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Lug 01


Con creatività e abilità, i giardinieri, falegnami e fabbri del Servizio Verde Gestione della Città di Torino rendono il verde pubblico più accogliente e bello, dando una nuova vita a rifiuti e materiali di scarto.
In tempi di forti ristrettezze economiche per le amministrazioni locali, pur patendo tale perdurante situazione, occorre ricercare soluzioni, le più economiche possibili, che consentano di ottenere un effetto piacevole per rendere parchi, giardini, piazze sempre più presentabili e accoglienti.
Significativa a tal riguardo l’esperienza del Servizio Verde Gestione del Comune di Torino. Oltre alle aiuole fiorite, possono abbellire il verde anche arredi costruiti con materiali di recupero, come quelli realizzati per diverse manifestazioni torinesi e ora presenti in diversi giardini pubblici.
Chi opera nella manutenzione del verde dispone di svariati materiali: legno, ferro, materiali edili, vetro, cortecce, cartoni, porzioni di piante, radici, rami, foglie, fiori. Riutilizzati con creatività e fantasia, tali materiali possono trasformarsi in opere di pregio, significato e bellezza. Tutto a “costo zero”, aspetto non trascurabile . I giardinieri del Comune di Torino sono da sempre particolarmente abili nel riutilizzare tutto quanto è disponibile per inventare arredi e composizioni, sia per gli ambienti esterni che per gli uffici che per mostre e manifestazioni. Così, una panchina storica, ma fatiscente, viene rimessa a nuovo, pezzi di ferro o lamiera arrugginiti, ripuliti e lavorati, acquistano una nuova forma, un cestino portarifiuti vandalizzato diventa contenitore pervasi, un palo dell’illuminazione pubblica e dissuasori in ferro danneggiati possono acquistare nuove forme. Ugualmente, frammenti di corteccia sono un ottimo rivestimento per vari tipi di arredi, il tronco di piante abbattute viene scolpito a mano per acquistare forme diverse da posizionare ad hoc nell’ambito di un arredo di pregio.
Tali trasformazioni avvengono grazie all’abilità di giardinieri ricchi di fantasia, supportati da falegnami e fabbri del Servizio Verde Gestione che, di volta in volta, in base alle diverse esigenze, inventano e costruiscono opere di valore estetico, fatte per durare, che racchiudono una professionalità storica, risalente al 1870 con la costituzione della prima Giardineria comunale.

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Set 20


“Lottare perla laicità è sempre attuale” ha detto Tullio Monti, coordinatore della consulta torinese per la laicità nelle istituzioni, durante la commemorazione dell’anniversario della breccia di Porta Pia che si è tenuta questa mattina ai giardini Lamarmora. Molti i temi che ricorrono nel rievocare quel 20 settembre 1870 “e il solo ricordare può sembrare un atto quasi rivoluzionario in giorni nei quali si torna a parlare di secessione anche da parte di autorità di Stato e di Governo” ha spiegato Monti. “Così anche la battaglia per la laicità – ha continuato il coordinatore della consulta – non è una battaglia del passato, un omaggio ai nostri Padri del Risorgimento, ma una battaglia da combattere ogni giorno, che si sostanzia in scelte di governo e personali da parte di ogni cittadino”.
La questione della laicità dello Stato – supremo principio costituzionale e garanzia del pluralismo religioso e di uguale libertà religiosa per tutte le fedi e non fedi – incontra infatti ancora oggi ostacoli per affermarsi frenata anche dall’incapacità del mondo politico di essere autonomo nelle proprie scelte e azioni legislative. E alla politica, alle sue mancanze, al suo supino aderire ad alcuni concetti e valori che pure vengono riconosciuti da una parte dei cittadini italiani, ha fatto riferimento nel suo intervento l’assessore della Città di Torino, Ilda Curti. “In questo Paese – ha detto Curti facendo riferimento alle polemiche per la costruzione della moschea – continua a essere difficile, complicato, fonte di scontro politico che talvolta rasenta la barbarie affermare un principio che è sancito dalla Costituzione, quello della libertà religiosa e della libertà di culto. Non solo non è scontato, ma è ostacolato continuamente”. “Ma senza laicità, non c’è democrazia” ha proseguito, spiegando come la Città di Torino faccia della laicità un metodo: “perché la laicità è il metodo per tenere insieme le diversità, la pluralità dei valori, delle credenze, delle fedi”.

Per questo è altrettanto importante nella Torino dei vecchi e dei nuovi cittadini che arrivano da altri Paesi in cerca di un futuro migliore, lo avrebbe sottolineato da lì a poco l’assessore provinciale Umberto D’Ottavio, che “i nostri giovani abbiano a disposizione un luogo dove la cultura della laicità possa formarsi: e questo luogo è la scuola pubblica. La difesa della scuola pubblica – ha concluso D’Ottavio – diventa così l’obiettivo principale di chi si batte per la laicità nelle istituzioni”. E l’importanza del ruolo formativo della scuola per le nuove generazioni è stato sottolineato anche dal presidente della Circoscrizione 1, Massimo Guerrini, prima che il ‘rompete le righe’ da parte del generale Manzo dei bersaglieri chiudesse la manifestazione.    

[fonte: TorinoClick]

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Giu 18


La seconda giornata del 59° raduno nazionale dei bersaglieri si apre con uno degli appuntamenti più importanti di queste tre giornate.
Alle 9,30 appuntamento ai giardini Lamarmora dove è stato commemorato il Capitano nei Granatieri Guardie Alessandro Ferrerro della Marmora, Fondatore del corpo dei bersaglieri.

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