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Ott 28


Con l’inaugurazione alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove è stata accesa MosaicoTorino, e le relative accensioni, le Luci d’Artista si sono illuminate e Torino rivive l’atmosfera che accompagna verso il Natale e il 2017 con la grande collezione di 22 opere d’arte contemporanea. L’evento artistico en plein air, ormai irrinunciabile per i torinesi e turisti e da anni apprezzato ben oltre i confini italiani, apre il novembre dell’arte contemporanea.
Alcune opere, come è consuetudine, hanno cambiato luogo di collocazione nelle vie e piazze cittadine, garantendo cosÏ un impatto visivo nuovo e piÚ appagante.

Le Luci d’Artista fino al 15 gennaio 2017 che vivacizzeranno la città sono:Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano; Vele di Natale di Vasco Are in via Lagrange; Ancora una volta di Valerio Berruti in Galleria Subalpina; Palle di neve di Enrica Borghi in via Roma; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Volo su… di Francesco Casorati nelle vie Pietro Micca e Cernaia; Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria in piazza San Carlo; Il Giardino Barocco Verticale di Richi Ferrero in via Alfieri 6 (Palazzo Valperga Galleani); L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini in Galleria Umberto I° (Porta Palazzo); Migrazione (Climate change) diPiero Gilardi in Galleria San Federico; Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazzetta Reale; Piccoli Spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini;Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi in via Garibaldi; Il volo dei numeri di Mario Merzsulla Mole Antonelliana; L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli in piazza Bodoni; Palomar di Giulio Paolini in via Po; Amare le differenze diMichelangelo Pistoletto sulla facciata dell’Antica Tettoia dell’Orologio, in piazza della Repubblica; My noon di Tobias Rehberger in piazza Carlo Felice;Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Carlo Alberto (da via Po a piazza Carlo Alberto); Noi di Luigi Stoisa in via Carlo Alberto (da piazza Carlo Alberto a corso Vittorio Emanuele II°); Luce fontana ruota di Gilberto Zorio nel laghetto di Italia’61.

Ma la novità delle Luci 2016 è stato il luogo dell’inaugurazione. Quest’anno il momento dell’accensione infatti non è avvenuto nel centro cittadino, come per il passato, ma alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in via Modane 16, con #MosaicoTorino , installazione video-fotografica d’arte pubblica site-specific promossa dall’Associazione 4K e ideata dal collettivo artistico torinese Dead Photo Working. Il progetto video-fotografico racconta la città attraverso la partecipazione e il coinvolgimento di tutti coloro che hanno un account Instagram e che pubblicheranno le proprie fotografie utilizzando l’hashtag #MosaicoTorino. Le fotografie pubblicate dagli utenti Instagram diventeranno le tessere di un’immagine mosaicizzata della città di Torino animata in live-streaming da un software che raccoglierà tutti gli scatti pubblicati con l’hashtag ufficiale. L’opera luminosa, che nell’edizione di Luci d’Artista di quest’anno è l’evento artistico collaterale più innovativo e coinvolgente, sarà proiettata sulla parete esterna della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sul lato di via Spalato fino al 15 gennaio 2017.

La collezione di opere luminose di Luci d’Artista è un progetto della Città di Torino realizzato da IREN Servizi e Innovazione e Teatro Regio e, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Un po’ di storia

L’idea di illuminare la città passò da un’esigenza concreta, una richiesta di aiuto da parte del mondo del commercio, tradizionalmente responsabile delle decorazioni luminose natalizie. Nel 1998 quattordici artisti furono coinvolti, provenienti da diversi background e tendenze attive in città. Ovviamente non venne concepita l’illuminazione di Natale come un semplice intervento decorativo ma come opera d’arte a cielo aperto. Questo è stato solo l’inizio di ciò che è una mostra sempre crescente, in termini di numeri, grande impatto scenico delle opere e la fama degli artisti coinvolti. La particolarità della manifestazione è stata, ed è tuttora, quella di utilizzare gli spazi, come le strade e le piazze di Torino, con realizzazioni artistiche ottenute utilizzando la luce, un elemento che, oltre a sua utilità pratica, ha sempre attirato e affascinato l’uomo. Dal 2001, Luci d’Artista è diventato l’evento più importante in un programma dedicato all’arte contemporanea, che si è concentrata nel mese di novembre. La rassegna con l’edizione 2016/2017 raggiungerà la XIX edizione con 34 artisti coinvolti. Questa, in sintesi, è la storia di Luci d’Artista. Rinnovandosi ogni anno, continua a rafforzare il ruolo di primo piano di Torino nell’arte contemporanea.

[fonte: TorinoClick]

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Ott 27


L’iniziativa Freedhome rivaluta il ruolo sociale del carcere, il suo vero mandato; l’economia carceraria è un investimento in termini di sicurezza, recupero della legalità, “fuori da ogni buonismo, cementando la sicurezza sociale”, sottolinea Luigi Pagano, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria.

Sedici iniziative di produzione e lavoro carcerario sparse in tutta Italia hanno trovato nel negozio di via Milano 2c a Torino la prima vetrina dei loro prodotti. Freedhome è quindi uno spazio che propone accessori, oggetti di design e produzioni enogastronomiche frutto del lavoro di persone private della propria libertà “portando valore, professionalità ed entusiasmo nel sistema penitenziario”, spiegano i produttori. Un negozio che è anche un racconto che illustra la storia di questa avventura e la qualità che si è saputa realizzare, perché “il giusto deve essere buono per dare continuità ed essere efficace”, ha sottolineato Daniele Buttignol di Slow Food, partner dell’iniziativa.

La sindaca Chiara Appendino, accompagnata dall’assessore alle Famiglie e Pari Opportunità Marco Giusta, ha tagliato il nastro tricolore dell’inaugurazione. “Questo risultato nasce dalla capacità del nostro territorio di fare sistema di fronte a progetti dotati di grande valore sociale. Un’iniziativa che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto e che abbiamo condotto a termine perché crediamo che i buoni progetti si devono portare avanti a prescindere dal colore politico”, ha affermato la sindaca. “Un bellissimo progetto, un grande obiettivo comune condiviso e voluto con forza, che offre l’opportunità a tante persone di uscire dal carcere con un’esperienza positiva e una nuova professionalità acquisita”.

Un progetto maturato cinque anni, un negozio messo a disposizione dall’Amministrazione comunale dipinto e arredato dagli stessi detenuti in due mesi. E, in vendita, prodotti che hanno nomi evocativi: come Banda Biscotti, della Casa Circondariale di Verbania; Sprigioniamo Sapori, della Casa Circondariale di Ragusa; o Dolci Evasioni, produzioni della Casa Circondariale di Siracusa.

Dopo l’inaugurazione, Comune, Amiat e direzione della Casa circondariale “Lorusso e Cutugno” hanno firmato un protocollo d’intesa per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità nell’ambito della cura e manutenzione di spazi pubblici urbani, in favore della comunità locale, da parte di soggetti in stato di detenzione. La durata del Protocollo è di circa sei mesi. Le attività saranno organizzate in tre moduli, di sette settimane ciascuno, coinvolgendo per ogni modulo circa trenta detenuti.

Le persone in regime carcerario che beneficeranno della possibilità di lavorare all’esterno del carcere saranno individuate dalla Casa Circondariale; le attività saranno svolte a titolo volontario e gratuito. I costi assicurativi per la copertura di eventuali infortuni e malattie professionali, oltre alla Responsabilità Civile verso terzi, saranno a carico della Città di Torino che si potrà avvalere delle polizze già attive a nome dell’Amministrazione.

La Città di Torino integrerà i moduli di lavoro volontario con attività in regime di lavoro accessorio per la durata di una settimana, attraverso un contributo della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino che sarà il datore di lavoro ed erogherà i voucher a favore dei detenuti coinvolti. Sempre la Città fornirà alla Casa Circondariale i titoli di viaggio offerti gratuitamente da Gtt.

I detenuti opereranno con la supervisione dei referenti del progetto indicati da Città e Amiat, in costante collegamento con la Casa Circondariale. Amiat metterà a disposizione know how, personale, abbigliamento, adeguate  attrezzature e strutture necessarie.

Dal progetto AxTo, realizzato dall’Amministrazione comunale per accedere ai finanziamenti del Governo per la riqualificazione delle periferie, potrebbero pervenire altri fondi per estendere da 30 a 40 il numero massimo di persone private della libertà personale da utilizzare per ciascuno dei tre moduli e la realizzazione di un programma di sostegno economico temporaneo, rivolto a persone in difficoltà attraverso la forma del lavoro accessorio, o altra forma meno precaria: 70 persone disoccupate, da individuarsi con apposito bando pubblico.

[fonte: TorinoClick]

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Ott 27


Con lo srotolamento di una bandiera tricolore lunga trenta metri da un’autoscala, si è conclusa oggi la cerimonia di intitolazione ai Vigili del Fuoco della piazzola nei pressi della Porta Palatina, tra Corso Regina Margherita e Via XX Settembre, di fronte all’ex caserma dei Vigili del Fuoco, per cento anni sede centrale del Corpo.

Alla presenza di numerose autorità militari e civili, tra cui il Prefetto e il Questore di Torino, ha aperto la cerimonia il presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci, con un pensiero alle popolazioni recentemente colpite dal terremoto. Ha quindi ricordato lo storico legame tra i Vigili del Fuoco e la Città di Torino, soffermandosi sui principali interventi, tra cui quello in occasione dell’incendio del 1997 nella Cappella della Sindone: “intervento riuscito grazie alla lucidità, alla preparazione tecnica e al coraggio, qualità indispensabili al Vigile del Fuoco”. “Ma i Vigili del Fuoco – ha concluso – sono vicini ai cittadini anche nella quotidianità, grazie anche ad altre qualità, come l’empatia e la capacità di ascolto: la Città di Torino è loro profondamente grata”.

Ha quindi preso la parola il presidente dell’Associazione nazionale Vigili del Fuoco “La fratellanza” – sezione di Torino Luciano Zecchinato, che ha narrato la storia dell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di Corso Regina Margherita 126, attiva dal 1883 al 1993, costruita nei pressi dell’antica fontana di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, a cui era dedicata anche una Cappella (ora scomparsa) al fondo di Vicolo San Giobbe (l’attuale corso XI Febbraio).

È poi intervenuto il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino Marco Cavriani: “Questa aiuola, a un passo dal Duomo e da piazza Castello, è vicina alla nostra ex caserma, luogo da cui partivano i pompieri che, nell’Ottocento, si muovevamo con le pompe a mano e poi con quelle ippotrainate. Mi piace pensare che i Vigili del Fuoco abbiano avuto un cambiamento di pari passo alla crescita industriale di Torino. Da quella caserma sono uscite squadre che sono andate ad aiutare ovunque in Italia, dai terremoti alle alluvioni, e in questo periodo sono attive in Italia centrale, in soccorso delle vittime de terremoto”.

Ha concluso la cerimonia la Sindaca Chiara Appendino: “È un onore per me rappresentare oggi tutta la Città e poter esprimere a nome e per conto della stessa una profonda gratitudine nei confronti dei Vigili del Fuoco, che quotidianamente operano per la nostra sicurezza, con impegno e con coraggio, pur in periodo si scarsità di mezzi e risorse”. Ha quindi ricordato i tanti eroici interventi dei Vigili del Fuoco – tra cui quelli in occasione dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dell’incendio alle Acciaierie ThyssenKrupp – e altri meno gravosi, come l’apertura della caselle del calendario dell’Avvento ogni anno, in piazza Castello. “Oggi – ha concluso – non stiamo celebrando solo una memoria, ma anche un’idea, o meglio un ideale, che porta con sé valori fondamentali, di cui le vostra gesta, i vostri sentimenti e le vostre divise sono un simbolo”.

[fonte: Comunicati stampa della CittĂ  di Torino]

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