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Ott 21


170 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene che evocano la Parigi della Belle Époque.

Dal 22 ottobre al 5 marzo 2017, a Palazzo Chiablese, una grande mostra su Henri Toulouse-Lautrec,  pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, ne ripercorre la vita dal 1891 al 1900, poco prima della morte avvenuta a soli 36 anni.

L’esposizione, promossa dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia Group, offre al visitatore la possibilità di scoprire i segreti della tecnica litografica e della stampa di fine Ottocento, caratterizzata dai colori accesi e dalla riproduzione su vasta scala, presupposto per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui Lautrec è stato il precursore.

Toulouse-Lautrec è considerato tra i maggiori artisti francesi tra il XIX e il XX secolo. Nella sua arte ha preso come soggetto la più disparata umanità parigina colta in momenti quotidiani o di divertimento. Grande fonte d’ispirazione è stato il quartiere di Montmartre e la vita notturna dei suoi locali pubblici, rispecchiata nella maggior parte delle sue opere. Sono rappresentazioni di istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con effetti di grande immediatezza.

In brevissimo tempo l’artista divenne uno degli illustratori e disegnatori più acclamati della capitale francese e gli vennero commissionati manifesti pubblicitari per rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.

Maggiori informazioni sul sito della mostra: www.mostratoulouselautrec.it

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Giu 21


Domenica speciale per Torino, con la città già gremita all’alba di migliaia di pellegrini in cammino verso il centro per incontrare il Papa.
Dopo l’arrivo a Caselle papa Francesco si è recato in piazzetta Reale per incontrare simbolicamente il mondo del lavoro, ricevendo il saluto di un’operaia, di un agricoltore e di un imprenditore. Terminato l’incontro con il mondo del lavoro il Santo Padre ha raggiunto il Duomo per contemplare la Santa Sindone. Nella cattedrale, ad attenderlo, i canonici del Duomo, i vescovi del Piemonte e della Valle D’Aosta, alcune decine di volontari, le suore di clausura dei monasteri piemontesi ed i membri del Comitato per l’Ostensione.
Dopo aver salutato malati e disabili e distribuito carezze ai bambini, il Pontefice ha attraversato il centro, in direzione piazza Vittorio Veneto. Migliaia di cittadini, disposti lungo il percorso, hanno salutato il passaggio della papamobile con applausi, canti e cori.
Alle 10.30 è iniziata la Messa. Francesco è salito sul palco accompagnato da prelati e sacerdoti. Accanto al Pontefice, due famiglie hanno il compito di portare il pane e il vino, le offerte: papà, mamma e tre figli per ciascun nucleo. Molti sono sul palco per le letture e la preghiera dei fedeli: tra questi ultimi, una malata, un pensionato, un volontario della Sindone e un rifugiato della Liberia.
Mentre il Santo Padre è in piazza Vittorio Veneto i fedeli seguono la Messa anche sui maxischermi installati in via Po, piazza Castello, piazza San Giovanni e piazza San Carlo.

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Set 27


“Il teatro è sempre stato per me una forma di rivoluzione, mi da un senso di libertà creativa assoluta”, ha detto stamattina l’artista Arnaldo Pomodoro durante la presentazione della sua mostra personale dal titolo “Il teatro scolpito” che sarà ospitata, dal 28 settembre al 25 novembre a Palazzo Reale, sia nelle sale, sia nella piazzetta adiacente a piazza Castello. L’esposizione – promossa dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro, patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali e realizzata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano – racconta un viaggio straordinario e unico, attraverso cui è possibile rileggere il lavoro di ricerca per la progettazione scenica svolto da Pomodoro nell’arco di un cinquantennio: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, modellini, bozzetti e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina messa in scena tra il 1983 e il 1985, con la regia di Filippo Crivelli– fino al dittico Cavalleria rusticana di Mascagni e Šárka di Janáček al Teatro La Fenice di Venezia nel 2009, con la regia di Ermanno Olmi. Il teatro è per lui il luogo della ricerca per eccellenza. “L’esperienza teatrale, che abbraccio con entusiasmo, mi ha aperto nuovi orizzonti, incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni. Mi sembra di poter materializzare la visionarietà”. Le sue opere scenografiche possiedono una propria autonomia linguistica, resistono nel tempo e soprattutto hanno fatto intravedere all’artista nuovi sviluppi espressivi e nuovi contesti. Oltre all’impegno nell’ambito teatrale, ricordiamo gli importantissimi lavori di Arnaldo Pomodoro che adornano città come Roma, Milano, Torino, Copenaghen, Dublino (di fronte al noto Trinity College), Los Angeles, oltre a essere presente nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani o all’ONU. “La mia massima aspirazione è di avere come ambiente, per le mie opere, uno spazio all’aperto, la gente, le case, il verde – spiega l’artista -. Sono perciò contento che molte delle mie sculture siano collocate in importanti piazze del mondo e in luoghi significativi, come il piazzale delle Nazioni Unite a New York, il cortile della Pigna dei Musei Vaticani a Roma o ancora la sede della Casa Editrice Mondadori di Segrate, progettata da Oscar Niemeyer. Ma oggi risulta sempre più difficile collocare i lavori davanti agli edifici, infatti l’architettura stessa sembra spesso gareggiare con l’opera d’arte contemporanea”. A completare la mostra, l’allestimento alcune sculture monumentali inizialmente pensate per importanti spettacoli, negli spazi esterni del Palazzo: le quattro Forme del mito per il ciclo dell’Orestea, il Grande Portale per Oedipus Rex e l’Obelisco per La passione di Cleopatra. “Oggi si apre a Torino un’altra bellissima mostra in uno spazio meraviglioso – ha detto l’assessore alla cultura della Città, Maurizio Braccialarghe, durante l’incontro con la stampa -. Un altro anello dell’importante catena di eventi, come la mostra di Bob Wilson, quella di Degas che aprirà a metà ottobre o Artissima a novembre, il cui obiettivo è di rendere Torino una meta turistica oltre che una splendida città culturale”. L’esposizione, il cui curatore è lo stesso Arnaldo Pomodoro, è realizzata con i patrocini delle città di Torino e Milano e si inserisce nel programma di collaborazione tra i due comuni. Contemporaneamente sarà pubblicato da Feltrinelli un volume di oltre 600 pagine, curato da Antonio Calbi, con molti scritti e un grande numero di immagini che mostrano tutti i 44 progetti scenici realizzati dall’artista dal 1972 ad oggi.

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