Si è concluso alle 01:20 di lunedì 20 giugno lo scrutinio dei 919 seggi di Torino cittĂ : a seguito dello spoglio viene eletta a Sindaco di Torino Chiara Appendino con il 54,56% dei consensi, pari a 202.764 voti. Piero Fassino totalizza 168.880 voti, pari al 45,44%. Disponibile una simulazione della composizione del prossimo consiglio comunale (seggi e consiglieri eletti – PDF).
Disponibile l’audio della conferenza stampa (MP3) tenuta nella Sala Colonne di Palazzo Civico.
Nelle immagini del fotoblog l’attesa a Palazzo Civico prima dello spoglio, le prime dichiarazioni di Chiara Appendino, i festeggiamenti in piazza e le immagini della conferenza stampa di lunedì 20.
La Commissione Elettorale ha effettuato a Palazzo Civico la proclamazione degli eletti in Sala Rossa, 40 piĂą il sindaco.
Insediandosi formalmente dopo la proclamazione, il nuovo primo cittadino è intervenuto brevemente di fronte ad una Sala Rossa gremita. Dopo aver espresso dolore e sdegno per l’attentato di questa mattina in Afghanistan, che ha provocato il ferimento di cinque militari italiani, ha reso omaggio ai suoi predecessori e in particolare a Sergio Chiamparino, sottolineandone l’autorevolezza e la capacità con le quali ha guidato Torino per dieci anni.
Impegnandosi ad essere il sindaco di tutti, Fassino ha sottolineato come per la città si sia aperto un nuovo ciclo, che vede la vecchia factory town assumere un’identità plurale, dove all’industria automobilistica (che deve continuare a essere una realtà importante) si affiancano realtà rilevanti come quella finanziaria, il polo universitario, il settore terziario, un’offerta culturale di eccellenza.
E’ il frutto, ha rimarcato Fassino, della mobilitazione delle risorse umane, professionali, tecnologiche e finanziarie della società , unita al coraggio e alla determinazione dell’Amministrazione comunale nel perseguire la trasformazione.
Di fronte alla crisi economica e sociale, che incide anche sotto la Mole, vi sono sfide impegnative. Creare lavoro e stabilità di reddito per i precari, assicurare la coesione sociale offrendo servizi per infanzia, famiglie, anziani, integrazione multiculturale. E poi, fare di Torino una città in cui le donne siano sempre più motore di sviluppo e investire nel sapere e nella conoscenza, per una Torino capitale dell’innovazione e della scienza. Attenzione anche per la sostenibilità ambientale e la mobilità .
Possiamo vincere la sfida, ha detto Fassino, perché questa città è un giacimento straordinario di imprese, sapere e competenze: responsabilità delle istituzioni è mettere in campo progettualità e strumenti per promuovere una nuova fase di crescita.
Sarà necessaria la condivisione, che il sindaco ha definito come il metodo che ispirerà la sua azione. Confronto in Consiglio comunale cercando ogni convergenza possibile per il bene della città , cooperazione con le Circoscrizioni, concertazione con gli altri Comuni dell’area metropolitana e ricerca di ogni intesa con Provincia e Regione al di là del differente colore politico delle amministrazioni. E soprattutto, dialogo e concertazione con la società torinese nelle sue diverse articolazioni.
Questo, ha spiegato Fassino, anche con la costituzione di un Comitato di indirizzo strategico composto da qualificate personalitĂ torinesi.
Infine, il primo cittadino ha annunciato che entro 48 ore sarĂ definita la composizione della Giunta, con la conferma del 50% degli incarichi riservato alle donne: la prioritĂ , ha sottolineato, sono le esigenze di buon governo della cittĂ , mentre le legittime esigenze di rappresentanza politica dei partiti e della loro dialettica interna possono trovare soddisfazione in altre sedi della politica.
In conclusione, il ringraziamento del sindaco al Capo dello Stato, che ha voluto offrire riconoscimento al ruolo nazionale di Torino e al modo straordinario con cui il capoluogo piemontese sta celebrando i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Avvenuta la proclamazione, il sindaco Piero Fassino, secondo la legge, ha dieci giorni di tempo per convocare la prima seduta del Consiglio comunale, che darĂ il via alla XV tornata amministrativa dal dopoguerra.
In base alla verifica dei risultati elettorali del 15 e 16 maggio scorsi, oltre al sindaco Piero Fassino, con 255.237 voti validi, risultano ufficialmente eletti in Consiglio comunale:
Partito Democratico, 16 consiglieri:
Stefano Gallo, Enzo Lavolta, Domenico Carretta, Ilda Curti, Luca Cassiani, Stefano Lo Russo, Roberto Tricarico, Michele Paolino, Giulio Cesare Rattazzi, Silvio Viale, Marta Levi, Domenico Mangone, Marco Muzzarelli, Alessandro Altamura, Giovanni Ventura, Lucia Centillo
Popolo della LibertĂ , 8:
Michele Coppola (candidato sindaco), Maurizio Marrone, Andrea Tronzano, Silvio Magliano, Paola Ambrogio, Paolo Greco Lucchina, Enzo Liardo, Raffaella Furnari
Moderati, 4:
Gabriele Moretti, Michele Dell’Utri, Giovanni Maria Ferraris, Giuliana Tedesco
Lega Nord, 3:
Mario Carossa, Fabrizio Ricca, Roberto Carbonero
Italia dei Valori, 2:
Giuseppe Sbriglio, Giovanni Porcino
Sinistra Ecologia LibertĂ , 2:
Michele Curto, Marco Grimaldi
Movimento Cinquestelle, 2:
Vittorio Bertola (candidato sindaco), Chiara Appendino
UDC – Unione di Centro, 2:
Alberto Musy (candidato sindaco), Federica Scanderebech
Domenico Coppola Sindaco, 1:
Denis Martucci (per decesso del candidato sindaco)
C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale
Il discorso del Sindaco Piero Fassino (formato pdf)
Si è conclusa in corso la lunga notte elettorale che si è protratta fino al mattino.
Al V Padiglione di Torino Esposizioni il via vai dei plichi elettorali consegnati dai presidenti di seggio, mentre nella Sala Colonne di Palazzo Civico si sono alternati giornalisti, operatori televisivi e fotografi nella consultazione dei risultati.
La Sala era allestita con 9 monitor touch screen, 3 video proiettori e 2 schermi 16:9 che proiettavano i dati elettorali, con la possibilitĂ di poter effettuare consultazioni mirate su singoli candidati, e sui voti di circoscrizione.
A Torino ha vinto Piero Fassino che verso le 20 si è presentato a Palazzo Civico, sommerso da cameraman, fotografi e microfoni. Una breve visita, un saluto e poi di nuovo al comitato elettorale dove ha atteso l’esito finale della consultazione.
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