Una nuova tappa nella scoperta della bellezza della seta nelle collezioni tessili di Palazzo Madama. La rotazione dei manufatti esposti nella sala tessuti del museo offre un viaggio cronologico nell’arte tessile dal XIV al XX secolo, con una nuova scelta di tessuti e abiti che corre proprio sul filo conduttore della seta. Dai velluti tardomedievali e rinascimentali risplendenti d’oro – tra di essi l’elegante velluto fiorentino ‘ad arabeschi’ verdi e argento indossato da Eleonora di Toledo nel celebre ritratto del Bronzino agli Uffizi di Firenze- il percorso tocca i patterna schema geometrico cinquecenteschi, i fiori e le volute del gusto barocco per arrivare ai disegni fantasiosi e leggeri elaborati a Lione per l’abbigliamento nel XVIII secolo. Un gruppo di vesti, marsine e gilet ricamati, una robe femminile e un caracò a grandi fiori, abiti in raso e taffetas dai colori accesi, e a sorpresa cangianti, aprono la visuale sulla storia della moda e su come la seta ne sia da sempre assoluta protagonista. Diversi manufatti sono stati oggetto di recente restauro e sono presentati al pubblico per la prima volta.
La recente donazione di 128 oggetti in peltro da parte degli eredi di Attilio Bonci, studioso della storia del peltro piemontese, arricchisce le collezioni del museo di una raccolta di pezzi piemontesi del Settecento e dell’Ottocento che spazia dagli oggetti da tavola agli oggetti per la casa, dai piatti ai candelieri, dalle teiere ai calamai, fino agli strumenti utilizzati per scopi attinenti alla medicina come le grandi siringhe e gli accessori per i clisteri. L’allestimento in Gabinetto Cinese al primo piano di Palazzo Madama presenta una selezione degli oggetti più significativi della raccolta, con attenzione agli aspetti legati alla materia con cui sono realizzati e alla loro funzione. Si tratta di oggetti di uso quotidiano, stoviglie diffuse nelle case contadine come nelle dimore signorili, apprezzate per la loro praticità , in quanto il peltro è brillante e simile all’argento, ma più resistente alle ossidazioni e per questo più adatto per i recipienti destinati a contenere cibi. Le conoscenze che abbiamo oggi sui peltri piemontesi si devono alle ricerche condotte per tutta la vita da Attilio Bonci (Lanzo Torinese 1942 – 2022). I suoi studi hanno permesso di ricostruire le varie personalità dei peltrai e le loro botteghe, a partire dai punzoni di controllo della qualità della lega e dai documenti.
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