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Apr 30


All’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, il Torino Jazz Festival ha celebrato la Giornata Internazionale del Jazz UNESCO con un evento straordinario: un viaggio potente e commovente nella storia, nel ritmo e nella memoria afroamericana. Protagonista della serata conclusiva, un progetto di rara intensità: “Il big bang del jazz. L’eroica storia di James Reese Europe”, firmato dal pianista statunitense Jason Moran con il suo trio Bandwagon, affiancato dalla scintillante TJF All Stars.

Il pubblico ha vissuto un’esperienza immersiva, tra musica e immagini d’archivio, che ha rievocato la figura leggendaria di James Reese Europe, pioniere del jazz e direttore della celebre banda militare afroamericana dei Harlem Hellfighters. Era il dicembre del 1917 quando Europe salpava per l’Europa insieme al 369º reggimento: armato di strumenti e partiture, portava con sé una nuova musica che mescolava ragtime, blues e quel jazz primordiale destinato a cambiare il mondo.

A più di un secolo di distanza, Jason Moran, tra i pianisti più influenti della scena contemporanea, ha fatto rivivere quel suono. Sul palco, il suo Bandwagon ha dialogato con l’ensemble italiano riunito per l’occasione: un’orchestra colorata e potente, con sax, clarinetti e ottoni capaci di restituire tutta l’energia, la tensione e l’eroismo di quella musica nata in trincea.

Tra rielaborazioni vibranti e fedeltĂ  storica, lo spettacolo ha acceso la sala con un linguaggio che abbraccia il passato e guarda al futuro. Una miscela irresistibile di ricerca e spettacolaritĂ , che ha fatto gridare al capolavoro giĂ  alla sua pubblicazione discografica, e che in questa esclusiva europea ha trovato una delle sue vette piĂą alte.

Così si è chiuso il Torino Jazz Festival 2025: con un’esplosione di musica e memoria, di arte e storia, in un omaggio emozionante a chi — con una banda e un sogno — diede il primo battito al cuore del jazz.

Apr 30


Il MAUTO si è trasformato, per una sera, in una piccola Harlem anni Trenta. In occasione del Torino Jazz Festival, due delle più affermate big band torinesi — la Gianpaolo Petrini Big Band e la JcT Big Band diretta da Valerio Signetto — hanno dato vita a Il Ballo della Liberazione, un evento coinvolgente e festoso che ha portato il pubblico indietro nel tempo, tra swing, lindy hop e l’eco di una ritrovata libertà.

Guidati dalla voce di Mirko Volonnino, che ha saputo alternare racconti storici e presentazioni musicali con grande eleganza, i due ensemble si sono alternati sul palco in una vera e propria “battle” sonora, evocando le leggendarie sfide jazzistiche delle ballrooms di New York.

Il pubblico ha potuto rivivere l’atmosfera dell’Italia appena liberata, quando le truppe americane e i partigiani italiani portarono con sé, oltre alla libertà, anche una nuova colonna sonora: il jazz. All’epoca, lo swing diventò la voce di una nazione che cercava di rialzarsi, e il ballo la sua espressione di gioia collettiva.

La GP Big Band, guidata dalla batteria di Gianpaolo Petrini, ha offerto un repertorio energico e raffinato, con sezioni di fiati perfettamente affiatate e una ritmica solida. Non da meno la JcT Big Band, con la direzione di Valerio Signetto, che ha saputo alternare brani classici dello swing a momenti di grande intensità jazzistica, conquistando l’applauso del pubblico.

Apr 28


Con la potenza travolgente del suo sax alto, Lakecia Benjamin ha incendiato il palco del Teatro Colosseo. Artista dell’anno ai Jazz FM Awards, la musicista newyorkese ha portato a Torino Phoenix Reimagined, un viaggio sonoro profondo e spirituale, nato dalle ceneri del suo drammatico incidente nel 2021.

Insieme a John Chin (pianoforte), Elias Bailey (contrabbasso) e Dorian Phelps (batteria), Lakecia ha trasformato il concerto in un rito collettivo, dove jazz, funk, R&B, spoken word e latin grooves si fondono in un’unica, potente voce.

Una performance viscerale, tra omaggi a Coltrane e momenti di pura trance ritmica, che conferma Lakecia come una delle voci piĂą forti e libere della scena jazz contemporanea.

Ad aprire la serata, la consegna della Borsa di Studio Memorial Sergio Ramella, promossa da AICS Torino APS, a uno studente del Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi.