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Apr 28




La personale del poliedrico Evgen Bavcar, sloveno di nascita e francese d’adozione, è stata inaugurata al Pav- Centro Sperimentale d’Arte Contemporanea.
Laureato in filosofia alla Sorbona di Parigi, Bavcar, 49 anni, è uno degli autori più apprezzati nel campo della fotografia internazionale.
Protagonista di seminari di estetica in tutta Europa è conosciuto soprattutto per i suoi scatti provocatori: immagini realizzate da un ipovedente.
La mostra ospitata a Torino, dal titolo Il corpo che guarda, presenta una serie di fotografie – alcune stampate altre proiettate sui muri – e un video-documentario che descrive i processi di creazione ed elaborazione utilizzati dall’artista.
Per Evgen Bavcar la visione precede la vista. Il buio diventa lo scenario su cui proiettare le esperienze della quotidianità, metafore umane che prendono forma di bagliori e riflessi. Ed è proprio nell’oscurità notturna che l’artista – con l’aiuto di luci portatili per illuminare i soggetti (ritratti, nudi e paesaggi) e la descrizione di terzi per ricostruire l’immagine che egli ha in mente – realizza i suoi scatti.
Bavcar usa la macchina fotografica ricostruendo, volta per volta, la sua primitiva relazione con la luce e, allo stesso tempo, rapportandosi con i rumori e i profumi che individua negli spazi circostanti. “La dimensione propria della camera oscura è dunque per Bavcar la caverna di Platone – spiega Claudio Cravero nel testo critico che accompagna la mostra -, quel mondo in cui la fotografia esiste prima della sua stessa nascita perché dimora nelle idee”.
Esaminando la raccolta, esposta in via Giordano Bruno fino al 29 maggio, si avverte come l’artista intenda la conoscenza del mondo: un processo corporeo complesso e non una somma di sguardi, una percezione sensoriale, un’elaborazione cerebrale, filtrata dalle emozioni e in costante rapporto con la memoria. “Contrariamente a quanto è comune pensare – scrive ancora Cravero -, anche i ciechi guardano e, utilizzando un’espressione dell’artista “questo avviene attraverso l’occhio invisibile, il terzo occhio”. Poiché se l’occhio di un non-vedente corrisponde in un primo momento all’intero corpo, pensato ma soprattutto agito nello spazio, è in realtà un occhio interiore a guardare. Si tratta dello spirito, lo spirito di un corpo che guarda”.

Le opere saranno allestite nella serra e nella project room.

PAV – Parco d’Arte Vivente
Centro sperimentale d’arte contemporanea
Via Giordano Bruno, 31 – Torino
telefono: 0113182235
mail: info@parcoartevivente.it
www.parcoartevivente.it

Ingresso: da mercoledì a venerdì, ore 10–13; 15–18; sabato e domenica 12–19.
Intero 3 euro, ridotto 2 euro, gratuito per Abbonamento Torino Musei e Torino+ Piemonte Card.

[fonte: TorinoClick]