In occasione della partita della Nazionale di calcio (vittoria per 2 a 1 contro la Repubblica Ceca che qualifica gli azzurri ai prossimi mondiali), in piazza San Carlo è stata allestita un’area con mini campo da calcio e strutture gonfiabili predisposte per formare il Villaggio Vivo Azzurro.
Promuovere i valori della maglia azzurra e del fair play attraverso attività sportive e di intrattenimento gestite dalle Scuole Calcio locali: questo in estrema sintesi è lo spirito con cui vengono proposte queste attività. I ragazzi suddivisi in gruppi hanno disputato mini partite di calcio, giochi sportivi della tradizione italiana (tiro alla fune, etc.), tiri in porta nei gonfiabili, tornei di biliardino e subbuteo.
Si è concluso tutto come una bella favola, di quelle dove l’eroe deve superare ostacoli che sembrano insormontabili per arrivare alla vittoria: così è stato per i Survivor, che dopo 4 presenze riescono a vincere la settima edizione di Balon Mundial, il torneo di calcio per comunità di stranieri organizzato dall’omonima società sportiva dilettantistica.
NON SOLO CALCIO
I ragazzi di Survivor, squadra composta in maggior parte da rifugiati africani in fuga da guerre, povertà e dittature, hanno ottenuto la vittoria da outsider, superando avversari molto accreditati per la vittoria finale: il Brasile agli ottavi, la Nigeria ai quarti, il Perù in semifinale e il Ghana in finale, piegato ai calci di rigore per 4-3.
Una grande soddisfazione per questi ragazzi, che nel calcio hanno trovato un nuovo inizio: «Seguiamo questi ragazzi a 360° – spiega il presidente di Survivor, Roberto Arena – da quando li selezioniamo per la squadra, che disputa il campionato Uisp, i ragazzi vengono controllati e seguiti sotto tutti i punti di vista: lavoro, casa, cittadinanza e qualsiasi altro tipo di aiuto. Nel frattempo continuiamo per tutto l’anno a fare accoglienza anche con altri rifugiati, ai quali non neghiamo la possibilità di allenarsi».
I NUMERI DI BALON MUNDIAL
Questa edizione, la settima, è stata una delle più equilibrate della storia di Balon Mundial: molte gare infatti sono state decise ai calci di rigore.
Fra le 36 squadre partecipanti ci sono state parecchie novità: si è visto il debutto della Polonia, il ritorno dell’Argentina e altre formazioni di ragazzi rifugiati come il CTP Saba, l’Africa United e gli Hearts Eagle.
Nel mundialito femminile, vinto per il secondo anno consecutivo dall’Italia, hanno invece debuttato Moldova ed El Salvador.
FUORI DAL CAMPO
Come ogni anno il Balon Mundial non si è fermato solo al rettangolo di gioco, ma tutto intorno ai campi della Colletta e dello stadio Primo Nebiolo è stata sempre festa.
Non è mancato nemmeno quest’anno l’evento Food Mundial, che ha visto uno sbocciare di molti stand dove era possibile provare e gustare le cucine di tutto il mondo. Al di fuori dei campi, nella cornice degli spalti e degli stand culinari, sempre presente la musica – di qualsiasi genere: quella dei dj, la latina, l’afro e l’indie rock – e i balli come la Pizzica e la danza del ventre.
È stata anche l’occasione di informarsi sulla situazione dei rifugiati nel nostro paese durante l’incontro dal titolo: “Dopo l’emergenza Nord Africa, la situazione rifugiati in Italia”, durante la quale sono intervenuti giornalisti, legali e i ragazzi delle squadre.
I momenti però che difficilmente saranno cancellati in questa edizione sono stati due, che per eccezionalità staccano tutto il resto: il primo è stata la visita a sorpresa del Ministro per l’Integrazione Kyenge ai campi della Colletta, accolta con gioia dai giocatori e quella dello juventino Kwadwo Asamoah, giunto per la finale fra il suo Ghana e i Survivor e che alla fine ha premiato i ragazzi campioni di Balon Mundial.
[fonte: Digi.To – Il magazine online dell’Informagiovani di Torino]
La tradizione vuole la sua parte durante la festa di San Giovanni, patrono di Torino.
E allora, accanto alle manifestazioni che hanno avuto come teatro il Po, il concerto lirico in piazza Castello e la sfilata di moda vintage, ecco l’evento tanto atteso da tutti, i fuochi artificiali.
Come ogni anno, dai Giardini Ginzburg sono partiti i fuochi d’artificio che hanno tenuto con il naso all’insù tutte le persone radunatesi intorno a piazza Vittorio Veneto.