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Ott 25


Questa mattina la sindaca Chiara Appendino e l’assessore allo Sport Roberto Finardi hanno visitato il cantiere dello stadio Filadelfia per constatare l’avanzamento dei lavori. Ad attenderli c’era il presidente della Fondazione Filadelfia Cesare Salvadori e il segretario Giuseppe Ferrari. Erano presenti anche il presidente del Museo del Grande Torino Domenico Beccaria, il direttore generale Antonio Comi e il direttore operativo Alberto Barile del Torino FC.
Per circa un’ora la sindaca e l’assessore hanno girato per il cantiere accedendo al Piazzale della Memoria, salendo sugli spalti al primo piano della tribuna e poi scesi sul verde campo di gioco. “L’auspicio – ha detto il presidente Cesare Salvadori – è quello di inaugurare l’impianto al piĂą presto. Contiamo che si possa fare in primavera, ma stiamo ancora verificando lo stato dei lavori al fine di dare una data precisa nelle prossime settimane. Lo stesso Mihajlovic ci ha manifestato la voglia di portare il Torino ad allenarsi in questo stadio”. A fargli eco è intervenuto Domenico Beccaria che ha ricordato che la ricostruzione del Filadelfia sarĂ  per i tifosi del Torino una grande vittoria pari a come vincere l’ottavo scudetto. Nel nuovo impianto ci sarĂ  in una fase successiva anche il Museo che permetterĂ  al Filadelfia di essere un luogo di aggregazione a 360° gradi.
L’intenzione della Fondazione è quella creare un’area polivalente sportiva in cui i tifosi, gli sportivi e le famiglie si possano stringere attorno ai calciatori del Torino. Non bisogna dimenticare che in un anno circa si è passati dai ruderi di un luogo in stato di abbandono alla ricostruzione di due campi in erba naturale, una tribuna e le gradinate che potranno ospitare 4000 spettatori.
“ Il Filadelfia – ha detto alla fine della visita l’assessore allo Sport della CittĂ  di Torino Roberto Finardi – rappresenta un pezzo di Storia per la cittĂ  e per l’intero Paese. Con un Italia che usciva dalla guerra il Toro ha ridato vigore alla Nazione. Gli Invincibili sono nella memoria di tutti, non solo del Toro e dei suoi tifosi, ma per il mondo del calcio internazionale. Credo che per ogni sostenitore granata sia un’emozione entrare in questo impianto. Non credo sia una difficoltĂ  che il nuovo Filadelfia sia nel cuore della cittĂ , anzi con lo stadio Olimpico Grande Torino a poche centinaia di metri da qui può essere un valore aggiunto per l’intero quartiere. Ci auguriamo che sia completato il terzo lotto”.

[fonte: Torinoclick]

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Ott 21


170 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene che evocano la Parigi della Belle Époque.

Dal 22 ottobre al 5 marzo 2017, a Palazzo Chiablese, una grande mostra su Henri Toulouse-Lautrec,  pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, ne ripercorre la vita dal 1891 al 1900, poco prima della morte avvenuta a soli 36 anni.

L’esposizione, promossa dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia Group, offre al visitatore la possibilità di scoprire i segreti della tecnica litografica e della stampa di fine Ottocento, caratterizzata dai colori accesi e dalla riproduzione su vasta scala, presupposto per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui Lautrec è stato il precursore.

Toulouse-Lautrec è considerato tra i maggiori artisti francesi tra il XIX e il XX secolo. Nella sua arte ha preso come soggetto la più disparata umanità parigina colta in momenti quotidiani o di divertimento. Grande fonte d’ispirazione è stato il quartiere di Montmartre e la vita notturna dei suoi locali pubblici, rispecchiata nella maggior parte delle sue opere. Sono rappresentazioni di istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con effetti di grande immediatezza.

In brevissimo tempo l’artista divenne uno degli illustratori e disegnatori più acclamati della capitale francese e gli vennero commissionati manifesti pubblicitari per rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.

Maggiori informazioni sul sito della mostra: www.mostratoulouselautrec.it

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Ott 20


Liberamensa nasce nel 2008 dalla scommessa della cooperativa Ecosol di coniugare offerte di qualità nel campo della ristorazione con il concreto impegno sociale di offrire opportunità di reinserimento attraverso la formazione e il lavoro a persone in stato di detenzione. In questa logica sono nati servizi di catering e di gastronomia, un panificio (“Farina nel sacco” in Via San Secondo 10/F) e un vivaio dove si produce zafferano. A fianco di queste produzioni Ecosol, insieme alla Direzione della Casa Circondariale Lo russo e Cutugno (ex Carcere delle Vallette), ha deciso di aprirsi a un nuovo progetto: Liberamensa, Ristorante in carcere. Un luogo pensato e realizzato con il contributo fondamentale della Compagnia di San Paolo e dello studio di architetti U.d.A. degli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa promotori, a titolo gratuito, di questa iniziativa che mira a introdurre l’architettura degli interni in un luogo “debole” per antonomasia quale il carcere. Il progetto architettonico non intende cancellare l’identità dei luoghi, ma piuttosto sovrapporre ad essi un nuovo codice estetico in grado di dialogare con le preesistenze e di rendere armonioso ciò che normalmente viene trascurato, a tal fine nulla di ciò che esisteva è stato rimosso ma è stato semplicemente arricchito e migliorato. Per i materiali e gli arredi, forniti da importanti aziende italiane e straniere, ci hanno pensato le numerosi sponsorizzazioni tecniche che hanno deciso di partecipare a questo progetto.
Il ristorante offrirà un menu degustazione e vedrà impegnati direttamente i detenuti, sia nella preparazione dei piatti che nel servizio. Particolare attenzione è stata posta nella scelta delle materie prime: oltre alle produzioni interne di pane, pasta fresca, dolci, zafferano ed erbe aromatiche troveranno spazio altri prodotti di piccoli produttori locali.

Liberamensa, Ristorante in carcere.

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