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Gen 18



“Il fatto che un gruppo leader a livello mondiale come Lavazza abbia scelto di fare un investimento così importante a Torino è un primo segnale di fiducia nella nostra Città. Il secondo segnale importante è che l’investimento ricadrà in una zona tipica, con tutte le criticità di un quartiere con spazi urbani lasciati dal vuoto della manifattura che cambia pelle”.

Si è espresso così il Sindaco Sergio Chiamparino questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo headquarter di Lavazza, che nascerà nell’area delimitata dalle vie Bologna, Pisa, Ancona, largo Brescia e corso Palermo. Un progetto da 100milioni di euro che si integrerà perfettamente con il territorio, interpretando l’esistente in chiave contemporanea, e che Giuseppe Lavazza ha definito “uno sforzo di grande compartecipazione e passione”.

Il Gruppo Lavazza è nato a Torino 115 anni fa, da una piccola drogheria in via San Tommaso 10, e a piccoli passi è arrivato ad essere un’Azienda con 11 consociate dirette, presente in oltre 90 Paesi del mondo. È stato proprio Giuseppe Lavazza, vicepresidente del Gruppo, a presentare il progetto della nuova sede di Torino, la cui adozione è stata approvata ieri dal Consiglio Comunale. “La realizzazione della nuova sede costituisce un’importante e ulteriore conferma della volontà di radicamento e di crescita di Lavazza sul territorio. Contribuire alla valorizzazione di un’area così importante della città ci consente di poter esprimere la nostra gratitudine nei confronti di questi luoghi, a cui siamo legati con orgoglio sin dalle nostre origini. Inoltre, marcherà un’area che ci ha portato molta fortuna”.

In sala c’era anche Cino Zucchi, autore del progetto e affermato professionista, che nell’illustrare il plastico e i filmati ha regalato alla platea alcune suggestioni di grande impatto. Ha descritto l’operazione di recupero e riqualificazione dell’edificio ottocentesco della ex centrale dell’Enel di via Bologna, definita ‘la cattedrale’, che verrà destinata a servizi pubblici, e il carattere trasparente e orizzontale del tessuto dei nuovi volumi che si svilupperanno per ospitare, da qui al 2014, non meno di 500 persone.

[fonte: TorinoClick]