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Mar 22


Giovanni “Nanni“ Salio, operatore di pace. Così recita la targa scoperta questa mattina ai Giardini Cavour per ricordare una delle figure storiche del pacifismo e della nonviolenza torinese. Nato e vissuto nel capoluogo piemontese, laureato in fisica, Nanni Salio ha insegnato nella scuola secondaria superiore ed è stato ricercatore presso la Facoltà di Fisica dell’Università di Torino. Collaboratore delle Edizioni Gruppo Abele, per le quali ha curato la collana di testi dedicati all’educazione alla pace, nel 1982 ha contribuito alla nascita del Centro studi dedicato all’educazione alla pace intitolato a Domenico Sereno Regis, altra importante figura dell’impegno torinese per la giustizia sociale. Consigliere comunale per undici mesi fra il 1985 e il 1986, Salio è stato fra i più autorevoli esponenti della cultura nonviolenta italiana, partecipando attivamente alle lotte per il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza al servizio militare.
Alla cerimonia per lo scoprimento della targa, iniziata presso l’auditorium dell’Istituto comprensivo Niccolò Tommaseo, erano presenti il Gonfalone della Città, il consigliere comunale Francesco Tresso in rappresentanza della Città, il presidente della Circoscrizione 1 Massimo Guerrini, la presidente del Centro studi “Sereno Regis” Angela Dogliotti e la dirigente scolastico dell’Istituto “Niccolò Tommaseo” Lorenza Patriarca. Tutti, nei loro interventi, hanno riconosciuto l’alto valore morale e sociale delle azioni di Salio. In particolare, il consigliere Tresso ne ha ricordato gli interventi più significativi durante il periodo in cui ha partecipato ai lavori della Sala Rossa, riguardanti: l’impegno per la pace, la scelta della non violenza, il rispetto dei diritti di tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro provenienza, razza o credo religioso. Temi che avevano portato Nanni Salio a chiedere con forza la cittadinanza onoraria torinese per Nelson Mandela e il vescovo anglicano Desmond Tutu, in prima linea nella lotta contro l’apartheid in Sudafrica.
[Fonte: CittAgorà]

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Feb 13


Martedì 13 febbraio 2018 la Città ha reso omaggio alle 64 vittime dell’incendio del cinema Statuto deponendo un omaggio floreale alla targa, in largo Cibrario, che ricorda le vittime nel 35° anniversario della strage.

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Set 28


Da questa mattina, i due tratti dei Murazzi sul Po, a nord e a sud del ponte Vittorio Emanuele I portano il nome rispettivamente di Fred Buscaglione e Gipo Farassino.
I due artisti torinesi sono stati ricordati nella cerimonia che si è svolta in piazza Vittorio Veneto, prima dello scoprimento delle targhe.
Fred Buscaglione, nato a Torino nel 1921 e vissuto nel quartiere Vanchiglia, “è stato una meteora del firmamento della canzone e del costume italiano ma la traccia del suo passaggio non si è ancora spenta”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci.
Il ricordo dell’interprete di “Guarda che luna” è stato affidato alle parole di Gianna Molinar e di Fred Chiosso, figlio di Leo Chiosso che fu l’autore delle 56 canzoni interpretate da Fred Buscaglione.
Ricordando invece Gipo Farassino, Versaci ne ha evidenziato, “l’impegno nel divulgare e mantenere viva la tradizione popolare e quel ruvido dialetto delle sue canzoni che piaceva anche ai non torinesi”.
Gipo, nato a Torino nel 1934, è stato descritto anche dal giornalista Gabriele Ferraris, amico di famiglia. “Non voglio ricordare l’artista che tutti continuiamo ad amare, ha affermato, ma l’uomo colto, spiritoso, intelligente, forte e profondamente buono, come sanno essere buoni gli uomini cresciuti a muso duro, con i pugni in tasca dentro i quali hanno delle carezze”.
Il consigliere comunale Fabrizio Ricca (promotore delle intitolazioni insieme all’ex consigliere comunale Roberto Carbonero) ha sottolineato come Gipo Farassino abbia avuto il merito di far diventare la sua musica popolare un patrimonio non solo di Torino, ma anche del Piemonte e dell’intero Paese.
Dopo il saluto del presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, le autorità, gli amici e i parenti degli artisti hanno scoperto le targhe a loro dedicate.

[Fonte: Comnunicati stampa della Città di Torino]

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