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Mag 04




La Mole Antonelliana s’illumina di rosa in occasione della Grande Partenza del Giro d’Italia 2011, evento ufficiale nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità del Paese.
Il monumento simbolo di Torino veste già una collana tricolore (accesa nella Notte Tricolore del 16 marzo scorso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) che, da giovedì 5 maggio alle ore 21 fino a domenica 8 maggio, si unirà al rosa, colore simbolo della corsa ciclistica più appassionante del mondo, eletta nel 2010 “Corsa a Tappe dell’Anno†dal prestigioso sito britannico Cyclingnews.com.
Insieme alla Mole, a riscaldare gli animi e segnare la Grande Partenza del Giro 2011, anche il ponte sul Po dedicato a Vittorio Emanuele I (collocato tra la Gran Madre e piazza Vittorio) e la Fontana del Cervo della Reggia di Venaria si coloreranno di rosa, per dare così un grande benvenuto agli atleti e al pubblico che giungerà a Torino per l’occasione.
Insieme agli appassionati di ciclismo inoltre, anche gli Alpini si uniranno alla festa del Giro, in occasione dell’annuale Adunata 2011, che avrà luogo a Torino nel fine settimana e che segnerà un momento emozionante e significativo nel fitto programma di appuntamenti e celebrazioni torinesi per i 150 anni dell’Unità nazionale.
Gli Alpini sfileranno venerdì 6 maggio per le strade del centro città insieme agli atleti delle 23 squadre che prenderanno parte al Giro d’Italia e sabato 7, in occasione della partenza, saranno parte integrante della festa che abbraccerà il via alla Corsa Rosa.
L’anello tricolore, progettato dagli architetti Lupi, Migliore e Servetto, rimarrà fino al termine delle celebrazioni, il 20 novembre prossimo.

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Mag 04




I colori del bandiera nazionale spiccano da qualche giorno su una ‘vela’ nel parco della Pellerina, all’angolo tra i corsi Regina Margherita e Lecce, nel medesimo sito che per anni ha ospitato il celebre Lucedotto di Richi Ferrero. Ora al posto di quella ‘gru’ è stato edificato un monumentosimbolo della pace di Mario Molinari, artista scomparso nel novembre 2000.

Si tratta di un’installazione alta una quindicina di metri, decorata con i colori del tricolore e affiancata da due semicilindri.

Il “totem della pace” – questo è il titolo dell’opera dello scultore nativo di Coazze, sensibile alle tematiche della pace – era stato individuato dalla Fondazione Mediterraneo, insieme ad altre sculture che saranno installate in altre città europee, come uno tra i simboli più appropriati per dare realizzazione al desiderio di diffondere simboli di amicizia tra i popoli.

L’idea era maturata nella seconda metà degli anni Novanta nel corso dei lavori dell’assise del Forum civile Euromed al quale parteciparono i rappresentanti di ben 36 Paesi.

Durante l’inaugurazione ufficiale, alla presenza del Sindaco Chiamparino e del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, il passaggio ideale del testimone dal Marocco, stato dove in ordine di tempo era stato allestito l’ultimo totem della pace, prima di Torino.

[fonte: TorinoClick]

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Mag 04




Una larga porzione del nuovo Parco Dora, sulla Spina 3, nelle Circoscrizioni 4 e 5, è accessibile ai torinesi.

Il grande bacino industriale dismesso – un’area di circa un milione di metri quadrati – non nasconde il passato laborioso, anzi: attraverso segni lasciati volutamente dai progettisti – pilastri, torri degli altiforni in calcestruzzo, scale metalliche – lo enfatizza, arricchendosi di alberi, cespugli, aiuole, aree per il tempo libero e per manifestazioni. Fino a pochi anni fa questo vasto territorio era occupato dagli impianti della Fiat e della Michelin.
L’industria pesante impiegava migliaia di addetti, una rete stradale e ferroviaria interna si innervava in mezzo alle officine, e per necessità produttive si era arrivati a ‘tombare’ un tratto della Dora Riparia. Poi esigenze di ricollocazione e riconversione industriale resero il distretto apparentemente inservibile, fino alla nuova attenzione di Palazzo civico e alle possibilità di utilizzo a uso collettivo concesse dal piano regolatore.

Nel 2003 il Comune affidò quindi inizialmente la progettazione del parco attraverso un bando internazionale al quale hanno lavorato un gruppo multidisciplinare specializzato nella trasformazione di comprensori ex industriali e il paesaggista Peter Latz, figura di spicco nell’ideazione di aree verdi su siti particolarmente compromessi.
Latz è noto per essere stato uno dei primi a occuparsi del recupero del bacino estrattivo e metallurgico tedesco della Ruhr e ha portato sotto la Mole la sua esperienza. Poi, nel 2007 la costruzione del parco è stato inserita tra le opere celebrative per il 150° dell’Unità d’Italia. Così, perseguendo lo spirito di co-finanziamento per un ordine di grandezza di investimenti che sfiora i 70 milioni di euro, Stato e Comune hanno permesso di compiere la realizzazione in più tappe.

Si tratta delle aree Ingest, Vitali e Valdocco, trasformate in un polmone verde destinato nel corso del tempo a divenire meta di passeggiate e relax. Il territorio ex Ingest, con i suoi 47 mila metri quadrati, è il più piccolo delle cinque aree di Parco Dora. Qui sono stati realizzati un giardino pubblico, zone ricreazione configurate con boschetti e prati, una serie di terrazzamenti e un orto all’interno di un edificio, oltre a un laghetto realizzato nelle fosse originarie dei nastri di laminazione.
Al centro dell’area Vitali spicca invece il capannone di strippaggio dove veniva trattato il metallo appena colato. Ora la costruzione è stata trasformata in uno spazio multifunzionale di 12- mila metri quadrati destinato a manifestazioni, mercati e incontri.

Il comprensorio è arricchito dall’installazione di Daniele Fissore Eroica. Eroi noti e ignoti. Dal Risorgimento, il futuro, un percorso d’arte ispirato ai personaggi che hanno fatto l’Unità d’Italia.

Nel settore più orientale del parco, sopra i 73 mila metri quadrati dell’area Valdocco, una grande piazza alberata è invece affiancata da vaste promenade.

Nel resto del comprensorio, ovvero nelle aree Michelin e Mortara e il tunnel stradale che transita sotto il parco e per il riordino complessivo della viabilità, con l’apertura del ponte – i lavori si concluderanno entro la fine dell’estate.

[fonte: TorinoClick]

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