinese con i loro gonfaloni) e tanti giovani. Nomi noti a tutti come quelli di Paolo Borsellino, Bruno Caccia o Peppino Impastato, oppure sconosciuti ai più, tranne ai loro familiari e amici che da anni, a volte decenni, ancora aspettano verità e giustizia.

Martedì 21 marzo, a Milano, saranno in 500 i familiari delle vittime che prenderanno parte alla manifestazione nazionale contro le mafie, promossa da Libera con l’appoggio di un ampio cartello di istituzioni, associazioni e movimenti. Ma non è tutto: di fronte a un telo cosparso di fiori di carta bianchi e rossi, in memoria dei migranti vittime del naufragio di Cutro, una bambina ha letto i nomi di quindici di quelle vittime, bimbi e adolescenti: una lettura seguita da un minuto di raccoglimento, in un silenzio commosso e teso al tempo stesso.

“Alla manifestazione nazionale di Milano reclameremo un paese senza mafia e corruzione, che sappia costruire democrazia e giustizia per tutti e tutte, qualunque sia la loro provenienza geografica” ha sottolineato la presidente regionale di Libera, Maria Josè Fava, salutando i partecipanti alla fiaccolata prima della lettura di quei mille nomi.

La Giornata della memoria per le vittime di mafia è stata anche ricordata sulla Mole Antonelliana.

[Fonte: CittAgorĂ ]

Mar 20


Il 18 marzo 2015 nell’agguato terroristico al museo Bardo di Tunisi persero la vita 24 vittime, fra queste due torinesi, Antonella Sesino, impiegata del Comune di Torino, e Orazio Conte, marito di un’altra dipendente, Carolina Bottari, rimasta gravemente ferita così come la collega Anna Abagnale.

Oggi, l’Amministrazione Comunale ha ricordato le vittime torinesi della strage, rinnovando vicinanza ai familiari delle persone scomparse con un minuto di silenzio. Davanti a Palazzo civico, alle 12, si è svolto un minuto di raccoglimento preceduto dal “Silenzio” eseguito da un trombettiere della banda del Corpo della Polizia Municipale. A rappresentare la CittĂ , la vicesindaca Michela Favaro, insieme alla presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo e molti consiglieri e dipendenti dell’Amministrazione comunale.