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Dic 29


La registrazione integrale della conferenza

“Abbiamo affrontato con grande coraggio le difficoltà incontrate nel nostro percorso. Ci sono nodi irrisolti nella cura della nostra Città che vogliamo affrontare con decisione, provando a cambiare i modelli di governo attraverso modifiche strutturali. La nostra città è capace di creare ricchezza ma per cogliere il treno della ripresa occorrono radici sane: bilancio sano, sistema culturale sano e così via. Le risposte ai problemi devono essere strutturali. Per far questo occorre un orizzonte di medio-lungo periodo e alcune nostre scelte orientate ai benefici futuri possono creare oggi difficoltà. Ma il nostro obiettivo è cambiare il modo di governare la città favorendo la partecipazione di tuttiâ€.

Le parole della sindaca Chiara Appendino spiegano il senso di una svolta nell’approccio ai problemi della Città; un approccio che non può prescindere dalla riscrittura delle regole. È questo il senso del discorso che la sindaca ha oggi rivolto ai giornalisti accorsi in gran numero per la conferenza stampa di fine anno; appuntamento tradizionale per tutte le amministrazioni locali e che è l’occasione per fare il punto e farlo a favore della conoscenza tra i cittadini delle cose fatte, dei proposti per il futuro e, non ultimi, dei problemi che condizionano la crescita, sia attraverso gli operatori dell’informazione, sia con una diretta Facebook molto seguita.

“Tre i punti fondamentali per il nostro futuro –ha spiegato Appendino -. Il primo è la scelta del piano di rientro; la scelta più difficile, saranno più difficili i mesi di gennaio e febbraio ma che l’unico strumento in grado di dare un futuro alla città. Secondo punto, l’istituzione di un nuovo strumento, l’interpellanza del cittadino: strumento simbolico, che permette al cittadino di entrare in contatto con la Giunta e ritrovare fiducia nelle istituzioni. Perché la politica è farsi parte attiva nelle scelte della cittàâ€.

Infine, il Piano regolatore, “il progetto Torino 2030: laboratorio della sostenibilità. Da gennaio inizia un lavoro di confronto con la Città per costruire un piano di sviluppo con la revisione del Piano regolatore, a partire dai bisogni delle persone. Primi interlocutori i giovani. Ogni mese incontri con soggetti in modo pubblico per la costruzione della nuova città che vogliamoâ€.

La conferenza stampa è stata l’occasione per i ringraziamenti. “Alla maggioranza in Consiglio comunale e alla Giunta, ma soprattutto alla macchina comunale e ai suoi dipendenti, che in questo anno impegnativo e molto complesso hanno dato un forte supporto e contributoâ€.

A seguire, sono intervenuti gli assessori e le assessore per spiegare in pochi punti le cose fatte e le cose che si faranno nel 2018. Un panorama ricco di spunti e di notizie sui cantieri, reali o virtuali, che si apriranno a Torino nei prossimi mesi.

Disponibile il bilancio di fine anno (.pdf)

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Dic 18


Il CSI Piemonte compie 40 anni. Un traguardo importante per il Consorzio per il Sistema Informativo che realizza e gestisce i servizi informatici per la Pubblica Amministrazione piemontese.

Nato nel 1977 su iniziativa di Regione Piemonte, Università e Politecnico di Torino, il CSI ha affiancato negli anni la PA per promuovere l’innovazione tecnologica degli Enti e offrire a cittadini e imprese servizi digitali sempre più efficaci.

Per celebrare questo anniversario il CSI è stata inaugurata presso la sede centrale di corso Unione Sovietica a Torino la mostra fotografica “CSI 40° – Storia, persone, futuroâ€, un racconto della storia del Consorzio attraverso le immagini di archivio.

La mostra ripercorre con oltre 80 fotografie la nascita di un’importante realtà industriale dell’ICT in Piemonte e il lavoro delle persone che hanno contribuito al suo sviluppo. Dal sopralluogo del 1978 all’edificio “Poveri Vecchiâ€, futura sede del CSI, ai primi microcomputer con i quali il Consorzio inizia a elaborare in modo automatizzato gli stipendi dei dipendenti pubblici piemontesi, fino ai grandi calcolatori e ai nastri magnetici che diventano i protagonisti dei primi uffici negli anni ‘80.

Nel percorso espositivo, centrale è la parte dedicata a “l’informatica innova la PAâ€. A metà degli anni ‘80 il CSI è impegnato in un progetto complessivo di informatizzazione degli Enti piemontesi: tante sono le immagini che immortalano la nascita dei nuovi centri di elaborazione dei dati sul territorio. Dal nuovo Centro di Calcolo del Comune di Torino, intitolato al Vicesindaco Borgogno, a quelli del Comune di Cuneo, dell’Ospedale Molinette e molti altri.

Suggestive poi le foto del CRAY, il supercalcolatore entrato in servizio in CSI nel 1991, da oltre 300 milioni di operazioni al secondo, e quelle della nuova Server Farm negli anni 2000, fino ad arrivare ai giorni nostri con immagini dell’attuale Data Center.

La mostra CSI 40° – Storia, persone, futuro resterà allestita fino al 28 febbraio ed è visitabile anche on line, sul sito istituzionale all’indirizzo 40.csi.it.

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Dic 18


Tra il 18 e il 20 dicembre di novantacinqueanni anni fa le squadre fasciste trucidarono, secondo le fonti ufficiali, undici persone e ne ferirono trenta.
Quell’eccidio, ricordato come la Strage di Torino, si consumò in un mese tragico: alla fine di quel mese di dicembre si contarono molti morti in più.
Operai, sindacalisti, militanti di sinistra, comunisti. La strage “puntava a colpire un’idea di organizzazione popolare e operaia contraria al potere fascistaâ€.
Sull’onda della marcia su Roma (ottobre 1922) il capoluogo piemontese è stato una delle città in cui il fascismo ha operato con durezza e violenza fin dal suo sorgere. Il 17 dicembre arrivarono a Torino molti gruppi di camicie nere provenienti da tutto il Nord Italia. Uno di questi la sera stessa aggredì un tranviere comunista, che nel tentativo di sfuggire all’assalto, uccise due fascisti. La rappresaglia scattò il 18 dicembre 1922.
Ebbe inizio con l’arrivo di una cinquantina di squadristi capitanate dal federale Pietro Brandimarte, all’interno della Camera del Lavoro di Torino, in corso Galileo Ferrarsi. Seguirono le incursioni al Circolo Comunista di Borgata Nizza e al Circolo dei Ferrovieri. Le ‘visite’ presso le abitazioni di comunisti noti, sindacalisti e la violenza nelle strade proseguono senza interruzioni fino al 20 dicembre.

In piazza XVIII Dicembre (Porta Susa) i martiri della Camera del Lavoro sono stati commemorati dalla Città vicino alla lapide che li ricorda.
Presenti la sindaca Chiara Appendino; Bruno Segre, presidente della Federazione provinciale torinese dell’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) insieme alle altre autorità cittadine.