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Apr 14


A dieci anni dalla scomparsa, la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio, attraverso una vasta retrospettiva, a Carol Rama (Torino, 1918-2015), la grande artista torinese di fama internazionale, premiata con il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003.

La mostra, curata da Francesco Poli e Luca Motto, presenta un’accurata selezione di un centinaio di opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, che documentano le principali tappe della ricerca dell’artista dagli anni Trenta ai primi anni Duemila.

8 le sezioni: si comincia dagli acquerelli della fine degli anni Trenta, caratterizzati da una singolare libertà espressiva e da un’esplicita carica erotica, per continuare con la produzione espressionista degli anni Quaranta e con le ricerche di inizio anni Cinquanta che si avvicinano all’astrattismo di matrice concreta e confluiscono nell’Informale.

Si prosegue con la nota serie dei Bricolages – con il collage di occhi di bambola, siringhe, pietre e tappi in gomma – e con i lavori della fine degli anni Sessanta composti da smalti, vernici nebulizzate e inserzioni di oggetti che rimandano alla condizione umana in piena Guerra Fredda. Si continua con le così dette Gomme degli anni Settanta – dove l’artista propone quadri rinnovati con superfici monocrome bianche o nere su cui sono disposte porzioni di camere d’aria – e con il ritorno a una rinnovata figurazione, tipica degli anni Ottanta e Novanta con mondi popolati da figure umane, angeli, animali, geometrie, prospettive fantastiche. Si conclude infine con la produzione piĂą recente, realizzata tra gli anni Novanta e i primi Duemila, in particolare quella legata alla vicenda del cosiddetto “morbo della mucca pazza”, su cui l’artista costruisce una nuova serie di opere dal forte impatto.

Inside Carol Rama

Una mostra nella mostra. I 12 scatti fotografici dell’artista Bepi Ghiotti, realizzati in occasione del progetto INSIDE CAROL RAMA del 2012-2014, permettono di addentrarsi nell’affascinante mondo di arredi, di oggetti e di immagini della mitica casa-studio di via Napione a Torino, dove Carol Rama ha vissuto per oltre settant’anni, dando vita alle proprie opere e incontrando artisti, intellettuali, critici, galleristi, musicisti.

Tutte le informazioni nelle pagine del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto

Apr 14


Ai Giardini Cavour è stato messo a dimora un ippocastano in memoria di Jina Mahsa Amini, la giovane donna curda diventata simbolo della lotta per i diritti delle donne e delle libertà in Iran.

Arrestata il 13 settembre 2022 a Teheran dalla “polizia morale” perché non indossava correttamente il velo obbligatorio secondo le regole della Repubblica Islamica, Mahsa Amini è morta tre giorni dopo in ospedale, a seguito di una emorragia cerebrale provocata da un trauma cranico. La sua morte ha suscitato un’ondata di proteste in tutto l’Iran e nel mondo, trasformando il suo nome in un simbolo globale di resistenza e speranza.

Alla cerimonia, organizzata dalla Circoscrizione 1 e dall’associazione Unione delle Donne Italiane e Kurde hanno preso parte l’assessore al Verde Francesco Tresso, la presidente onoraria dell’Associazione Laura Schrader, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio, la presidente della Consulta Femminile del Consiglio Comunale della Città di Torino, Paola Stringa e la professoressa della Scuola Altiero Spinelli Arezoo Nosouhi.

“Quello di oggi è un gesto semplice ma profondo, che affonda le radici nella terra per ricordare una giovane donna il cui coraggio ha fatto germogliare un grido di libertĂ  che ha attraversato confini, culture e generazioni â€“  ha commentato l’assessore Tresso -. Questo albero crescerĂ  come crescono le coscienze: lentamente, con forza, verso la luce. Che possa ricordarci ogni giorno che la libertĂ  va coltivata, protetta e tramandata”.