Con creatività e abilità, i giardinieri, falegnami e fabbri del Servizio Verde Gestione della Città di Torino rendono il verde pubblico più accogliente e bello, dando una nuova vita a rifiuti e materiali di scarto.
In tempi di forti ristrettezze economiche per le amministrazioni locali, pur patendo tale perdurante situazione, occorre ricercare soluzioni, le più economiche possibili, che consentano di ottenere un effetto piacevole per rendere parchi, giardini, piazze sempre più presentabili e accoglienti.
Significativa a tal riguardo l’esperienza del Servizio Verde Gestione del Comune di Torino. Oltre alle aiuole fiorite, possono abbellire il verde anche arredi costruiti con materiali di recupero, come quelli realizzati per diverse manifestazioni torinesi e ora presenti in diversi giardini pubblici.
Chi opera nella manutenzione del verde dispone di svariati materiali: legno, ferro, materiali edili, vetro, cortecce, cartoni, porzioni di piante, radici, rami, foglie, fiori. Riutilizzati con creatività e fantasia, tali materiali possono trasformarsi in opere di pregio, significato e bellezza. Tutto a “costo zero”, aspetto non trascurabile . I giardinieri del Comune di Torino sono da sempre particolarmente abili nel riutilizzare tutto quanto è disponibile per inventare arredi e composizioni, sia per gli ambienti esterni che per gli uffici che per mostre e manifestazioni. Così, una panchina storica, ma fatiscente, viene rimessa a nuovo, pezzi di ferro o lamiera arrugginiti, ripuliti e lavorati, acquistano una nuova forma, un cestino portarifiuti vandalizzato diventa contenitore pervasi, un palo dell’illuminazione pubblica e dissuasori in ferro danneggiati possono acquistare nuove forme. Ugualmente, frammenti di corteccia sono un ottimo rivestimento per vari tipi di arredi, il tronco di piante abbattute viene scolpito a mano per acquistare forme diverse da posizionare ad hoc nell’ambito di un arredo di pregio.
Tali trasformazioni avvengono grazie all’abilità di giardinieri ricchi di fantasia, supportati da falegnami e fabbri del Servizio Verde Gestione che, di volta in volta, in base alle diverse esigenze, inventano e costruiscono opere di valore estetico, fatte per durare, che racchiudono una professionalità storica, risalente al 1870 con la costituzione della prima Giardineria comunale.
A dieci anni dalla scomparsa del critico e storico dell’arte Angelo Dragone, la Città di Torino, dedica a lui e alla moglie (e collega) Jolanda Conti una targa commemorativa. La cerimonia si è svolta al Parco del Valentino, di fronte alla via San Pio V, nel quartiere San Salvario, dove si svolse la quasi totalità della vita della coppia.
Dragone, nato nel 1921, fu critico del quotidiano «La Stampa» fino al 1992 e autore di numerosi saggi dedicati all’arte moderna in Piemonte. Nel 1954 ricevette il premio per la critica alla Biennale di Venezia. Jolanda Conti (Piacenza, 1919-Torino, 1997), nel 1950 fondò con il futuro marito il Centro piemontese di Studi d’arte moderna e contemporanea; all’attività saggistica abbinò quella di insegnante. Nel 1996 i due donarono parte della loro biblioteca alla Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo; dopo la morte del critico, i figli Piergiorgio e Alberto la completarono costituendo il Fondo Jolanda e Angelo Dragone per l’arte contemporanea in Piemonte, coservato e consultabile presso l’Archivio di Stato di Torino: si tratta di oltre 50mila volumi e di circa 3mila faldoni d’archivio.
Ha aperto la cerimonia di commemorazione il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris. Sono poi seguiti gli interventi di Albina Malerba, direttore del Centro Studi Piemontesi, Alberto Sinigaglia, presidente dell’ordine dei giornalisti del Piemonte, Rosaria Cigliano, presidente della Fondazione 1563 per l’Arte e la cultura, Cecicilia Laurora, Archivio di Stato, Guido Curto, storico dell’arte.