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Giu 23


Una colossale versione del Nabucco di Verdi, con oltre 600 persone tra artisti su un palco di 1.250 mq e tecnici è andata in scena allo stadio Olimpico di Torino nell’ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia.
Un grande evento al quale hanno assistito circa 13mila spettatori.

Il Nabucco, che debutto’ nel marzo del 1842, è la storia dell’ultimo re dei Babilonesi, Nabucodonosor, che concede la libertà agli Ebrei e ordina al popolo di Israele di costruire un tempio, per il suo dio grande e forte, il solo degno di essere adorato.
La terza opera composta da Giuseppe Verdi, e quella che ne decretò il successo.
Nabucco è considerata l’opera più risorgimentale di Giuseppe Verdi, poiché gli spettatori italiani dell’epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese.

Enormi fondali realizzati nei laboratori di Cinecittà, 600 comparse e un apparato audio e luci da fare invidia a un megaconcerto rock sono gli elementi che hanno contribuito a rappresentare in un luogo suggestivo ma inusuale per l’opera lirica la storia della sconfitta e del riscatto del popolo ebraico, diventato schiavo degli assiri di Babilonia. Sul palco, più delle colossali scenografie, le grandi voci del soprano Dimitra Theodossiou (Abigaille), del baritono Carmelo Corrado Caruso (Nabucco) e del basso Enrico Giuseppe Iori (Zaccaria).
A guidare l’Orchestra Sinfonica Sinfolario di Lecco, affiancata da elementi dell’Orchestra Puccini di Torre del Lago, è stato il maestro Alberto Veronesi, direttore della New York Symphony Orchestra della Carnegie Hall, con l’accompagnamento delle voci della Corale Lirica Ambrosiana di Milano diretta dal maestro Roberto Ardigò.

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