Oltrepassi il portone di via Foggia 28 e per un attimo credi di essere a Berlino. È questa la sensazione che stamattina hanno provato un po’ tutti i partecipanti della quinta commissione consiliare, presieduta da Luca Cassiani, quando, varcato l’androne di una palazzina nel cuore del quartiere Aurora, si sono trovati di fronte a un’area urbana – che presto sarà abbattuta per essere trasformata in loft residenziali – ma che oggi – e ancora per soli due giorni – è una vera e propria factory, un luogo ideale da invadere con l’arte, la sperimentazione, la creatività e tutti quei progetti che puntano sulla condivisione, la rinascita e la rigenerazione.
Mille e cinquecento mq di spazio dismesso, che anziché essere lasciati senza scrupolo a un destino inconsolabile di deterioramento e abbandono, compongono uno spazio destinato alle mostre, alle performance, alle attività di quartiere, ai concerti e soprattutto all’arte urbana.
Un’operazione realizzata, senza alcun contributo esterno, dall’associazione Urbe – Rigenerazione Urbana, formata da nove ragazzi tra cui urbanisti, architetti ed economi e affiancata da molte realtà artistiche e associative, fra cui l’associazione Izmo, che si occupa di design e mobilità sostenibile, e il gruppo artistico Ozmotic.
All’interno inoltre, la fabbrica ha destinato alcuni spazi al progetto artistico Fart – Fare Arte a ogni costo, finalizzato a dare accoglienza e spazi di espressione a giovani artisti privi di visibilità nei consueti spazi espositivi della città .
Quella che un tempo era la fabbrica Aspira ora è un casa d’arte composta da una serie di stanze labirintiche colorate dove poter ascoltare musica dipingere, vedere alberi di parole crescere sulle pareti (Opiemme) e spaventose meduse incorniciare porte cadenti, dove i vetri rotti scompaiono inghiottiti da mostruosi hamburger e Marlin Monroe è un’impiegata del call center. Bottiglie di birra vuote indicano le direzioni in cui perdersi, ma puoi anche scegliere di sederti su quel divano marrone lì in fondo e credere nel Presidente o in Super Mario Bros. La cosa certa è che mentre sali e scendi e apri e chiudi, quelle scale e quelle porte, quella terrazza e quelle finestre, quegli stencil e quei murales, quei graffiti e quelle tag sono le cose più reali che uno possa vedere.
Tutto questo però ha una data di scadenza: 31 luglio 2011.
Lo spazio infatti è in attesa di essere demolito e riconvertito in modern loft. Fino a domenica però, l’ex fabbrica che è stata per quattro mesi un laboratorio di idee, uno spazio per l’espressione, un centro di eventi culturali e un luogo di svago e informazione per gli abitanti, riscoperto e reso temporaneamente accessibile a tutti, ospiterà chiunque volesse vederlo dal vero e non più solo in video.
L’assessore alla cultura Maurizio Braccialarghe, che entusiasta ha partecipato anche lui alla visita, ha garantito al gruppo creativo il suo sostegno affinché questo modo di far cultura, con passione e negli spazi della cintura – possa avere un futuro.
[fonte: TorinoClick]