Il quartiere nacque in prossimità del castello costruito sulle rive del Sangone e donato nel 1585 dal Duca di Savoia Carlo Emanuele I alla futura sposa Caterina D’Asburgo, figlia del re di Spagna Filippo II. Alle origini spagnole di Caterina d’Asburgo si deve il nome di Miraflores (guarda i fiori), divenuto poi Mirafiori. Il castello, danneggiato sia nel 1640 durante la “guerra dei due cognati” sia nel 1706 nel corso dell’assedio di Torino da parte dei francesi, subì nel tempo un grave degrado e quello che ne rimaneva fu demolito alla fine dell’800. Nonostante il massiccio sviluppo edilizio degli anni ’70 l’antica borgata Mirafiori si è sempre distinta per le sue caratteristiche di borgo rurale secentesco, restando a Torino unica nel suo genere. L’Amministrazione comunale, attenta alle varie esigenze di quartiere, ha organizzato con la Circoscrizione 10 diversi momenti di confronto con gli abitanti, da cui è emersa l’importanza di lavori di riqualificazione che dessero un nuovo volto “contemporaneo” alla borgata conservandone la tradizione storica. Nello specifico si sono rifatte le pavimentazioni con materiale differente a seconda delle funzioni per offrire passaggi pedonali comodi, “ruere” in pietra di Luserna al centro delle carreggiate per il passaggio delle auto e acciottolato nelle altre parti nel rispetto dell’antica pavimentazione, si è completata la rete di raccolta delle acque con caditoie e pozzetti, si è realizzata l’illuminazione di tutti i percorsi per auto e pedoni curando con attenzione il tipo di apparecchio luminoso per non occupare la sede stradale e per adeguarsi alle strutture architettoniche di contorno, si è moderata la velocità delle auto grazie all’utilizzo di pietra con pezzature e colori diversi per distinguere percorsi pedonali e non, si sono utilizzati dissuasori lungo i marciapiedi per proteggere le entrate delle abitazioni ed il passaggio dei pedoni e transenne decorate con riferimenti alla storia del quartiere e si sono realizzate piccole aree di sosta arredate con panchine monoposto e fioriere. Gli ingressi sono segnalati con grandi paline illuminate, caratterizzate dal nome della borgata. La spesa per i lavori di restyling e riqualificazione effettuati è stata complessivamente di circa 605 mila euro.
Approfondimenti: C’era una volta Mirafiori