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Mar 10



Nel salone juvarriano dell’ex Curia Maxima, palazzo monumentale neoclassico di via Corte d’Appello 16 a Torino, la cui costruzione iniziò con Filippo Juvarra e terminò nella seconda metà dell’Ottocento, è stata rivelata l’opera realizzata dai giovani artisti del Gruppo Radici dell’Accademia di Belle Arti, coordinati dal professor Claudio Pieroni. Il ciclo pittorico comprende due trittici che sono stati affissi alle pareti dell’Aula Camerale dell’ex Curia Maxima, una volta palazzo di giustizia, primaria sede della Camera dei Conti e del Senato del Piemonte, risalente al tempo di Vittorio Amedeo II, ora sede dell’Assessorato ai Servizi Civici, Cooperazione e Relazioni Internazionali della Città di Torino. I due trittici, composti da pannelli lignei di dimensioni 260×188 cm, installati uno di fronte all’altro nell’Aula Camerale, sono stati realizzati con il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni.

«La Curia Maxima rappresenta un palazzo di grande pregio della nostra Città, ricco di storia e cultura civica, ma anche di invidiabile valore artistico. La presenza di alcuni uffici dell’amministrazione comunale all’interno di questa sede ne ha aumentato il valore, rendendolo nuovamente un edificio al servizio della Città», dichiara Giovanni Maria Ferraris, Assessore ai Servizi Civici, Cooperazione e Relazioni Internazionali, Città di Torino. «Per questo motivo ho desiderato fin da subito che l’Aula Camerale, già ufficio del Ministro Siccardi, aprisse le porte all’arte per rievocare personaggi e tratti di storia della Città e ammirarli nelle opere di giovani e promettenti artisti, allievi dell’Accademia Albertina. Nulla però sarebbe stato possibile senza il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni, che ha condiviso e sostenuto il progetto, consentendo all’idea di divenire realtà.»

«Grazie all’impegno entusiasta e intelligente del Professor Claudio Pieroni, titolare della Cattedra di Pittura, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino finalmente ritrova la sua antica vocazione di essere un Istituto d’Alta Cultura in grado di produrre e proporre opere d’arte che dialogano con altre importanti Istituzioni culturali torinesi», commenta a margine Guido Curto, Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti. «Infatti, il Professor Pieroni, in solo due anni di docenza a Torino, ha saputo coalizzare intorno a sé, un attivissimo gruppo di giovani artisti-studenti, il Gruppo Radici. Proprio questi giovani, hanno risposto con slancio all’invito dell’Assessore Ferraris e hanno creato nella sede aulica dell’Assessorato un’opera site specific di carattere permanente, ispirata ai luoghi esemplari di Torino e ai protagonisti di quella visionarietà intellettuale che ha proiettato la città verso il futuro, rendendola un caso unico in Italia.»
«Da sempre Reale Mutua ha scelto di fare del mecenatismo, sostenendo il mondo dell’arte con il lavoro che sa fare meglio – offrendo cioè tutela alle esposizioni più prestigiose – o in modi nuovi, come in questo caso. Non appena ci è stata presentata l’opportunità, abbiamo aderito con entusiasmo», dichiara Luigi Lana, Direttore Generale di Reale Mutua. «Parliamo, infatti, di un’opera d’arte che resterà alla città di Torino e che vede la collaborazione dell’Accademia Albertina, prestigioso istituto da sempre dedito alla formazione di giovani di talento. Le sei tavole lignee sono anche un simbolo di fiducia in un futuro in cui creatività e impegno conteranno sempre di più. Reale Mutua è vicina al lavoro di questi ragazzi e di questa benemerita istituzione, con cui condivide i principi di impegno ed eccellenza.»

I partecipanti al Gruppo Radici, guidati dal prof. Claudio Pieroni, sono:

Fabrizio Amante
Federica Beretta
Concetta Cicoira
Damiano Fenoglio
Valentina Menegatti
Lorenzo Mo
Francesca Raffo
Ermal Rexhepi
Marta Scanu
Alejandro Tamagno

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Feb 25



Sala gremita oggi alla Curia di via Corte d’Appello, per la candidatura di Torino a ‘Smart City’. L’assessore Tricarico e il vicesindaco Dealessandri sono riusciti a coinvolgere i più significativi esponenti del mondo torinese degli Enti locali, dell’industria, delle imprese, delle associazioni di categoria, del sistema bancario, dei centri di ricerca e dell’Università.

Serve la collaborazione di tutti per riuscire a confezionare un piano da presentare all’Unione europea in vista dei cospicui finanziamenti (11 miliardi di euro) che, a partire dal primo bando di luglio e per i prossimi 10 anni, saranno erogati alle ‘Smart cities’, ovvero ‘Città intelligenti’. Città capaci di produrre alta tecnologia, ridurre i consumi degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare la qualità della vita riducendo del 40% – entro il 2020 – le emissioni di gas serra. “Abbiamo l’ambizione di costruire un buon progetto con ricadute socialmente misurabili, come ci chiede la Comunità europea e come siamo abituati a fare da sempre”, ha detto l’assessore Tricarico questa mattina. Torino, lo ha ricordato l’assessore, avrà inoltre nelle città di Lione e di Monaco di Baviera, due importanti partner internazionali.

Tricarico ha spiegato che i filoni su cui si incardinerà il progetto di candidatura sono due: la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la mobilità sostenibile. Per arrivare a un fine tanto ambizioso, sono necessarie una forte partnership industriale e la collaborazione di tutte le istituzioni cittadine. “Il ruolo delle imprese che ci sostengono in questa candidatura è essenziale – ha detto Tricarico – noi non favoriremo solo i loro progetti, ma ci faremo promotori noi stessi di un programma che valuteremo con il sistema industriale in modo paritetico”. A quelli di Tricarico e Tom Dealessandri, si sono susseguiti gli interventi di Claudia Porchietto (assessorato al Lavoro della Regione), Roberto Ronco (assessorato Ambiente della Provincia) Francesco Profumo, Federico Golla (ad Siemens), Stefano Re Fiorentin (centro ricerche Fiat), Adriano Maestri (Intesa San Paolo), e molti altri. Una ‘rete’ che da oggi in poi inizierà a lavorare sotto la regia del Comune: ufficializzata la candidatura, ora il programma prosegue per tutto il mese di marzo con audizioni delle singole imprese. “Chiederemo loro, con una sorta di operazione demiurgica, di proporre soluzioni adatte a Torino – ha detto Roberto Pagani, docente del Politecnico –, il secondo passo sarà radunare queste idee in unità di progetto per poter concorrere, da luglio, ai primi bandi che saranno pubblicati dall’Unione Europea”. Pagani, già estensore del Piano d’azione per l’energia sostenibile” (Tape – Torino action plan for energy) presentato a Bruxelles lo scorso dicembre, ha aggiunto che “Smart city è quella città che realizza il vantaggio individuale e al tempo stesso il vantaggio collettivo: la rete che stiamo costruendo ci permette di vagliare molte soluzioni, molte tecnologie e molti approcci per raggiungere questi obiettivi”. Francesco Profumo ha rilanciato: “La smart city è un progetto importante, che dà una dimensione alla città del futuro. Posso dire che se saremo capaci di contribuire ci porterà a costruire una nuova economia: nuova cultura, nuove figure professionali e nuove occasioni di formazione e lavoro.

Oggi è una giornata speciale per Torino”

[fonte TorinoClick]

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