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Mar 21


Questa mattina gli assessori Francesca Leon e Marco Giusta hanno presentato alla stampa SoundTubeIl nuovo suono della Metro di Torino, la trasmissione radiofonica che da oggi verrà trasmessa nelle stazioni della metropolitana.

Il video promozionale della trasmissione:

Semplicemente SoundTube. Il nuovo suono della Metro di Torino. Questo è il nome che i ragazzi dell’Associazione Culturale Klug, hanno dato alla trasmissione radiofonica che da oggi verrà trasmessa nelle stazioni della metropolitana.

SoundTube è un progetto patrocinato dal Comune di Torino, in collaborazione con GTT e l’Agenzia di comunicazione Zip, nonchè varie collaborazioni artistiche, tra cui quelle con TYC – Torino Youth Centre, Bodega Multimedia (etichetta discografica indipendente), Radio Banda Larga e IoSonoLaMusicaCheAscolto.

Ho incontrato – ricorda l’assessora alla cultura, Francesca LeonDavide e Stefano durante il primo “sabato dei cittadini”, momenti aperti in cui l’Amministrazione si mette in ascolto di chi ha proposte o pone all’attenzione problemi da risolvere. Mi hanno presentato con entusiasmo un progetto nato da giovani musicisti pensando ai propri coetanei e ai loro bisogni espressivi;. ho chiesto poi agli uffici di assistere i ragazzi, mettendo in campo l’esperienza dell’Amministrazione e aiutandoli a farla crescere e dandole sostanza progettuale. Oggi vediamo i frutti del lavoro nato dall’incontro tra i tanti attori che siamo riusciti a mettere insieme e quella che poteva rimanere una semplice proposta è diventata invece un’opportunità di formazione ed esperienza concreta per i giovani musicisti del territorio”.

L’appuntamento radiofonico andrà in onda dal lunedì al venerdì dalle 13.45 alle 14.15. L’obiettivo principale è quello di promuovere la nuova musica emergente e indipendente di band e artisti locali. Non solo, nella mezz’ora di trasmissione ci sarà spazio anche per dare notizie sugli appuntamenti musicali e culturali in programma a Torino, così come sulle iniziative rivolte ai giovani, promosse dalla Città o dalle realtà associative del territorio.

La nostra idea di Torino è di una città aperta e creativa, che coniuga innovazione e cultura quali motori di sviluppo e di trasformazione – spiega l’assessore ai Diritti, Marco Giusta -. Valorizzare le idee delle nuove generazioni è un modo per accompagnare uno sviluppo naturale della società sulla base di valori e sentimenti condivisi, significa dare spazio alle giovani generazioni nella costruzione di una città a loro immagine. L’iniziativa proposta da Klug permette di utilizzare la “voce” della metropolitana per trasmettere musica autoprodotta e completamente ‘made in Torino’, un modo leggero e coinvolgente per fare autopromozione a favore della città”. 

In sintesi: una puntata al giorno, nel momento di maggior passaggio di ragazze e ragazzi all’uscita da scuola o dall’università.

La trasmissione è affidata alla giovane redazione composta dalla speaker sedicenne Gea Venturino, da Davide Milani e Stefano Morena (ideatori del programma) e guidata da Lucilla Abbattista

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Feb 16


Un marchio che rappresenta i tre tasti stilizzati di una tromba verrà proiettato oggi, domani e domenica – da sera fino a tarda notte – sulla facciata della Mole Antonelliana per annunciare la rinascita del Torino Jazz Festival. La manifestazione porterà dal 23 al 30 aprile numerosi artisti a esibirsi sul palco delle OGR, nei circoli jazz centrali e periferici della città e in diversi teatri e musei, dal Piccolo Regio al Conservatorio a prezzi popolari.

Il logo è stato ideato dal gruppo di creativi Ikigai Media partendo da uno dei simboli per eccellenza del jazz, la tromba e gli strumenti a fiato. Si tratta di un marchio non privo di sinuosità e tagli netti, realizzato pensando allo stile di Torino, alle forme che si incontrano camminando e osservando le facciate di un palazzo nelle vie del centro, una chiesa barocca, i dettagli liberty di una vetrata.

Novità di questa edizione, diretta dal compositore e trombettista Giorgio Li Calzi in collaborazione con il sassofonista e compositore Diego Borotti, è il coinvolgimento diretto di musicisti italiani e torinesi con produzioni originali create per il festival, insieme a star del jazz internazionale e artisti provenienti da altri mondi musicali. 

Il programma del TJF sarà interpretato da grandi “vecchi” del jazz statunitense e da artisti che rappresentano l’evoluzione attuale del jazz, nel rock, nella musica elettronica e nei nuovi linguaggi improvvisativi che oggi contengono una forte identità extra-americana.

La sede del Museo nazionale del Cinema, monumento simbolo della città, richiama stasera, a sessantasei giorni dall’apertura ufficiale del festival, l’attenzione alla tradizione jazzistica torinese di un’area metropolitana che è territorio fertile per questo genere musicale da quasi un secolo e che la kermesse intende valorizzare e rafforzare, in sinergia con le istituzioni culturali, raccogliendo il crescente favore del pubblico.

Negli otto giorni, oltre all’energia degli assoli e delle jam session, si svolgeranno meeting, sonorizzazioni realizzate in aree pubbliche e private, incursioni musicali in luoghi atipici. Laboratorio di cultura per antonomasia, Torino intende sostenere e promuovere le produzioni e le sperimentazioni musicali, chiamando a collaborare tutte le realtà della città. Saranno infatti coinvolti nel TJF gli oltre 20 club cittadini in cui si suona jazz tutto l’anno e circa 250 musicisti (110 nei concerti del main, oltre 130 nei locali, 16 nei jazz blitz).  

Cinquanta concerti di cui sette produzioni originali, la prima italiana di un’artista iconica, numerosi spettacoli pomeridiani, aperitivi in musica e le esibizioni serali.

Il TJF intende proporsi come evento primaverile internazionale. Tuttavia l’edizione 2018 conta di sperimentare richiami nel resto dell’anno, con appuntamenti musicali e il coinvolgimento delle orchestre di allievi del Conservatorio e della Scuola Civica di musica e gruppi di studenti delle più titolate scuole specialistiche di jazz.

Il programma e gli artisti saranno annunciati alla conferenza stampa in agenda mercoledì 28 marzo.

Canali TJF

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Feb 02


Con l’inaugurazione della mostra ‘Richard Strauss e l’Italia” (curata da Giangiorgio Satragni) all’Auditorium Vivaldi, piazza Carlo Alberto 5a, ha preso il via il Festival dedicato al musicista, compositore e direttore d’orchestra che, nel 1906, nel teatro torinese diresse la prima italiana di Salome, una delle sue opere più famose.

L’apertura della rassegna è stata preceduta da un intervento musicale, all’interno dell’Auditorium, degli allievi della Classe di Musica da camera del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

Il Festival dedicato a Strauss durerà fino al 25 febbraio mentre la mostra sarà visibile fino al 17 marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 10-18 il sabato ore 10-13. L’ingresso è libero.

Richard Strauss (1864-1949) ebbe un forte legame con l’Italia e la sua cultura, come testimonia la mostra documentaria allestita per l’occasione. E tra i moltissimi luoghi che frequentò, Torino può
vantare diverse presenze del compositore in veste di direttore d’orchestra e soprattutto le prime italiane di due opere: Salome – sino ad allora mai rappresentata fuori dei Paesi di lingua tedesca,
con il debutto dell’autore sul podio di un teatro italiano – e Ariadne auf Naxos.

Tratta da Wilde e causa di notevoli scandali, la Salome consacrò Strauss come compositore per il teatro e in questo programma, oltre a essere messa in scena, è al centro di alcuni incontri, un convegno internazionale, tre pellicole cinematografiche basate sul medesimo soggetto e un nuovo spettacolo di prosa. Altre opere si possono ammirare in video, e non mancano omaggi a quel repertorio barocco francese che è stato oggetto di gustose trascrizioni da parte di Strauss. Nell’arco di tre settimane si potranno ascoltare dal vivo, insieme all’opera citata, oltre 50 composizioni tra musica sinfonica, da camera e vocale: un panorama capace di restituire un ampio ventaglio temporale e stilistico della produzione di Strauss, debitrice al mondo musicale tedesco e capace al contempo di aprirsi alle esperienze europee del Novecento.

Tutte le informazioni sul sito del Festval Strauss

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