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Apr 04


“Ogni volta che un contingente militare italiano, per svolgere missioni di peacekeeping e di peace enforcingin, viene posizionato in teatri di crisi come l’Afghanistan nell’opinione pubblica sorge un interrogativo. Se sia giusto che i nostri soldati siano impiegati così lontano dall’Italia. La risposta è sì . Noi viviamo in un mondo globale, con un tasso di interdipendenza altissimo e non c’è fenomeno, in qualsiasi luogo del pianeta avvenga, che non abbia delle ripercussioni anche sulla nostra quotidianità”. Questo ha dichiarato il Sindaco di Torino, Piero Fassino, durante l’intervento in piazza Castello alla cerimonia di saluto per il rientro in Patria degli alpini della brigata Taurinense dall’Afghanistan al termine di sei mesi di missione. “Il periodo dei blocchi contrapposti dove solo due grandi potenze “producevano” sicurezza e le altre nazioni la “consumavano” – ha continuato Fassino – è svanito con la caduta del muro di Berlino e da quel momento la sicurezza è affidata in solido alla Comunità internazionale. Quindi ogni Paese democratico è chiamato a esserne coproduttore specialmente per la drammatica presenza del terrorismo”.

Hanno dato il loro benvenuto agli Alpini, anche il Comandante della Brigata, generale Dario Ranieri e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano.

Positivo il bilancio del semestre, che ha visto gli oltre 1.200 Alpini della Taurinense inquadrati nel contingente italiano impegnati a sostegno del passaggio graduale di responsabilità del Paese asiatico alle autorità e alle forze di sicurezza locali che si concluderà nel 2014. Il mandato della Taurinense è stato evidenziato dalla cessione della base operativa di Bakwa alle forze locali, che ha portato a una riduzione complessiva del contingente italiano di circa 1.000 unità, e dal trasferimento della leadership sulla sicurezza ai militari afghani in oltre il 70% della regione ovest dell’Afghanistan. In questi sei mesi, gli uomini e le donne del 2° reggimento Alpini di Cuneo, del 3° di Pinerolo, del 9° dell’Aquila, del 1° artiglieria di Fossano e del 32° genio di Torino hanno condotto centinaia di operazioni in partnership con la polizia e l’esercito afghani, che oggi guidano autonomamente l’80% delle operazioni. Sul fronte dello sviluppo sono state realizzate numerose infrastrutture specialmente nel campo dell’istruzione, con la costruzione di 13 scuole nei distretti remoti della provincia di Herat, per un totale di 120 aule che potranno ospitare in più turni fino a 8.000 studenti di ambo i sessi. Questa missione difficile e pericolosa, ha dovuto però contare una vittima, quella del Caporal Maggiore Tiziano Chierotti, e il ferimento di alcuni alpini. Per la brigata Taurinense è stato verosimilmente l’ultimo dei quattro mandati semestrali in Afghanistan, dopo gli impegni nel 2005. La cerimonia in piazza Castello è stata preceduta da un’esibizione della Fanfara della brigata Taurinense.