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Giu 28


La Bertone celebra cento anni dalla sua fondazione con una mostra storica al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dal 29 giugno al 14 ottobre 2012.
Presenti all’inaugurazione il Sindaco Piero Fassino, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Maria Ferraris e gli Assessori Maurizio Braccialarghe e Claudio Lubatti.
Fondata nel 1912, La Bertone è una delle più antiche e prestigiose firme del “made in Italy†nel settore dell’automobile e ne ha accompagnato l’evoluzione tecnologica e stilistica attraverso il suo primo secolo di vita. Nel corso degli anni, i costruttori più importanti del mondo hanno affidato alla Bertone la realizzazione di vetture all’avanguardia per stile, tecnologia e prestazioni. Nel 2009, ceduta a Fiat Group la Carrozzeria di Grugliasco (TO) e l’attività produttiva, la Bertone si ristruttura come azienda a ciclo completo nel settore dell’automotive, del transportation e dell’industrial design. Inoltre, negli “atelier†Bertone, si costruiscono ancora oggi, su richiesta di singoli committenti, lussuose fuoriserie prodotte interamente a mano, proiettando così nel futuro l’antica arte del “carrozziereâ€.
La mostra di Torino offre una panoramica eccezionale sulla storia dell’Azienda attraverso i modelli più significativi, veri e propri capisaldi del car design che, in molti casi, sono diventati anche emblemi del made in Italy. Come ad esempio l’Alfa Romeo Giulietta Sprint (1954), la Lamborghini Miura (1966), la Lancia Stratos HF (1972). Alle vetture di produzione di serie si affiancano i pezzi unici che rappresentano ancora oggi l’espressione più avanzata dello stile italiano e dell’innovazione tecnologica: dalla Chevrolet Corvair Testudo (1963) all’Alfa Romeo Carabo (1968) alla ZER (1994), prima auto elettrica al mondo a battere il record di velocità su pista, superando il “muro†dei 303 km/h.
La memoria di un grande passato però non offusca la scommessa sul futuro. La rassegna torinese infatti terrà a battesimo in “prima italiana†la supercar Nuccio, reduce dai Saloni Internazionali di Ginevra e di Pechino. La vettura è una sportiva “estrema†(adotta un 8 cilindri a V da 4,3 litri e 480 Cv) che sviluppa in chiave evolutiva un concetto depositato nel codice genetico Bertone: la berlinetta a motore posteriore centrale.
Alla Nuccio, fortemente voluta e seguita in ogni fase della sua realizzazione dal presidente, signora Lilli Bertone, l’Azienda ha affidato il compito di trasportare il lascito morale del Maestro nel nuovo millennio, confermando una volta di più la Bertone fra i protagonisti internazionali del car design. E infatti la Nuccio esprime con grande potenza figurativa il Dna dell’Azienda. Un’azienda antica e al tempo stesso aperta al flusso del cambiamento. Un’azienda dinamica e coraggiosa, che ha saputo reinventarsi continuamente, seguendo le sfide dei grandi sconvolgimenti economici e della globalizzazione dei mercati, confermandosi sempre come una punta di diamante del made in Italy.

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Giu 26


Fotografo, comunicatore, artista, visionario ma soprattutto provocatore, Oliviero Toscani è conosciuto per le sue immagini forti e dirette, ma forse ancor di più per lo shock che queste creano, regolarmente, qualsiasi sia il loro soggetto.
A Torino è intervenuto ad uno degli incontri organizzati dalla Città sull’affascinante tema del limite, iniziativa del calendario Torino Young City in collaborazione con l’Associazione A.I.P.S. Onlus e il V.S.S.P. Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Torino.
Cosa sono un confine, un limite, un bordo, un margine, un contorno o una frontiera? La risposta, apparentemente facile, implica il concetto della fine di qualcosa o del suo inizio.
I confini di uno Stato ne segnano l’inizio e la fine. I contorni di una figura ne indicano la forma o la geometria, il bordo di un bicchiere segna il limite che un liquido non dovrebbe superare.
Cosa appartiene al mare e cosa alla terra? Fra il giorno e la notte i margini sono talmente sfrangiati in certe latitudini che l’uno o l’altra possono durare mesi.
Toscani ha fatto della provocazione un metodo, un modus operandi che non lascia scampo e non risparmia niente e nessuno, che si tratti di temi caldi di attualità, cultura o religione.
La provocazione per lui non rispecchia un atteggiamento negativo, è anzi un modo per produrre interesse e stimolare reazioni creative e non scontate.
Nel cortile di Palazzo Carignano, ha discusso di come andare ‘oltre i limiti della famiglia’ l’appuntamento dal titolo provocatorio: ‘Uccidiamo le mamme!’.
Un inno a rompere costrizioni convenzioni, un invito alla ribellione, un’esortazione ai giovani a rompere i legami per liberarsi, tirar fuori le energie creative e vitali presenti in ciascuno di noi.
“Siamo un Paese dominato dagli uomini – dichiara Toscani -, ma le donne ci sguazzano. Siamo un Paese sottosviluppato. Ha mai visto una madre che non sia fiera del figlio ‘sciupafemmine’? Chi li alleva, così? È un pianto… E poi avete il coraggio di lamentarvi?â€.
Durante la serata, l’attore e drammaturgo torinese Dino Mascia ha interpretato tre canzoni-poesia di Bob Dylan scelte dallo stesso Toscani.

Fonte TorinoClick

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Giu 24


Emozioni al quadrato ieri sera in piazza Vittorio, dove ai tradizionali festeggiamenti del 24 giugno per la festa di San Giovanni, si sono uniti il tifo e l’apprensione per la Nazionale Italiana ai quarti di finale degli Europei. I torinesi hanno seguito sul maxischermo, col fiato sospeso, la performance degli azzurri contro l’Inghilterra: oltre centoventi minuti di pura suspance, che hanno visto alla fine l”Italia qualificarsi per le semifinali ai rigori. Sono esplosi così nel cielo, a un minuto dalla fine dalla partita, i Fuochi d’artificio di San Giovanni, insieme all’urlo liberatorio della folla, che ha visto visto tra i tifosi più entusiasti il sindaco Piero Fassino e l’Assessore Stefano Gallo.

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