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Lug 07


Si è concluso tutto come una bella favola, di quelle dove l’eroe deve superare ostacoli che sembrano insormontabili per arrivare alla vittoria: così è stato per i Survivor, che dopo 4 presenze riescono a vincere la settima edizione di Balon Mundial, il torneo di calcio per comunità di stranieri organizzato dall’omonima società sportiva dilettantistica.

NON SOLO CALCIO
I ragazzi di Survivor, squadra composta in maggior parte da rifugiati africani in fuga da guerre, povertà e dittature, hanno ottenuto la vittoria da outsider, superando avversari molto accreditati per la vittoria finale: il Brasile agli ottavi, la Nigeria ai quarti, il Perù in semifinale e il Ghana in finale, piegato ai calci di rigore per 4-3.
Una grande soddisfazione per questi ragazzi, che nel calcio hanno trovato un nuovo inizio: «Seguiamo questi ragazzi a 360° – spiega il presidente di Survivor, Roberto Arena – da quando li selezioniamo per la squadra, che disputa il campionato Uisp, i ragazzi vengono controllati e seguiti sotto tutti i punti di vista: lavoro, casa, cittadinanzaqualsiasi altro tipo di aiuto. Nel frattempo continuiamo per tutto l’anno a fare accoglienza anche con altri rifugiati, ai quali non neghiamo la possibilità di allenarsi».

I NUMERI DI BALON MUNDIAL
Questa edizione, la settima, è stata una delle più equilibrate della storia di Balon Mundial: molte gare infatti sono state decise ai calci di rigore.
Fra le 36 squadre partecipanti ci sono state parecchie novità: si è visto il debutto della Polonia, il ritorno dell’Argentina e altre formazioni di ragazzi rifugiati come il CTP Saba, l’Africa United e gli Hearts Eagle.
Nel mundialito femminilevinto per il secondo anno consecutivo dall’Italia, hanno invece debuttato Moldova ed El Salvador.

FUORI DAL CAMPO
Come ogni anno il Balon Mundial non si è fermato solo al rettangolo di gioco, ma tutto intorno ai campi della Colletta e dello stadio Primo Nebiolo è stata sempre festa.
Non è mancato nemmeno quest’anno l’evento Food Mundial, che ha visto uno sbocciare di molti stand dove era possibile provare e gustare le cucine di tutto il mondo. Al di fuori dei campi, nella cornice degli spalti e degli stand culinari, sempre presente la musica – di qualsiasi genere: quella dei dj, la latina, l’afro e l’indie rock – e i balli come la Pizzica e la danza del ventre.
È stata anche l’occasione di informarsi sulla situazione dei rifugiati nel nostro paese durante l’incontro dal titolo: “Dopo l’emergenza Nord Africa, la situazione rifugiati in Italia”, durante la quale sono intervenuti giornalisti, legali e i ragazzi delle squadre.
I momenti però che difficilmente saranno cancellati in questa edizione sono stati due, che per eccezionalità staccano tutto il resto: il primo è stata la visita a sorpresa del Ministro per l’Integrazione Kyenge ai campi della Colletta, accolta con gioia dai giocatori e quella dello juventino Kwadwo Asamoah, giunto per la finale fra il suo Ghana e i Survivor e che alla fine ha premiato i ragazzi campioni di Balon Mundial.

[fonte: Digi.To – Il magazine online dell’Informagiovani di Torino]

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Ago 29


Presentati in Sala delle Colonne a Palazzo Civico i “Celebrity Games- Le Olimpiadi di Italia 1”. Presenti alla conferenza stampa l’Assessore allo Sport della Città, Stefano Gallo; l’ideatore del progetto Marco Berry; Il Responsabile Intrattenimento e Sit-com Direzione Italia 1, Alessandro Saba e Piero Abbruzzese, Primario di Cardiochirurgia – Ospedale infantile Regina Margherita, Torino.

Giovedì 6 settembre a partire dalle ore 20.00 allo stadio “Primo Nebiolo”, scenderanno in campo i più divertenti personaggi della televisione italiana nella prima edizione dei “Celebrity Games”. Le squadre delle Iene, Striscia la notizia, Zelig, Colorado Café, Italia Uno e i Cantanti team si confronteranno in vere competizioni di atletica leggera come il salto in alto e in lungo, lancio del peso, ottanta metri piani e ad ostacoli, duemila metri e nella staffetta 4×400.
Il progetto “Celebrity Games” è ideato da Marco Berry, la cui fondazione devolverà il ricavato dell’evento per sostenere la costruzione dell’ospedale pediatrico “Mohamed Aden Sheikh Teaching Hospital” di Hergeisa in Somalia.
Tutti i partecipanti alla serata, sia gli atleti che il pubblico, diventeranno proprietari virtuali con tanto di certificato di uno dei 53.334 mattoni che, tutti insiene, andranno a costruire la nuova struttura, che cambierà la vita di molti bambini in maniera determinante.
Le prevendite sono in corso sul sito www.marcoberryonlus.org e su www.ticketone.it. I biglietti costano: tribuna centrale 20 euro e ridotto sotto i 12 anni 3 euro, posto unico (non tribuna centrale) 10 e ridotto sotto i 12 anni 2.

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