Saranno 3200 gli studenti delle scuole superiori italiane, 700 dei quali sono torinesi, che andranno a visitare il campo di concentramento e sterminio Auschwitz-Birkenau – dove sono state uccise circa 1 milione e 300mila persone – e il ghetto di Cracovia.
Questa mattina il Treno della Memoria è partito da Porta Nuova con 450 ragazzi, ma prima di salire sui convogli i giovani si sono dati appuntamento al Teatro Regio. Qui,
ogni anno l’associazione Terra del Fuoco, simbolicamente saluta i ragazzi in partenza insieme alle autorità cittadine e ai pochi superstiti di quella immane tragedia.
Dal 2005 ad oggi oltre tredicimila ragazzi “hanno scelto di fare questo viaggio, di affrontare la nostra storia per provare a costruire una cittadinanza più consapevole” ha detto Oliviero Allotto, presidente dell’associazione.
Sul palco Ferruccio Maruffi, ex internato di Mauthausen e presidente dell’associazione nazionale Ex Deportati Politici, ha posto più volte ai presenti la stessa domanda: “Siamo sicuri che tutto questo non capiti più?”. I rigurgiti xenofobi e razzisti di questi ultimi anni, certamente non tranquillizzano gli animi.
L’assessore alle Politiche educative della Città Mariagrazia Pellerino parlando ai ragazzi ha sottolineato: “la straordinaria forza e valenza educativa di questo viaggio, motivo per cui – ha detto- vogliamo mantenere viva l’iniziativa che parla delle vostre sensibilità, alla vostra voglia di essere cittadini attivi in un momento difficile per il mondo occidentale. Speriamo che altre istituzioni facciano la loro parte”. “Credo che la chiave per uscire dalla crisi finanziaria, economica e di paradigmi di crescita – ha concluso Pellerino – sia pensare a un nuovo modello fondato sulla cooperazione, sulla qualificazione e sulla formazione delle persone. Solo così possiamo immaginare un mondo migliore”.
Ospite d’eccezione il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria. Intenso, quasi commovente, il suo intervento. Il vice ministro ha ringraziato i giovani presenti per ragioni personali (il padre era stato condannato a vent’anni di carcere e confino durante il Fascismo). “Quando non ci sarò più è importante che ci siano ragazzi come voi, che hanno studiato e si sono sforzati di capire una realtà molto lontana da questo mondo”. “Non ci siete che voi – ha continuato il sottosegretario – a fare queste esperienze, a discutere e capire, per quanto si possa capire”. “E’ difficile – ha concluso Doria – per chi vive in una società tranquilla chiedere ai giovani di occuparsi di cose serie, brutte, complicate da comprendere. Per questo, come istituzione, faremo di tutto affinché questa esperienza possa continuare e i vostri compagni più piccoli possano fare il loro viaggio della memoria”.
Allotto ha chiosato il suo intervento, leggendo la testimonianza di un giovane studente:“Un viaggio nella storia, dentro se stessi e nella natura umana”.
Al termine della cerimonia, la delegazione governativa si è trasferita in via Gaudenzio Ferrari a visitare il Laboratorio della Curiosità, Xkè? (centro per le scienze rivolte a bambini e insegnati delle scuole elementari e medie). Ultima tappa, prima di rientrare nella capitale, a vedere la Piazza dei Mestieri in via Jacopo Durandi, nel quartiere San Donato (laboratorio di arte e mestieri destinato ai giovani).