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Giu 10


Nella cornice dell’Auditorium del Lingotto Torino ospita da oggi a venerdì il 9th World Chambers Congress. Oltre 1500 delegati da 120 paesi, perlopiù imprenditori, molte le “figure che contano” del mercato internazionale, potenziali ambasciatori delle nostre eccellenze culturali, imprenditoriali e gastronomiche, abbondantemente illustrate negli interventi di apertura dei lavori e in efficaci video appositamente realizzati per questa grande occasione. Non sono molte le occasioni per “vendere” Torino nel mondo e questa è più unica che rara: le camere di commercio sono le porte aperte sui territori che producono e cercano occasioni di scambio e di business. Oltre alle quattro riunioni plenarie i delegati avranno a disposizione 25 workshop a tema e 700 incontri b2b (business to business) per cogliere nuove opportunità. Occasione ghiotta per le imprese piemontesi e bene ha fatto Vincenzo Ilotte, neopresidente della Camera di Commercio di Torino, a ringraziare davanti alla platea Alessandro Barberis, “past president” fautore della scelta di Torino. Infatti, il congresso si tiene ogni due anni in un continente diverso, perciò sarà di ritorno in Europa solo tra dieci anni.
Ilotte, intervenendo nel corso della cerimonia di apertura, ha enumerato le qualità di Torino quale città dell’automotive, dell’aerospaziale, del buon cibo e del cioccolato, ne ha sottolineato la bellezza e la ricchezza culturale. Il sindaco Piero Fassino ha invece puntato il riflettore sulle eccellenze formative, la qualità delle università e la capacità della città di rinnovarsi continuamente, di poter contare sulla produzione costante di innovazione e nuove idee e quindi di anticipare il futuro. Ha portato il saluto del premier e ha ringraziato i vertici dell’associazione mondiale delle Camere di Commercio (ICC) per aver scelto Torino. Il sindaco si è poi recato nell’area espositiva per una breve visita; tra gli oltre 40 stand, presente anche quello della Città di Torino.
Durante la conferenza stampa delle ore 12 Vincenzo Ilotte ha sottolineato la presenza a Torino di “personalità influenti nel mondo delle imprese che sottolinea il valore di questo evento, conquistato grazie alla capacità del territorio di unirsi per puntare a grandi obiettivi e all’azione di coordinamento del territorio condotta dal sindaco Fassino”. Ilotte ha poi sottolineato il compito di sostegno alle imprese condotto dalle Camere di commercio in tutto il mondo e, in merito alla loro riforma in discussione nel Parlamento italiano, ha aggiunto che “non è facile fare riforme, il Governo italiano ha avuto il coraggio di porre in discussione una proposta. A nostro avviso, dobbiamo conservare le strutture esistenti ma innovando i servizi. Dobbiamo saper innovare stando al passo con le imprese che rappresentiamo, che sono in continua evoluzione, e raggiungere nel mondo un livello di qualità dei servizi omogeneo, attraverso la comunicazione e il sostegno reciproco”.
Piero Fassino ha sottolineato che la globalizzazione ha accelerato il cambiamento, ampliando i mercati e “il numero dei Paesi con un rapido aumento del Pil. Si tratta di una grande opportunità, che apre sfide nuove: il controllo dei cambiamenti climatici, il rinnovo delle regole di competitività e di scambio, del mercato del lavoro e degli investimenti. L’uso delle fonti energetiche rinnovabili, il rapporto tra mercato e nuove tecnologie, i flussi migratori. Il World Chambers Congress è l’occasione per discuterne e progettare nuovi scenari. Nessun Paese si muove da solo, affronta il futuro da solo. Torino ha imparato questa lezione ed è una efficace rappresentazione di come le città cambiano di come si adattano, affrontano in modo significativo l’evoluzione che investe il pianeta. Tra i 700 incontri b2b, sono numerosi quelli a cui partecipiamo”.
Il presidente della World Chamber Federation, Peter Mihok, ha sottolineato i tre compiti fondamentali delle Camere di commercio: “Aggiungere valore al lavoro delle imprese, migliorarne la presenza a livello globale e fornire servizi essenziali. E ancora, costruire l’identità di una comunità globale, avere una visione per sviluppare nuove soluzioni a nuovi e vecchi problemi e offrire una progettualità su cosa possiamo fare per le aziende e su come supportare i governi nelle scelte che ci coinvolgono”. Anche Terry McGraw, presidente di Icc e presidente emerito di McGraw Hill Financial (che controlla, tra le altre cose, la società di rating Standard&Poors) ritiene che “si deve lavorare insieme per sostenere il passo con il cambiamento; anche i governi per crescere e prosperare devono mettersi in relazione con le esigenze delle aziende per metterle in condizione di investire”.

[fonte: TorinoClick]

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Mag 18


Inaugurato giovedì 14 maggio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Salone del Libro di Torino ha fatto registrare un successo di pubblico e affluenza anche in questa sua 28a edizione. Le presenze sono state oltre 341.000, con un aumento dello 0.7% rispetto agli ingressi della passata edizione.
Un successo che ha visto molti appuntamenti registrare il tutto esaurito fino alla chiusura di lunedì 18 maggio, con lo stand della Germania – ospite d’onore al Salone 2015 – letteralmente preso d’assalto dal pubblico: sono stati oltre 53 gli incontri nello stand con più di 20 autori per un totale di più di 10.000 spettatori.
La media delle vendite si attesta su un incremento del 15% rispetto alla passata edizione, con i grandi editori a capitanare il rialzo dei ricavi.

Annunciate anche le date del prossimo salone, che sarà dal 12 al 16 maggio 2016 e avrà come paese ospite l’Arabia Saudita.

www.salonelibro.it

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Mag 08


Quattro padiglioni, oltre mille editori, centinaia di migliaia di volumi. Un megafestival culturale con più di duemila ospiti, millecinquecento presentazioni, dibattiti, reading, spettacoli; il Bookstock Village dedicato ai giovani lettori e l’area business per i professionisti del libro.

Tema conduttore di questa edizione è il Bene. Il Bene nelle sue implicazioni filosofiche, etiche, storiche, letterarie e neuroscientifiche. Il concetto di Bene comune. La suggestione di Primo Levi del «lavoro fatto bene» per riscoprire la cura artigianale anche nella creazione e produzione editoriale.

Paese Ospite d’onore è la Santa Sede, presente nel Padiglione 3 con un grande spazio espositivo che riproduce il selciato di Piazza San Pietro e la cupola della Basilica nel progetto originario di Donato Bramante, di cui nel 2014 ricorrono i 500 anni dalla morte. Gli altri Paesi rappresentati al Salone: Albania, Arabia Saudita, Brasile, Francia, Israele, Perù, Polonia, Romania.

Regione Ospite d’onore è il Veneto. Le altre Regioni Italiane già confermate con un proprio spazio sono Basilicata, Calabria, Friuli-­‐Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Umbria.

Nelle Circoscrizioni torinesi e in provincia torna anche quest’anno il Salone Off, con oltre 500 appuntamenti dal 29 aprile al 17 maggio.

Tutte le informazioni sul sito del Salone Internazionale del Libro

[fonte: Torinocultura]

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