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Ott 27


“Breathless”, senza fiato, è il titolo della mostra di Andrea Polli inaugurata al Parco d’Arte Vivente.
Nella sua prima personale, l’artista statunitense, che è docente di Digital Media alla New Mexico University e all’Hunter College di New York, ha deciso di regalare al pubblico una serie di opere articolate che nascono da rilevazioni della qualità ambientale dell’aria.

Nelle sue opere l’inquinamento atmosferico, lo scioglimento dei ghiacci, il riscaldamento globale o una semplice tempesta rappresentano i testimoni oculari delle alterazioni climatiche a cui stiamo assistendo. Ma i quadri esposti vanno intesi anche come segni dei cambiamenti culturali della storia evolutiva dell’uomo, le metamorfosi climatiche analizzate e interpretate dall’artista americano si offrono come esame dell’impatto del clima sul futuro della vita, sia a livello locale che globale.
Sin dall’inizio della sua carriera Andrea Polli ha impostato il suo lavoro sul rapporto tra scienza e tecnologia nella società contemporanea sviluppando progetti che mettono in relazione cognizione e percezione. Le sue creazioni si articolano integrando differenti media, spesso offrendo nuove modalità di lettura di dati tratti da contesti naturali, e dando forma all’informazione documentaria.

Nell’ambito delle Attività Educative e Formative del PAV, a cura di Orietta Brombin, i temi proposti in Breathless, saranno approfonditi, a livello cognitivo ed espressivo, attraverso l’attività di laboratorio Ibridazioni / Ascoltare Segni. In atelier si cercheranno corrispondenze tra suono e colore al fine di produrre materiali grafici udibili e musiche visibili, percorrendo la strada aperta da Andrea Polli con l’opera Atmospherics.

Andrea Polli – Breathless
PAV – Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31
dal 28 ottobre 2011 al 26 febbraio 2012
da mercoledì a venerdì, ore 13 – 18; sabato e domenica, ore 12 – 19
Ingresso: intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito Abbonamento Torino Musei / Torino+Piemonte Card

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Ott 27


Alla Scuola “Villa Genero” gli Assessori Braccialarghe e Pellegrino hanno presentato nel corso di una conferenza stampa il cartellone di “Contemporary Art Speciale Autunno”.

Con il cartellone di ContemporaryArt Speciale Autunno si rinnova la collaborazione tra il Comune di Milano, la CittĂ  di Torino, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, a cui si unisce per la prima volta il Comune di Genova.
ContemporaryArt è un marchio che connota la stagione delle arti contemporanee e propone occasioni di conoscenza e d’approfondimento con le arti visive, la musica, il teatro, la danza, il cinema e le performing arts. La consistente agenda di eventi è realizzata da istituzioni culturali, pubbliche e private ed è promossa grazie a un’operazione di mecenatismo della Fondazione CRT per l’Arte, della Camera di Commercio di Torino e da Unicredit Banca.
“Si apre a Torino una delle stagioni piĂą importanti dedicata alle attivitĂ  culturali e al ruolo e alla forza dell’arte contemporanea – sottolinea Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura, turismo e promozione della CittĂ  -. Il progetto, forte di una lunga tradizione costituita da Artissima, la Notte della arti contemporanee, il Torino Film Festival e moltissime altre iniziative mirate, da quest’anno conosce un nuovo e importante sviluppo. Grazie alla collaborazione, sempre piĂą intensa in Contemporaryart, tra la cittĂ  di Torino e Milano, a partire da quest’anno si unisce anche Genova. Si tratta di un ulteriore esempio di collaborazione tra i capoluoghi del Nord Ovest, che rafforza l’immagine di Torino, capitale dell’arte contemporanea”.
L’edizione 2011 si caratterizza per una maggiore attenzione alle esperienze dei laboratori didattici di scuole e musei. “La partecipazione dei Servizi educativi della nostra Città a ContemporaryArt ripaga l’impegno degli insegnanti delle nostre strutture educative che da anni sensibilizzano bambini e ragazzi all’arte, guidandoli in percorsi creativi ad hoc – spiega Mariagrazia Pellerino, assessore comunale alle politiche educative -. L’educazione artistica dovrà continuare a caratterizzare il nostro lavoro.Guardare la realtà attraverso gli occhi dei bambini è inoltre un esercizio utile anche per noi adulti”. Il territorio piemontese ha fatto dell’investimento in iniziative culturali una leva strategica anche attraverso il rilancio di musei, pinacoteche e residenze sabaude, assecondando e valorizzando l’attrattiva turistica.
“Contemporaryart svolge un ruolo fondamentale nel ridefinire l’approccio concettuale alle arti come ad un sistema complesso di elementi culturali in continua osmosi – dice Ugo Perone assessore alla cultura della Provincia di Torino -, e nel tradurre questo approccio in una offerta strutturata ma non più distinta per settori, cioè arti vivisive, cinema, teatro, e così via per il territorio. Così a sua volta il territorio, che per quanto riguarda la provincia di Torino, spaziando dal capoluogo ai piccoli centri di montagna, presenta molta diversità, è sollecitato a riflettere sulla cultura contemporanea, a parteciparvi in modo nuovo, più flessibile e consapevole: c’è un filo rosso che collega le performance più estreme agli ecomusei, riconoscerlo è far crescere l’identità collettiva di una comunità”. Nella prima settimana di novembre l’attenzione del mondo culturale sarà concentrata su Torino. Il 1° novembre si inaugurerà Luci d’artista, il museo a cielo aperto che illuminerà vie e piazze torinesi fino al 15 gennaio. La collezione si arricchirà temporaneamente di due opere, una proveniente dalla Fête des lumières di Lione, Flamingo (Pitaya) nelle vie Buozzi e Amendola. l’altra, E adesso usciremo a rivedere le stelle, una luce mobile di Maurizio Agostinetto in piazza San Carlo. Oltre ad Artissima 18 all’Oval del Lingotto, la città della Mole dedicherà, sabato 5 novembre, una lunga notte alle arti contemporanee. Durante la serata è prevista l’apertura straordinaria di musei, spazi musicali, gallerie e show-room. Le ex carceri Le Nuove ospiteranno un focus sull’arte emergente. Il gruppo RCS lancia a Torino Meet Design, un’innovativa piattaforma multicanale che ha come obiettivo primario la divulgazione del design italiano, attraverso iniziative di ampio respiro rivolte al grande pubblico. Per valorizzare la cultura delle idee e dei progetti la rassegna diventerà collegamento stabile tra aziende, creativi e consumatori. Paratissima, nata come manifestazione off, è diventata in poco tempo una delle
iniziative di punta del programma Contemporaryart negli stessi giorni di Artissima. Giunta alla settima edizione riempie, con un ricco calendario di eventi, centinaia di spazi nel quartiere torinese di San Salvario: strade, negozi, locali, spazi sfitti e scuole,
trasformandoli in location espositive per giovani artisti e creativi. Per la rassegna Un nuovo ciclo di mostre di artisti contemporanei a confronto con le collezioni GAM, la Galleria ospiterà, dal 25 novembre James Brown (Los Angeles, 1951) per la prima volta in Italia con la serie Firmament, realizzata tra il 2007 e il 2010 e costituita da nove dipinti di grande formato e numerosi studi preparatori. Il ciclo Vitrine, Con gli occhi chiusi, a cura di Luigi Fassi, si presenta come progetto inedito e offre un nuovo spazio alla giovane ricerca artistica piemontese: dal 24 novembre ospiterà il lavoro Gianluca e Massimiliano de Serio. Arte Povera International fa parte della più complessiva iniziativa curata da Germano Celant, ed è ospitata in prestigiose sedi espositive in varie città. Al Museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli le opere storiche dei protagonisti del movimento sono a confronto con altrettanti capolavori di artisti della scena internazionale, dalla Pop Art alla Land Art, dalla Conceptual Art alla Body Art. Nelle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria, insieme ai capolavori di Leonardo si potranno ammirare opere che ne hanno sottolineato il mito attraverso l’arte contemporanea. Oltre all’omaggio di Marcel Duchamp vi saranno lavori di Andy Warhol, Ceroli, Spoerri, Nitsch, Tàpies, Rotella, Twombly. Regista della mostra il Premio Oscar Dante Ferretti. Il Parco d’arte vivente espone le ultime sperimentazioni che la ricercatrice americana Andrea Polli, protagonista dell’arte cosiddetta “estrema”, ha realizzato in
collaborazione con Chuck Varga. Polli indaga diverse modalitĂ  di lettura di dati atmosferici tratti da contesti naturali.
In occasione della retrospettiva organizzata dal Torino Film Festival, il Museo nazionale del Cinema accoglie alla Mole Antonelliana una mostra dedicata al regista Robert Altman; mentre al piano interrato, per la prima volta aperto al pubblico, si potrĂ  visitare la video-installazione del cineasta Amos Gitai sul tema della memoria. Il Teatro Stabile, con il festival Prospettiva 150 curato da Mario Martone e Fabrizio Arcuri, si confronta con il tema dell’UnitĂ  d’Italia offrendo un percorso critico della storia patria. Si alternano i lavori di autori, registi, compagnie e giovani artisti dalla voce straniera. Torinodanza festival 2011 si sviluppa in quattro focus volti a indagare l’eterogenea fisionomia dell’arte tersicorea. Un’espressione geografica e la personale di Andrea Salvino, artista romano residente a Berlino, sono le due mostre ospitate alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La prima è il risultato del viaggio in Italia di 20 artisti stranieri. L’altra espone le opere su carta realizzate da Salvino negli ultimi anni. Alla Fondazione Merz Simon Starling ricostruisce, attraverso diversi livelli espositivi l’evoluzione, nei secoli, del rapporto fra arte e scienza, informazione e speculazione filosofica, realtĂ  e finzione, originale e copia, proiezione e desiderio. La Pinacoteca Agnelli presenta la prima mostra mai realizzata sulla Postal Art di Gilbert & George. Oltre al Festival MiTo Settembre Musica, che riscuote un grande successo a Milano e a Torino, anche l’arte contemporanea è diventata terreno di condivisione e crescita comune: una compartecipazione resa possibile dall’identitĂ  di intenti. Non solo arti visive, anche concerti e spettacoli a Milano, che ha saputo attivare la propria rete culturale liberando le straordinarie energie e le infinite risorse per collegarle in un’unica proposta, ricca e articolata. “Milano offre un importante programma dedicato al contemporaneo – ha dichiarato Stefano Boeri, assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design della cittĂ  di Milano -. La grande antologica di Anish Kapoor, che prosegue fino all’8 gennaio alla Fabbrica del Vapore e che ha giĂ  superato i 50mila visitatori, la mostra sulla Transavanguardia a Palazzo Reale e quella sull’Arte Povera alla Triennale. Una collaborazione che crescerĂ  sempre di piĂą in vista di Expo 2015, invadendo pacificamente nuovi ambiti e frontiere della cultura dei nostri tempi”. Anche il capoluogo ligure, da quest’anno, entra a pieno titolo nella programmazione della rassegna. “L’arte contemporanea – dichiara Andrea Ranieri, assessore alla cultura della CittĂ  di Genova – può essere una componente decisiva per ridisegnare il nuovo Nord-Ovest del sapere, della ricerca, della cultura. Di questo Nord Ovest Genova è il mare e la porta verso il sud del Mediterraneo. E al mare sono dedicate la maggior parte delle mostre e degli eventi che segnaliamo. A partire da RACE, la grande mostra del Ducale e dell’Acquario dedicata alla scoperta dell’Antartide, e parte integrante del Festival della Scienza in corso, Festival che quest’anno è dedicato alla ricerca italiana in Italia e nel mondo, alla sua storia e al suo futuro nei 150 anni dell’UnitĂ  d’Italia”.

Le immagini e il calendario aggiornato degli eventi sono disponibili sul sito internet all’indirizzo: www.contemporarytorinopiemonte.it .

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Ott 24



Maria Magnani Noya, primo sindaco donna della nostra città, ha festeggiato i suoi 80 anni con una cerimonia in Sala Rossa. Presenti nell’aula consiliare i suoi predecessori Giovanni Picco, Diego Novelli e Valentino Castellani, con tanti consiglieri comunali e assessori di ieri e di oggi.
Avvocato, nata a Genova il 24 ottobre del 1931, Magnani Noya entrò in Consiglio comunale con le elezioni amministrative del 1985, eletta con il Partito Socialista Italiano. Per tre anni, tra il luglio del 1987 e il luglio del 1990, ricoprì la carica di sindaco, a capo di una giunta di pentapartito DC-PSI-PRI-PSDI-PLI.
Riconfermata alle amministrative del ’90, fece parte del Consiglio sino allo scioglimento per commissariamento, avvenuto alla fine del 1992. Ha anche rivestito la carica di deputato e di parlamentare europeo.
Aprendo la cerimonia nell’aula consiliare, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, ha sottolineato come Maria Magnani Noya “abbia saputo credere in Torino, ripensando al ruolo che la capitale subalpina aveva ricoperto in un non lontano passato e comprendendo che questo poteva essere il modo per avviare la ripresa”.
Da sindaco, ha ricordato Ferraris, Magnani Noya aveva espresso la convinzione che il capoluogo piemontese avesse “tutte le possibilità per diventare metropoli, non solo dell’economia e del lavoro, ma anche della cultura, della scienza, dell’espressione artistica, sapendo che senza sviluppo culturale non può reggere nemmeno lo sviluppo economico. E oggi, a vent’anni da queste sue affermazioni sarà sicuramente felice e piena di orgoglio per il nuovo volto della sua Torino”, ha concluso il presidente del Consiglio comunale.
Andrea Galasso, già consigliere comunale per il MSI nel 1975-80 e assessore DC tra il 1985 e il 1992, ha ricordato come “giorni felici” quelli del governo cittadino di Magnani Noya, ”il cui nome è scolpito negli annali della vita istituzionale della nostra città”. E ha concluso: “Ai giovani voglio dire che la politica è la più alta disciplina dello spirito, invitandoli a far politica nell’interesse di Torino, che è la città più bella del mondo”.
Il sindaco Piero Fassino ha ricordato il ruolo di primo piano svolto da Maria Magnani Noya nei movimenti per le battaglie civili degli anni Settanta e Ottanta, che portarono al varo e alla successiva difesa di leggi come quella sul divorzio e l’aborto, punti nodali nella modernizzazione del Paese. Reso omaggio all’orgoglio della sua appartenenza coerente alla tradizione socialista e alla sua capacità di essere un punto di riferimento nelle battaglie civili e politiche, Fassino ha rievocato il periodo in cui Magnani Noya ha rivestito la carica di sindaco della nostra città. Un periodo difficile, di transizione da un’identità industriale con cent’anni di storia a un futuro allora incerto, che vide Torino essere capace di ricostruirsi come città complessa, dinamica e plurale. In quel periodo, ha ribadito Fassino, il Comune ebbe un ruolo essenziale, nell’ambito del quale Magnani Noya seppe essere un punto di riferimento vivace, vitale, appassionato e generoso.
Infine, la prima donna a rivestire l’incarico di sindaco di Torino ha preso la parola, per ringraziare i presenti ricordando come “fare il sindaco sia una delle cose più belle per chi è impegnato in politica”. La Sala Rossa, ha poi voluto sottolineare Maria Magnani Noya, ha sempre visto, fin dal dopoguerra, la presenza di donne, come consiglieri ma anche quali titolari di importanti assessorati. “Donne presenti in tutti gli schieramenti politici, senza che ci fossero le cosiddette quote rosa ma per la loro capacità e per l’apertura mentale dell’elettorato e dei partiti torinesi”. Tornando ai suoi giorni da primo cittadino, l’avvocato Magnani Noya ha rievocato come la sua convinzione allora espressa che Torino fosse una città bella “e oggi finalmente ce ne siamo accorti tutti. Il turismo, oggi strettamente intrecciato alla cultura, non è la soluzione ai problemi di Torino ma ne è una componente fondamentale”. L’ex sindaco ha poi ricordato la tradizione di accoglienza e di integrazione che Torino ha saputo esprimere, pur tra le difficoltà, con l’immigrazione degli anni Cinquanta e Sessanta così come con i nuovi immigrati che oggi arrivano da lontano. “Secondo i recenti sondaggi, insieme al Presidente della repubblica sono proprio i Comuni a godere della massima fiducia e considerazione da parte dei cittadini – ha aggiunto – e voglio ricordare come sia stato trasversale il giudizio negativo sui recenti tagli imposti ai Comuni e agli enti locali”. E Maria Magnani Noya ha quindi concluso il suo saluto sintetizzando così la sua visione della Torino di oggi: “una città civile”.

[Fonte: Comunicati Stampa della CittĂ  di Torino]

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