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Mag 30



La Commissione Elettorale ha effettuato a Palazzo Civico la proclamazione degli eletti in Sala Rossa, 40 piĂą il sindaco.

Insediandosi formalmente dopo la proclamazione, il nuovo primo cittadino è intervenuto brevemente di fronte ad una Sala Rossa gremita. Dopo aver espresso dolore e sdegno per l’attentato di questa mattina in Afghanistan, che ha provocato il ferimento di cinque militari italiani, ha reso omaggio ai suoi predecessori e in particolare a Sergio Chiamparino, sottolineandone l’autorevolezza e la capacità con le quali ha guidato Torino per dieci anni.
Impegnandosi ad essere il sindaco di tutti, Fassino ha sottolineato come per la città si sia aperto un nuovo ciclo, che vede la vecchia factory town assumere un’identità plurale, dove all’industria automobilistica (che deve continuare a essere una realtà importante) si affiancano realtà rilevanti come quella finanziaria, il polo universitario, il settore terziario, un’offerta culturale di eccellenza.
E’ il frutto, ha rimarcato Fassino, della mobilitazione delle risorse umane, professionali, tecnologiche e finanziarie della società, unita al coraggio e alla determinazione dell’Amministrazione comunale nel perseguire la trasformazione.
Di fronte alla crisi economica e sociale, che incide anche sotto la Mole, vi sono sfide impegnative. Creare lavoro e stabilità di reddito per i precari, assicurare la coesione sociale offrendo servizi per infanzia, famiglie, anziani, integrazione multiculturale. E poi, fare di Torino una città in cui le donne siano sempre più motore di sviluppo e investire nel sapere e nella conoscenza, per una Torino capitale dell’innovazione e della scienza. Attenzione anche per la sostenibilità ambientale e la mobilità.
Possiamo vincere la sfida, ha detto Fassino, perché questa città è un giacimento straordinario di imprese, sapere e competenze: responsabilità delle istituzioni è mettere in campo progettualità e strumenti per promuovere una nuova fase di crescita.
Sarà necessaria la condivisione, che il sindaco ha definito come il metodo che ispirerà la sua azione. Confronto in Consiglio comunale cercando ogni convergenza possibile per il bene della città, cooperazione con le Circoscrizioni, concertazione con gli altri Comuni dell’area metropolitana e ricerca di ogni intesa con Provincia e Regione al di là del differente colore politico delle amministrazioni. E soprattutto, dialogo e concertazione con la società torinese nelle sue diverse articolazioni.
Questo, ha spiegato Fassino, anche con la costituzione di un Comitato di indirizzo strategico composto da qualificate personalitĂ  torinesi.
Infine, il primo cittadino ha annunciato che entro 48 ore sarĂ  definita la composizione della Giunta, con la conferma del 50% degli incarichi riservato alle donne: la prioritĂ , ha sottolineato, sono le esigenze di buon governo della cittĂ , mentre le legittime esigenze di rappresentanza politica dei partiti e della loro dialettica interna possono trovare soddisfazione in altre sedi della politica.
In conclusione, il ringraziamento del sindaco al Capo dello Stato, che ha voluto offrire riconoscimento al ruolo nazionale di Torino e al modo straordinario con cui il capoluogo piemontese sta celebrando i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Avvenuta la proclamazione, il sindaco Piero Fassino, secondo la legge, ha dieci giorni di tempo per convocare la prima seduta del Consiglio comunale, che darĂ  il via alla XV tornata amministrativa dal dopoguerra.

In base alla verifica dei risultati elettorali del 15 e 16 maggio scorsi, oltre al sindaco Piero Fassino, con 255.237 voti validi, risultano ufficialmente eletti in Consiglio comunale:

Partito Democratico, 16 consiglieri:
Stefano Gallo, Enzo Lavolta, Domenico Carretta, Ilda Curti, Luca Cassiani, Stefano Lo Russo, Roberto Tricarico, Michele Paolino, Giulio Cesare Rattazzi, Silvio Viale, Marta Levi, Domenico Mangone, Marco Muzzarelli, Alessandro Altamura, Giovanni Ventura, Lucia Centillo

Popolo della LibertĂ , 8:
Michele Coppola (candidato sindaco), Maurizio Marrone, Andrea Tronzano, Silvio Magliano, Paola Ambrogio, Paolo Greco Lucchina, Enzo Liardo, Raffaella Furnari

Moderati, 4:
Gabriele Moretti, Michele Dell’Utri, Giovanni Maria Ferraris, Giuliana Tedesco

Lega Nord, 3:
Mario Carossa, Fabrizio Ricca, Roberto Carbonero

Italia dei Valori, 2:
Giuseppe Sbriglio, Giovanni Porcino

Sinistra Ecologia LibertĂ , 2:
Michele Curto, Marco Grimaldi

Movimento Cinquestelle, 2:

Vittorio Bertola (candidato sindaco), Chiara Appendino

UDC – Unione di Centro, 2:
Alberto Musy (candidato sindaco), Federica Scanderebech

Domenico Coppola Sindaco, 1:
Denis Martucci (per decesso del candidato sindaco)

C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

Il discorso del Sindaco Piero Fassino (formato pdf)

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Mag 22




Con la sfilata della Cavalleria nelle strade del centro, si è conlcuso il XLIII raduno nazionale dell’Arma.
Il passaggio dei reparti in armi e dei radunisti è partito alle ore 10 da piazza San Carlo ed è proseguito verso piazza Carlo Felice, poi nuovamente piazza San Carlo, via Po e piazza Castello.
Alle 16 l’Ammainabandiera dai pennoni posti in piazza Castello ha chiuso ufficialmente il Raduno.

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Mag 21




In piazza d’Armi in scena i Lancieri di Montebello.
Uno degli appuntamenti piĂą attesti del XLIII raduno nazionale dell’Arma di Cavalleria.

Il reggimento Lancieri di Montebello è l’unico tra quelli della cavalleria italiana la cui origine e denominazione sono dovute a un fatto d’arme. Il 20 maggio 1859, durante la 2Ă  guerra di indipendenza, presso la piccola cittĂ  di Montebello, gli alleati franco-piemontesi si scontrano con gli austriaci. La brigata di cavalleria composta dai reggimenti Novara, Aosta e Monferrato, schierata a rinforzo di una divisione francese, con ripetute cariche respinse il quinto corpo d’armata austriaco.

Sotto gli occhi di un vasto pubblico, il gruppo dei Lancieri di Montebello, ha creato forme, caroselli e riproposto la famosa caricat.

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