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Nov 03

Un folto pubblico in piazza Castello per l’inaugurazione della tredicesima edizione di Luci d’Artista.
La prima luce che il pubblico ha potuto ammirare è stata My noon, di Tobias Rehberger. Installata nello spazio pedonale di fronte a Palazzo Madama, My noon è un “orologio” composto da anelli ed elementi lineari di metallo sui quali sono installati led luminosi.
Successivamente, i presenti alla festa sono stati accompagnati, com’era d’abitudine negli anni passati, a una passeggiata sonora, guidati dalle note della Marching Band del Jazz Club di Torino e dalle esibizioni delle atlete della Reale Scuola di Ginnastica. Da piazza Castello, passando per piazzetta Reale, il “corteo” è entrato nel cortile di Palazzo Chiablese dove è stata accesa Bwindi Light Masks di Richi Ferrero: quaranta maschere provenienti da un’area di confine tra Congo e Uganda collocate per terra, in ordine sparso come piccoli monoliti, e illuminate.
Il tragitto è continuato poi verso l’antica piazza delle Erbe, di fronte a Palazzo Civico dove il Tappeto Volante di Daniel Buren quest’anno illumina lo slargo di rosso bianco e verde in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversari dell’Unità d’Italia.
L’ultima tappa del percorso, a due passi da piazza Palazzo di Città, è in via san Francesco da Paola 14. All’interno del cortile di Palazzo Bertalazone, Cristallizzazione sospesa il lavoro di Carlo Bernardini realizzato con i fili di fibre ottiche e strutturato come una concatenazione di più installazioni.
In contemporanea, durante la serata, illuminate le altre installazioni collocate in città: Noi di Luigi Stoisa sulla centralissima via Roma; Volo su… di Francesco Casorati in via Garibaldi; Palomar di Giulio Paolini, illumina via Po. Confermata nella monumentale piazza San Carlo, Regno dei Fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria; Neongraphy, la grande insegna al neon con immagini di ideogrammi di Qingyun Ma, impreziosisce nuovamente il portone d’ingresso della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Adiacente al Teatro Regio, in Piazzetta Mollino, torna il Vento Solare di Luigi Nervo e nella pedonale via Lagrange la storia Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi.
I Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn, risaltano dal Monte dei Cappuccini; il volo dei numeri di Mario Merz, si arrampica sulla cupola della Mole Antonelliana. Michelangelo Pistoletto rimane a Porta Palazzo, sull’Antica Tettoia dell’Orologio, con Amare le differenze le scritte colorate in 39 lingue diverse.
Marco Gastini si conferma in Galleria Subalpina con i segni luminosi dell’opera L’energia che unisce si espande nel blu; all’entrata Sud della città, nel laghetto di Italia ’61, è situata Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino; ai Murazzi prende luce Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth.
Passeggiando in via Pietro Micca sotto il Planetario di Carmelo Giammello sarà possibile incontrare, all’altezza di via Prati, L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli, mentre il Concerto di parole di Mario Molinari ci accompagna sempre ai Giardini Reali.
Le 20 opere si spegneranno 16 gennaio 2011.

[fonte: TorinoClick]