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Feb 22


In occasione dei 120 anni dalla nascita di Carlo Levi – scrittore, medico, pittore, intellettuale a tutto tondo -, la GAM di Torino, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, dedica all’artista la mostra “Viaggio in Italia: luoghi e volti” che si inserisce all’interno di un articolato progetto di incontri, riflessioni e approfondimenti per rileggerne la figura, protagonista della vita culturale e sociale per buona parte del Novecento italiano.

Con 30 dipinti realizzati tra il 1923 e il 1973, l’esposizione allestita negli spazi della Wunderkammer dal 10 febbraio all’8 maggio 2022 si focalizza sulla geografia complessiva dell’esistenza dell’artista, tra Nord e Sud dell’Italia. Sono opere che testimoniano i diversi sviluppi stilistici della sua ricerca, partito giovanissimo da una pittura fortemente ‘oggettiva’, per poi orientarsi su una rappresentazione più espressionista, e infine intonarsi, nel secondo dopoguerra, a un moderno realismo.

Nella vasta produzione pittorica di Carlo Levi il ritratto è una delle tematiche più frequenti e il significato teorico è stato analizzato dal pittore in una serie numerosa di scritti. Sono realizzati principalmente in ambito familiare, ma spesso i suoi modelli appartengono a illustri personalità della cultura e della politica italiana e straniera: ad esempio Edoardo Persico che legge del 1928, che ritrae il critico d’arte napoletano con il volto pallido sotto la bombetta nera, l’enigmatico Ritratto di Carlo Mollino e il piccolo e familiare autoritratto Il letto (A letto).

Quello dei paesaggi naturali e delle vedute urbane è l’altro tema costante della produzione figurativa di Levi, che dal 1926 al 1974 realizza dipinti dedicati alle città o alle realtà con cui ha i più intensi rapporti affettivi e culturali: Torino, Alassio, Parigi, la Lucania e Roma. Si tratta di paesaggi che rappresentano un percorso biografico ed esistenziale, testimoniato ad esempio da La casa bombardata del 1942 o Tetti di Roma del 1951, ma anche una visione particolare del legame tra l’uomo e il paesaggio, dal Lungomare realizzato ad Alassio nel 1928 fino a Gli amanti della terra del 1973, dove quasi sfondo e figure non si distinguono più l’uno dall’altro.

Per maggiori informazioni www.gamtorino.it