Da questa mattina, i due tratti dei Murazzi sul Po, a nord e a sud del ponte Vittorio Emanuele I portano il nome rispettivamente di Fred Buscaglione e Gipo Farassino.
I due artisti torinesi sono stati ricordati nella cerimonia che si è svolta in piazza Vittorio Veneto, prima dello scoprimento delle targhe.
Fred Buscaglione, nato a Torino nel 1921 e vissuto nel quartiere Vanchiglia, “è stato una meteora del firmamento della canzone e del costume italiano ma la traccia del suo passaggio non si è ancora spenta”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci.
Il ricordo dell’interprete di “Guarda che luna” è stato affidato alle parole di Gianna Molinar e di Fred Chiosso, figlio di Leo Chiosso che fu l’autore delle 56 canzoni interpretate da Fred Buscaglione.
Ricordando invece Gipo Farassino, Versaci ne ha evidenziato, “l’impegno nel divulgare e mantenere viva la tradizione popolare e quel ruvido dialetto delle sue canzoni che piaceva anche ai non torinesi”.
Gipo, nato a Torino nel 1934, è stato descritto anche dal giornalista Gabriele Ferraris, amico di famiglia. “Non voglio ricordare l’artista che tutti continuiamo ad amare, ha affermato, ma l’uomo colto, spiritoso, intelligente, forte e profondamente buono, come sanno essere buoni gli uomini cresciuti a muso duro, con i pugni in tasca dentro i quali hanno delle carezze”.
Il consigliere comunale Fabrizio Ricca (promotore delle intitolazioni insieme all’ex consigliere comunale Roberto Carbonero) ha sottolineato come Gipo Farassino abbia avuto il merito di far diventare la sua musica popolare un patrimonio non solo di Torino, ma anche del Piemonte e dell’intero Paese.
Dopo il saluto del presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, le autorità, gli amici e i parenti degli artisti hanno scoperto le targhe a loro dedicate.
Il giardino di piazza Maria Teresa è stato oggi intitolato a Mario Lattes, editore, scrittore e artista, per decenni esponente di primo piano della cultura torinese, nato nel 1923 e scomparso all’età di 78 anni. In rappresentanza della Città di Torino è intervenuto il consigliere Federico Mensio, che ha ripercorso il poliedrico e fertilissimo itinerario umano, artistico e imprenditoriale di Mario Lattes. A capo della casa editrice portante il nome di famiglia, fondata dal nonno Simone negli ultimi anni del XIX secolo, l’intellettuale torinese di origine ebraica seppe dedicarsi con successo anche alla pittura (l’ultima retrospettiva, postuma, ad Alba nel 2016) e alla letteratura, pubblicando vari romanzi tra il 1959 e il 1985, tra cui quello dedicato all’incendio che distrusse il Teatro Regio. Alla cerimonia, che per via della pioggia si è svolta – prima dello scoprimento della targa presso il giardino – nello spazio espositivo della Fondazione Bottari Lattes, in via della Rocca 37B, hanno preso parte anche l’assessora alla Cultura Francesca Leon e il presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, oltre a familiari dello scomparso ed appassionati di arte e cultura
[Fonte: Comunicati stampa Città di Torino]