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Giu 09


“Il Salone del Gusto e Terra Madre inaugurano un anno molto intenso per il Piemonte, in cui i riflettori saranno puntati più che mai sul mondo del cibo” ha spiegato il sindaco Piero Fassino, intervenendo oggi alla conferenza stampa della decima manifestazione più attesa da gourmet e da quanti pensano alla validità dell’artigianato alimentare e alla salvaguardia delle tradizioni contadine. La kermesse che si svolgerà dal 23 al 27 ottobre al Lingotto, è germinata nel 1996 da una riflessione dell’Arcigola di Bra, e ha messo ben presto radice in 170 Paesi, rivoluzionando a livello planetario il concetto di nutrizione e sostenibilità ambientale ed economica, gli stessi valori alla base della stessa Esposizione universale che si aprirà fra 11 mesi a Milano. “I due eventi torinesi hanno contribuito a cambiare negli anni la cultura del cibo sia a livello nazionale che internazionale – ha sottolineato Fassino -, creando quel mutamento culturale che fa sì che oggi milioni di persone guardino in modo diverso a ciò che mangiamo. Cambiamento, questo, non scontato e reso possibile grazie alle energie di Slow Food, che ha ripensato il destino del cibo e il suo futuro. Temi e indicazioni che ci accompagneranno nei prossimi mesi avvicinandoci a Expo 2015, occasione unica per mostrare le eccellenze di Torino e del Piemonte”. L’evento al Lingotto è organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E’ toccato a Carlin Petrini, presidente di Slow Food, spiegare la ratio della missione: “Se ripenso al 1996, era proprio un altro mondo!”, ha detto, sottolineando come le tematiche sull’alimentazione sostenibile siano germinate in terra piemontese, “Appena diciotto anni fa non c’era coscienza che dietro il lavoro umile di pescatori, contadini e artigiani ci fosse l’elemento chiave per l’economia reale e per la storia del mondo. Passo dopo passo siamo riusciti a consolidare e traghettare il Salone fuori dalla gastronomia classica, sancendo questo cambio di rotta con la nascita di Terra Madre”. Al centro della scena del Salone c’è la salvaguardia della biodiversità con l’Arca del Gusto e l’agricoltura familiare che dà l’opportunità di incentivare le economie locali e la sostenibilità delle comunità, restituendo il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva. Poi come tradizione, laboratori, convegni, stand di produttori che giungeranno da ogni latitudine a esporre ogni ben di Dio di prelibatezze. Il sindaco, in conclusione, ha inoltre spiegato come spenti i riflettori della manifestazione autunnale, Torino – distretto più vicino all’area dell’Expo – accenderà nel 2015 l’attenzione mondiale sul terzo Forum dell’economia sostenibile e sulla prima assemblea internazionale delle città bio. Il Salone del Gusto parteciperà all’Expo milanese in maniera critica e costruttiva affinché questo evento internazionale lasci concretamente il segno, ad esempio con l’assunzione di un impegno corale affinché in ogni parte del mondo sia garantito il cibo per tutti. Morire di fame è ancora una triste, quotidiana, realtà.

Salone del Gusto – Terra Madre 2014
Torino 23-27 ottobre 2014