preload
Mag 30


Più accogliente, funzionale e, non meno importante, con un numero maggiore di posti letto a disposizione. Dopo la ristrutturazione dei locali, con nuovi arredi e spazi ridisegnati, si presenta così la Casa di ospitalità di via Sacchi, da diciassette anni ricovero notturno per persone prive di dimora e a rischio di grave emarginazione, e l’annessa struttura sede di un ambulatorio, riservato anch’esso a chi vive in particolare condizione di difficoltà, dove le prestazioni mediche si integrano con le attività dei servizi sociali della Città di Torino.
Questa mattina la cerimonia di inaugurazione della Casa di ospitalità notturna e della struttura che funziona da ambulatorio socio-sanitario, entrambe ristrutturate e arredate grazie alla generosità di chi ha aderito al progetto “Un cuore in stazione”: l’iniziativa di Enel Cuore onlus e Ferrovie dello Stato promossa per aiutare le persone senza dimora.
Per il sindaco Piero Fassino, in un contesto come l’attuale di forte crisi economica e accentuato disagio sociale, il progetto “Un cuore in stazione” assume un particolare valore, unendo i mondi del pubblico e del privato nel segno della solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione.
“La solitudine è la miseria delle nazioni ricche, come ricordava Madre Teresa di Calcutta. Un male purtroppo diffuso in ogni società del benessere, che – ha sottolineato Fassino – non di rado peggiora le già precarie condizioni di chi vive in situazione di marginalità. Ed è proprio in momenti come l’attuale, segnato da una forte crisi economica che aumenta le difficoltà della vita quotidiana e rende più incerto il futuro per un numero sempre maggiore di persone, che iniziative come quelle sostenute dal progetto “Un cuore in stazione” risultano ancora più utili e preziose.
Storicamente – ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo piemontese – nella nostra città il sentimento di solidarietà verso i più fragili è fortissimo e, da sempre, si traduce in iniziative concrete sostenute dall’Amministrazione comunale insieme al grande e generoso mondo del volontariato, alle organizzazioni onlus e, come nel caso della casa di accoglienza notturna e dell’ambulatorio per senza dimora di via Sacchi, a istituzioni e aziende private.
Penso – ha dichiarato ancora Fassino – che una città non possa essere considerata come semplice somma di persone, ma debba essere una comunità solidale e fraterna. E Torino, proprio come comunità solidale e fraterna, non ha mai mancato e non viene meno a tutt’oggi nell’impegno a far sì che nessuno sia mai lasciato solo o che si senta escluso dalla società cittadina.
Ringrazio Enel Cuore onlus, le Ferrovie dello Stato, il Politecnico e l’Università di Torino, l’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà, l’Asl Torino 1, le cooperative Animazione Valdocco e Terra Mia, le aziende Ikea e Oikos, i volontari della Croce Rossa Italiana e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di un progetto che darà un letto, cure mediche e soprattutto farà sentire un po’ meno sole tante persone”.
I locali di via Sacchi sono concessi in comodato d’uso alla Città di Torino da Ferrovie della Stato Italiane e la loro ristrutturazione è stata finanziata dall’associazione Enel Cuore onlus. Il progetto di riqualificazione degli spazi è stato curato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e gli arredi sono stati forniti da Ikea.