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Lug 29


Oltrepassi il portone di via Foggia 28 e per un attimo credi di essere a Berlino. È questa la sensazione che stamattina hanno provato un po’ tutti i partecipanti della quinta commissione consiliare, presieduta da Luca Cassiani, quando, varcato l’androne di una palazzina nel cuore del quartiere Aurora, si sono trovati di fronte a un’area urbana – che presto sarà abbattuta per essere trasformata in loft residenziali – ma che oggi – e ancora per soli due giorni – è una vera e propria factory, un luogo ideale da invadere con l’arte, la sperimentazione, la creatività e tutti quei progetti che puntano sulla condivisione, la rinascita e la rigenerazione.
Mille e cinquecento mq di spazio dismesso, che anziché essere lasciati senza scrupolo a un destino inconsolabile di deterioramento e abbandono, compongono uno spazio destinato alle mostre, alle performance, alle attività di quartiere, ai concerti e soprattutto all’arte urbana.

Un’operazione realizzata, senza alcun contributo esterno, dall’associazione Urbe – Rigenerazione Urbana, formata da nove ragazzi tra cui urbanisti, architetti ed economi e affiancata da molte realtà artistiche e associative, fra cui l’associazione Izmo, che si occupa di design e mobilità sostenibile, e il gruppo artistico Ozmotic.
All’interno inoltre, la fabbrica ha destinato alcuni spazi al progetto artistico Fart – Fare Arte a ogni costo, finalizzato a dare accoglienza e spazi di espressione a giovani artisti privi di visibilità nei consueti spazi espositivi della città.

Quella che un tempo era la fabbrica Aspira ora è un casa d’arte composta da una serie di stanze labirintiche colorate dove poter ascoltare musica dipingere, vedere alberi di parole crescere sulle pareti (Opiemme) e spaventose meduse incorniciare porte cadenti, dove i vetri rotti scompaiono inghiottiti da mostruosi hamburger e Marlin Monroe è un’impiegata del call center. Bottiglie di birra vuote indicano le direzioni in cui perdersi, ma puoi anche scegliere di sederti su quel divano marrone lì in fondo e credere nel Presidente o in Super Mario Bros. La cosa certa è che mentre sali e scendi e apri e chiudi, quelle scale e quelle porte, quella terrazza e quelle finestre, quegli stencil e quei murales, quei graffiti e quelle tag sono le cose più reali che uno possa vedere.

Tutto questo però ha una data di scadenza: 31 luglio 2011.
Lo spazio infatti è in attesa di essere demolito e riconvertito in modern loft. Fino a domenica però, l’ex fabbrica che è stata per quattro mesi un laboratorio di idee, uno spazio per l’espressione, un centro di eventi culturali e un luogo di svago e informazione per gli abitanti, riscoperto e reso temporaneamente accessibile a tutti, ospiterà chiunque volesse vederlo dal vero e non più solo in video.

L’assessore alla cultura Maurizio Braccialarghe, che entusiasta ha partecipato anche lui alla visita, ha garantito al gruppo creativo il suo sostegno affinché questo modo di far cultura, con passione e negli spazi della cintura – possa avere un futuro.

[fonte: TorinoClick]

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Mar 04



Sopralluogo della quinta Commissione consiliare di Palazzo Civico a Palazzo Madama dove in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia verrà presentata un’ esposizione dedicata alla Sala del Senato. Il grande ambiente al piano nobile del palazzo ospitò dal 1848 il Senato Subalpino, poi divenuto il primo Senato del Regno d’Italia (1861-1864).

I lavori sono in fase di completamento, pronti per la Notte Bianca dell’Unità d’Italia.
La Notte Bianca del Tricolore, organizzata dalla Città di Torino, comincerà dalle ore 18 del 16 marzo e per l’occasione saranno aperti musei, gallerie d’arte e teatri cittadini.

La struttura dell’aula sarà ricostruita fedelmente con la grande cavea e fondali scenografici che riprodurranno le decorazioni dell’ambiente e l’atmosfera delle sedute all’epoca del Risorgimento.

La ricostruzione restituirà ai visitatori l’emozione e l’esperienza viva dei primi anni di attività della Camera alta, che verrà illustrata con supporti multimediali, visite guidate, conferenze e laboratori.
Un’esposizione che rimarrà allestita dal 16 marzo 2011 a gennaio 2012 e sarà un grande teatro di storia della nostra democrazia, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alle istituzioni di oggi per favorire la conoscenza e la comprensione delle regole, delle sfide e delle contraddizioni che hanno, nel tempo, segnato la vita della nazione.

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Gen 14



Sabato 19 marzo il Presidente Giorgio Napolitano raggiungerà il Museo Nazionale dell’Automobile, in corso Unità d’Italia 40, per tagliare il nastro e inaugurare il restaurato spazio espositivo. “Un museo che rinasce per la città” ha sottolineato stamattina l’assessore alla cultura Fiorenzo Alfieri durante il sopralluogo organizzato dalla quinta Commissione consiliare di Palazzo Civico.

È toccato al direttore Rodolfo Gaffino Rossi spiegare lo stato dei lavori a due mesi dalla nuova apertura. L’ingresso rimarrà lo stesso, le luminose vetrate di fronte alla collina e a ridosso del fiume Po davanti al quale sarà riproposto il precedente parcheggio di 90 posti.
Della gigantesca struttura preesistente che porta la firma Amedeo Albertini, l’architetto che progettò e costruì l’edificio terminato nel 1960, sono stati mantenuti e restaurati i fabbricati esterni e la scala centrale interna che porta ai tre piani (più un garage interrato) su cui si erge l’immobile.
Appena varcata la soglia, una sintesi di quanto conservato all’interno del museo accoglierà il visitatore che, se deciderà di andare a vedere il nuovo allestimento, una volta obliterato il biglietto, attraverso un tornello potrà accedere liberamente alle varie aree del museo.

Un grande spazio che renderà ben visibile e permetterà di ammirare le struttura curvilinea sovrastante accoglierà il pubblico: “Si tratta di una soluzione nuova – ha spiegato Gaffino – che servirà come luogo d’aggregazione e potrà anche ospitare eventi,incontri o piccoli concerti”. Il percorso espositivo comincia al secondo piano al quale, oltre che dalle storiche scale mantenute in vita, si può arrivare attraverso gli ascensori o le scale mobili.
Su questo livello si potrà realizzare un viaggio nel tempo dal carro di Leonardo (realizzato sull’antico progetto da un’azienda di Firenze) alla Multipla familiare, mentre il primo piano sarà invece dedicato alla storia della ruota e quella del motore.
La biblioteca, fornita di 20mila volumi, la cineteca e l’emeroteca occuperanno il piano terra: qui verranno ricavate due sale – una da 150 posti per le conferenze e l’altra, per i congressi, che potrà accogliere 400 persone – che potranno vivere autonomamente ed essere date in affitto. Non mancheranno l’area ristoro e l’annessa terrazza con vista sul Po. Per il nuovo allestimento scenografico è stato scelto lo scenografo franco-svizzero François Confino già autore di quelli del Museo del Cinema e del Barolo. “Attraverso il suo aiuto il Museo diventerà un grande polo attrattivo” ha sottolineato l’assessore Alfieri.
Il costo dei lavori è di 22milioni di euro (17milioni del Comune e 5 della Regione) per il restauro a cu vanno sommati 11milioni (Regione, Provincia, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Camera di Commercio e Aci) per gli allestimenti. “Abbiamo deliberato che il 50% delle spese dovranno essere coperte dalle entrate – ha terminato Alfieri – e preventivato circa 200mila visitatori l’anno”.

Le immagini dell’apertura del cantiere del 9 Novembre 2009

[fonte: TorinoClick]

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