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Dic 30


“Negli ultimi dodici mesi sono state poste le basi per fare del 2014 un anno di ripresa e di crescita”. C’è fiducia nelle parole con cui il sindaco Piero Fassino ha illustrato, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, i risultati del lavoro svolto dall’Amministrazione comunale nel corso del 2013 e le linee che ne guideranno l’azione nei prossimi mesi.
“La riduzione del debito, che nel 2013 è calato di 107 milioni e nel 2014 scenderà sotto la soglia tre miliardi di euro, e il rafforzamento delle scelte strategiche hanno guidato – ha sottolineato Fassino – il capoluogo piemontese alla stabilizzazione e al consolidamento per avviare programmi di sviluppo ed investimenti”.
Pronti al rilancio con l’apertura di una nuova fase di intense trasformazioni urbane (dalla ex Continassa prossima a diventare la cittadella sportiva della Juventus, alla ex Westinghouse sede del nuovo centro congressi e dell’Energy center, all’area ex Thyssen che ospiterà un cittadella tecnologica oltre a recuperare un’ara storica come quella del Castello di Lucento, alle sette nuove residenze universitarie, ai 25 parcheggi pertinenziali, al completamento della linea 1 della metropolitana e al progetto Variante 200 con il masterplan recentemente presentato) e con la realizzazione di progetti che contribuiranno a fare di Torino una “smart city”.
A proposito di questi ultimi, Fassino ha ricordato che nel 2013 Palazzo Civico, coinvolgendo Politecnico e Università di Torino, ha predisposto 45 progetti, vinto 11 bandi e partecipato a 20 progetti europei e che il 2014 sarà l’anno della loro realizzazione.
Torino continuerà a puntare forte e investire sulla cultura. Nell’anno appena trascorso, mostre, festival e altri eventi culturali hanno portato nel capoluogo piemontese oltre 5 milioni di visitatori, segno di una visibilità turistica importante che cattura turisti in cerca di eventi di qualità. Un dato che per il sindaco Fassino “conferma Torino come città della conoscenza, ricca di cultura, accogliente per i giovani in cerca di stimoli culturali e di formazione d’eccellenza”.
A proposito di cultura, tra gli appuntamenti di rilievo del 2014 il sindaco ha annunciato “un’altra esposizione (dopo quelle di Degas e Renoir) dedicata agli impressionisti, una mostra di Roy Lichtenstein e una allestita con opere della fondazione Gulbenkian”.
Essere una città solidale e attenta alle persone più fragili è scritto nel DNA del capoluogo piemontese e per i suoi servizi di welfare, nonostante la riduzione delle risorse finanziarie a disposizione, Palazzo Civico ha mantenuto alto il livello degli investimenti, garantendo attenzione e sostegno a chi ha più bisogno, “anche – ha spiegato il vicesindaco Elide Tisi, che ha affiancato il sindaco durante l’incontro con i giornalisti – allargando il perimetro dove cercare le indispensabili risorse per garantire il funzionamento del sistema”.
“E’ stato un anno di intenso lavoro – ha concluso Fassino – per il quale voglio ringraziare tutti i dipendenti comunali che, con dedizione e competenza, lavorano con me ogni giorno e, naturalmente, i cittadini torinesi che ci hanno dato fiducia e sono i primi destinatari dei nostri sforzi e delle nostre politiche.”

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Dic 29




Conferenza Stampa fine anno (formato audio mp3)

Torino come la rinnovata Berlino, una città capace in pochi anni di trasformarsi profondamente. E’ la metafora adoperata qualche giorno fa da Giuliano Amato, in occasione della presentazione di un suo libro nella città della Mole, per spiegare la metamorfosi del capoluogo piemontese, consegnando una città diversa, nuova e plurale nella vocazione e nei profili. Un confronto tra città internazionali a cui ha fatto riferimento questa mattina anche il Sindaco Piero Fassino, aprendo il tradizionale incontro di fine anno con giornalisti. Occasione per fare il punto sull’operato dell’Amministrazione comunale nei primi sei mesi di mandato.

“Per la nostra attività – ha sottolineato Fassino – la tensione al cambiamento e all’innovazione è stata il criterio ispiratore di ogni scelta in ogni singolo campo e di ogni singolo assessore. Abbiamo lavorato per avviare un nuovo ciclo di cambiamenti, forti dell’esperienza e del dinamismo che, nell’ultimo decennio, hanno caratterizzato tutte le iniziative finalizzate a contrastare il declino e a rilanciare lo sviluppo della città.”

“Un nuovo ciclo di trasformazioni– ha ricordato il Sindaco – fondato su sette obiettivi strategici: il rilancio della crescita economica e la creazione di lavoro, nuovi investimenti in infrastrutture, mobilità sostenibile e ambiente, la realizzazione del progetto Smart City, fare di Torino una capitale di cultura e conoscenza, ripensare a un welfare a misura delle famiglie con il coinvolgimento dei cittadini, favorire l’integrazione dei cittadini stranieri e riorganizzare la macchina comunale allo scopo di ridurre l’esposizione debitoria generata dai grandi investimenti che hanno trasformato la città”.

Il Sindaco ha evidenziato che tuttavia occorre fare oggi i conti con le ristrettezze causate dalla negativa congiuntura economica e dai tagli alla finanza pubblica. “Abbiamo avviato la stesura del bilancio di previsione per il 2012 e – ha annunciato Fassino – assumendo la decisione non facile, ma necessaria, di non rispettare i tetti previsti dal Patto di stabilità. Se non lo avessimo fatto – ha detto il Sindaco Fassino – avremmo dovuto tagliare servizi ai cittadini per 120 milioni di euro e posticipare pagamenti ai fornitori per 200 milioni di euro”.
“Sarebbe stato un colpo troppo duro per la vita di Torino. Non rispettare il Patto di stabilità ci consente di non tagliare servizi essenziali ed effettuare pagamenti a imprese che hanno lavorato per la città e che, se non percepissero le loro spettanze, ne avrebbero grave danno”.

Nel 2010 Palazzo civico aveva pagato fornitori per 240 milioni e nel 2011 la cifra sale a 450 milioni di euro e, dunque, il mancato rispetto del patto – ha spiegato Fassino – “consente una forte iniezione di liquidità nel sistema produttivo torinese, molto positiva per lo sviluppo economico del territorio”.

Il Sindaco ha aggiunto che saranno create le condizioni affinché nel 2012 si rientri nel Patto di stabilità, che – ha ricordato Fassino – “come anticipato dal governo Monti sarà rivisto perché così com’è non è assolutamente utile.
Torino ha lo stesso indebitamento di Catania, ma nel capoluogo piemontese sono stati realizzati la metropolitana, il passante ferroviario ed è in fase di costruzione l’inceneritore, ma ai fini dell’attuale normativa meritano entrambe lo stesso trattamento. E’ un Patto di stabilità stupido e cieco perché non seleziona. Torino ha un debito alto perché ha investito, non perché ha sprecato”.

“Il 2012 – ha concluso Fassino – sarà un anno austero, ma qualità e quantità dei servizi comunali rimarranno inalterati seppur con qualche aumento tariffario, come nel caso dei trasporti”.

[fonte: Comunicati Stampa Città di Torino]

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