In una Sala Rossa nella quale oltre al Sindaco Fassino, al Vice Sindaco e ad alcuni assessori c’erano rappresentanti della politica cittadina degli ultimi 40 anni, è stato festeggiato l’80esimo compleanno di Giovanni Picco, primo cittadino di Torino dal 1973 al 1975. Nella sua introduzione il presidente del Consiglio Comunale Ferraris ha tracciato la storia politica di Picco, dai suoi esordi nella DC a poco più di 20 anni all’attività di consigliere comunale nel 1964, dal ruolo di assessore all’urbanistica (con l’elaborazione della “variante 17” al piano regolatore con la quale si era vincolato più del 10 % del territorio a servizi di carattere sociale) fino all’elezione del 197- 3, ultimo sindaco democristiano della città prima della vittoria di Diego Novelli, ed all’attività politica svolta per vent’anni in Consiglio Regionale. Nel marzo 1978 l’ex sindaco fu colpito ad una spalla ed alle gambe in un attentato delle brigate rosse. I successivi interventi di Dante Notaristefano e Michele Vietti si sono soffermati su qualità umane e politiche come la coerenza, la correttezza e la serietà : da parte di Notaristefano, presidente dell’associazione Vittime del Terrorismo, in omaggio a Picco un logo dell’associazione ed una copia della rivista dell’Ordine Torinese degli Avvocati con una fotografia che lo ritrae con il presidente dell’ordine Fulvio Croce, ucciso dalle Br nel 1977. Al termine il Sindaco Fassino ha messo l’accento sulla vicenda politica ed umana di un primo cittadino che guidò la città in un periodo particolarmente complesso, caratterizzato dallo sviluppo conseguente al boom economico degli anni precedenti e da momenti difficili come la crisi energetica, e con grandi cambiamenti come la legge sul divorzio e la vittoria della sinistra alle amministrative del 1975. Prima di concludere con un augurio affettuoso per l’80esimo compleanno di Picco (che tra non molto festeggerà anche 50 anni di matrimonio) e la consegna di una targa ricordo Fassino si è ancora soffermato sulle decisioni urbanistiche di quegli anni e sullo sviluppo della città ed ha posto in particolare l’accento su qualità politiche come la mediazione, la capacità di ascolto, la volontà di dialogo e la disponibilità al confronto che hanno caratterizzato l’attività amministrativa di Picco, sindaco di una città che ha servito perché profondamente amata.
[foto: CittAgorà ]