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Feb 26


“Just the woman I am”, non è solo una semplice corsa, è molto di più. A partire dal sostegno che ogni iscritto dà alla ricerca universitaria sul cancro ai momenti di festa e aggregazione che già un anno fa hanno fatto sì che piazza San Carlo diventasse un’enorme onda rosa.
Anche quest’anno la manifestazione si terrà l’8 marzo, giorno della festa delle donne. Il momento clou sarà a partire dalle 16.30 quando prenderà il via la corsa non competitiva e la camminata di sei chilometri. L’importante non sarà il risultato ma esserci anche per contribuire a fare del bene a chi ne ha veramente bisogno. La giornata si aprirà alle 10 con tante iniziative dedicato al mondo femminile. Per chi volesse iscriversi all’ultimo momento, lo potrà fare in piazza San Carlo fino alle ore 15.
Per prendere parte a “Just the woman I am” e aiutare la ricerca universitaria, basta collegarsi al sito www.torinodonna.it, recarsi presso le segreterie del Cus Torino o nei punti convenzionati e versare 15 euro. Le iscrizioni si possono effettuare anche via fax al numero 011 0133002 o tramite email all’indirizzo segreteria@gameoverevent.it. A tutti i partecipanti sarà donata la maglia dell’evento e il pettorale che darà diritto all’aperitivo e alla welcome bag.
“Manifestazioni come Just the woman I’am – ha sottolineato l’assessore Stefano Gallo – promuovono e incoraggiano lo sport declinato al femminile. Nel ricco calendario di Torino Capitale dello Sport ci sono molti momenti dedicati alle donne che sono volti a far conoscere le tante realtà di sport dove atlete o semplici amatrici si allenano con passione e dedizione ogni giorno per stare bene con stesse e con gli altri”.
“Sono contenta che questo evento si svolga nel giorno della festa della donna – ha detto il vicesindaco Elide Tisi. Credo che iniziative come queste, siano delle buone opportunità per promuovere e incoraggiare tutte le donne a praticare lo sport all’aria aperta e dedicarsi al loro benessere psico-fisico. Spero di vedere, come l’anno passato, un enorme onda rosa che invade la città e tutte le donne possano aiutare la ricerca universitaria sul cancro”.

[fonte: TorinoClick]

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Mar 02


Nell’ambito delle iniziative per l’8 marzo Piazza Castello si tinge di rosso per dire basta alla violenza sulle donne.

Dopo Milano, Genova e Lecce, adesso è toccato a Torino, la quarta città europea che accoglie Zapatos Rojos, un progetto d’arte pubblica dell’artista messicana Elina Chauvet, a cura di Francesca Guerisoli.
Il 2 marzo, centinaia di paia di scarpe rosse hanno formato un’installazione per dire basta alla violenza di genere. Ogni paio di scarpe, reperito attraverso l’attivazione di una rete di solidarietà, rappresenta una donna e la traccia di una violenza subita. Sistemate ordinatamente lungo un percorso urbano, le scarpe ne ridisegnano lo spazio e l’estetica, visualizzando una marcia di donne assenti, un corteo che sottolinea il dolore che tale mancanza provoca tanto a livello sociale quanto familiare.

Tutto è cominciato a Ciudad Juárez, città di frontiera nel nord del Messico dove, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate. All’inizio si tratta di poche decine di ragazze che poi diventano centinaia e infine una cifra nebulosa e indefinita, tenuta in scarsa considerazione dalle autorità. Si uccidono le donne a Juárez perché si può fare. C’è impunità, c’è una cultura machista che non educa al rispetto della donna. Non vi è Stato e i cartelli del narcotraffico si scontrano per il controllo del mercato della droga e degli esseri umani. A Juárez, città che divora le sue figlie, è stato utilizzato per la prima volta il termine femminicidio.

È in questa zona di frontiera che, nel 2009, Zapatos Rojos ha preso vita, con un’installazione composta da 33 paia di scarpe, ed è da qui che il progetto è partito per dirigersi verso altre città del mondo e chiamare le cittadine e i cittadini a manifestare la propria solidarietà verso tutte le donne che subiscono violenza, per le donne uccise o rapite e di cui si sono perse le tracce.

Zapatos Rojos è un progetto voluto e organizzato dalla Città di Torino, in collaborazione con il Tavolo torinese per le Madri di Ciudad Juárez, composto da Amnesty International, Sur Società Umane Resistenti, Donne di Sabbia, Donne in Nero, Casa delle Donne, Se Non Ora Quando, Antropocosmos, Ass. Almaterra, Libera, Il Salvagente, Acmos, Urzene.

fonte: blog.contemporarytorinopiemonte.it

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Mar 08


Conferenze, dibattiti, seminari, incontri, presentazioni di libri e proiezioni di film: sono tantissime e si prolungheranno fino alla fine del mese le iniziative organizzate a Torino per celebrare la Festa della Donna. Un modo per ricordare la conquiste sociali politiche ed economiche delle donne e insieme per puntare il dito contro quelle discriminazioni e violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. E insieme una buona occasione per riflettere sull’ uguaglianza tra sessi, sulle pari opportunità tra donne e uomini, sull’ eliminazione di quegli ostacoli quotidiani che oggi, ancora, impediscono una piena partecipazione della donna a tutti gli ambiti della società, sulla necessità degli strumenti che possano invece agevolarla nello svolgimento di tutti i suoi ruoli.

In Sala Rossa alla presenza del sindaco Fassino e dell’assessore Spinosa, “Una cittadinanza ancora dimezzata?” la lectio magistralis tenuta dalla professoressa Chiara Saraceno.

Nel pomeriggio alle ore 15 in galleria Subalpina inaugurata un’interessante mostra fotografica della giovane artista torinese Laura Portinaro dal titolo Women@Work . Ventitré ritratti di donne sul luogo di lavoro per documentare a 360 gradi il molteplice panorama lavorativo femminile abbattendone stereotipi e preconcetti. In un cantiere, in uno studio legale, in un ufficio commerciale o sul camion della nettezza urbana, le donne condividono con gli uomini ogni tipo di ruolo e responsabilità sociali; tuttavia ancora oggi il loro lavoro è reso più difficile dalle discriminazioni dirette o indirette, che tutte, prima o poi, pagano per il solo fatto di essere donne. I ritratti della mostra sorprendono donne comuni e vere sui luoghi del loro lavoro. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 15 marzo.

Sempre in galleria Subalpina, al Cinema Romano, è in programma una rassegna cinematografica, con ingresso gratuito, che ha per protagoniste indimenticabili figure femminili. I quattro titoli selezionati raccontano storie di donne diverse in epoche e situazioni molte distanti fra loro. Si comincia alle ore 16 con la “La Ciociara” di Vittorio De Sica; si prosegue alle ore 18 con “La Scelta di Sophie” di Alan J. Pakula; alle 20 l’emozionante storia di Abdellatif Kechiche “La Venere Nera”. La serata si conclude alle 22 con “We Want Sex” di Nigel Cole.

Molte anche le iniziative nelle Circoscrizioni: alla Circoscrizione 10 la “Settimana delle donne“, alla Circoscrizione 4 il convegno “L’identità delle appartenenze“.
Sul portale IRMA Torino è disponibile il calendario completo delle iniziative in Città.

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