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Feb 17


Il quartiere nacque in prossimità del castello costruito sulle rive del Sangone e donato nel 1585 dal Duca di Savoia Carlo Emanuele I alla futura sposa Caterina D’Asburgo, figlia del re di Spagna Filippo II. Alle origini spagnole di Caterina d’Asburgo si deve il nome di Miraflores (guarda i fiori), divenuto poi Mirafiori. Il castello, danneggiato sia nel 1640 durante la “guerra dei due cognati” sia nel 1706 nel corso dell’assedio di Torino da parte dei francesi, subì nel tempo un grave degrado e quello che ne rimaneva fu demolito alla fine dell’800. Nonostante il massiccio sviluppo edilizio degli anni ’70 l’antica borgata Mirafiori si è sempre distinta per le sue caratteristiche di borgo rurale secentesco, restando a Torino unica nel suo genere. L’Amministrazione comunale, attenta alle varie esigenze di quartiere, ha organizzato con la Circoscrizione 10 diversi momenti di confronto con gli abitanti, da cui è emersa l’importanza di lavori di riqualificazione che dessero un nuovo volto “contemporaneo” alla borgata conservandone la tradizione storica. Nello specifico si sono rifatte le pavimentazioni con materiale differente a seconda delle funzioni per offrire passaggi pedonali comodi, “ruere” in pietra di Luserna al centro delle carreggiate per il passaggio delle auto e acciottolato nelle altre parti nel rispetto dell’antica pavimentazione, si è completata la rete di raccolta delle acque con caditoie e pozzetti, si è realizzata l’illuminazione di tutti i percorsi per auto e pedoni curando con attenzione il tipo di apparecchio luminoso per non occupare la sede stradale e per adeguarsi alle strutture architettoniche di contorno, si è moderata la velocità delle auto grazie all’utilizzo di pietra con pezzature e colori diversi per distinguere percorsi pedonali e non, si sono utilizzati dissuasori lungo i marciapiedi per proteggere le entrate delle abitazioni ed il passaggio dei pedoni e transenne decorate con riferimenti alla storia del quartiere e si sono realizzate piccole aree di sosta arredate con panchine monoposto e fioriere. Gli ingressi sono segnalati con grandi paline illuminate, caratterizzate dal nome della borgata. La spesa per i lavori di restyling e riqualificazione effettuati è stata complessivamente di circa 605 mila euro.

Approfondimenti: C’era una volta Mirafiori

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Giu 17


Lunedì 17 giugno con la presenza del sindaco e dell’assessore Lubatti, è stata inaugurata piazza Solferino dopo la sua risistemazione e la costruzione del parcheggio pertinenziale.

La piazza, antico mercato della legna, è stata nel tempo sottoposta a interventi che ne hanno più volte modificato l’aspetto e la funzione: quando è stata bandita la realizzazione del parcheggio pertinenziale, nel 2009, la situazione della piazza era quella di un parcheggio spesso disordinato con l’area intorno alla statua equestre di Ferdinando di Savoia in stato di abbandono e percorsa dalle auto, alberature incomplete, panchine vecchie ed in qualche caso mal ridotte e la presenza decisamente ingombrante dei due padiglioni olimpici di Atrium (per i torinesi i gianduiotti) non più utilizzati ed in pessimo stato.

L’intervento che è stato realizzato ha dato la possibilità di ripristinare la continuità dei percorsi e di riqualificare il giardino ed il resto della piazza, recuperando all’uso pedonale aree prima utilizzate da auto e bus. Si è creato un ampio asse centrale pavimentato in porfido (utilizzabile anche per eventi e manifestazioni pubbliche) che collega la fontana Angelica, il monumento a Ferdinando di Savoia ed uno spazio ellittico nel quale è stato sistemato il monumento a La Farina, uno dei padri dell’Unità d’Italia, dopo il restauro (era stato rimosso nel 2003 per lasciar spazio ai padiglioni). I viali laterali sono stati riqualificati integrando gli alberi mancanti, aggiungendo 15 nuovi ippocastani, modificando l’illuminazione con lampade a minore consumo e maggiore resa e dotandoli di nuove panchine.

Il monumento equestre a Ferdinando di Savoia è ora al centro di una piazzetta pavimentata in pietra di Luserna e porfido ed illuminata da luci a led incassate nel pavimento, ed è stata realizzata anche una “piazzetta” con una meridiana che ha uno stilo parallelo all’asse di rotazione terrestre la cui ombra segna l’ora solare del fuso orario, ed in corrispondenza di una M e del simbolo del toro il mezzogiorno solare vero di Torino, circa mezz’ora prima di quello convenzionale.

La parte a sud, dove c’è il monumento a La Farina e che era un parcheggio, ora è uno spazio pedonale in parte sistemato a prato con 10 nuovi alberi. In tutta la piazza sono stati messi a dimora 25 nuovi alberi (15 ippocastani e 10 pruni), siepi, 800 piante di rose e 12 gelsomini: durante i lavori si sono “persi” tre aceri.

Il parcheggio, sul lato della piazza verso corso Re Umberto, si sviluppa su cinque piani interrati con una rampa di accesso ed una di uscita, e contiene 143 box singoli e 45 doppi per una capacità totale 233 posti auto. È dotato telecamere, apparecchiature S.O.S., ripetitori GSM, porte motorizzate e prese per la ricarica di auto elettriche.
Per il restyling della piazza, compresa la rimozione dei gianduiotti, la società Campana Costruzioni che ha costruito il parcheggio ha speso circa un milione ed 800mila euro: al Comune ha versato 2 milioni e 61 mila euro per il diritto di superficie.

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Mag 31


Gli storici giardini Sambuy di piazza Carlo Felice tornano all’antico splendore grazie alla collaborazione tra S.Bernardo, marchio piemontese d’acqua minerale del gruppo Sanpellegrino, la Città di Torino (Assessorato al Verde Pubblico e la Circoscrizione 1) e l’Associazione Commercianti Torino via Roma.
Un’area verde e monumentale di grande fascino, dove i torinesi possono trovare un momento di relax nel cuore della città.
Il programma di riqualificazione dell’area prevede la cura e la manutenzione dei giardini, la ristrutturazione del Gazebo e il ripristino del funzionamento della fontana.
L’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione, nell’esprimere la propria soddisfazione ha affermato “Abbiamo accolto con favore l’iniziativa promossa dal marchio S. Bernardo, grazie alla quale una delle aree verdi più prestigiose e preziose della città riceverà cura e valorizzazione a beneficio dei nostri concittadini e dei visitatori, sempre più numerosi, che scelgono Torino.”
“Anche quest’anno, – ha ricordato il Presidente della Circoscrizione Uno Centro Crocetta, Massimo Guerrini – grazie alla collaborazione con San Bernardo, si rinnova l’appuntamento estivo al Gazebo Sambuy che ritorna così ad essere il tradizionale punto di riferimento degli storici giardini.”

Infatti per tutto il mese di giugno, si svolgerà il Sambuy Garden Festival, con un programma che prevede attività di intrattenimento come concerti ed happening letterari.
Il ricco programma di appuntamenti del Sambuy Garden Festival, organizzato con il coordinamento artistico di Cecchi Point, prevede concerti in tutti i fine settimana dal 3 al 30 giugno, a partire dalle ore 17,30, nel gazebo dei giardini.

· Domenica 3 giugno: ORCHESTRAVAGANTE BIG BAND
L’orchestra degli allievi dei corsi jazz del Centro di Formazione Musicale della Città di Torino.
· Sabato 9 giugno: MARCO GALLESI & JAZZ MARKET

Quintetto di fama internazionale che propone in chiave elettrica sonorità fusion da tutto il mondo.
· Sabato 16 giugno: SOUL NASSAU

Un manipolo di talentuosi musicisti torinesi in una formazione votata al groove della Black Music.
· Sabato 23 giugno: ARCOTE PROJECT Ensamble di taglio jazzistico aperto alle più svariate contaminazioni artistiche. dal blues a Duke Ellington, dal medium swing a sonorità più moderne.
· Sabato 30 giugno: GARZA&CEROTTI BLUES BAND
Orchestra spettacolo di Rhythm & Blues dal suono accattivante e coinvolgente.

I cinque concerti saranno accompagnati prima e durante da incursioni e improvvisazioni teatrali a cura della Compagnia Quinta Tinta.
Inoltre, tutti i martedì e venerdì sempre del mese di giugno, si terranno happening letterari sul tema dell’acqua con poeti e scrittori.

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