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Lug 12



L’arcivescovo Cesare Nosiglia è stato ospite a Palazzo Civico questa mattina. Si tratta della prima visita ufficiale nella sede dell’Amministrazione comunale da quando monsignor Nosiglia è alla guida della diocesi torinese. Giunto a Palazzo di Città questa mattina qualche minuto prima delle undici, il successore del cardinal Severino Poletto ha trovato ad accoglierlo il sindaco Piero Fassino e il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris.
Qualche parola di benvenuto e, dopo un breve colloquio privato nell’ufficio del primo cittadino, si è svolto l’ incontro in Sala Rossa con gli assessori e i consiglieri comunali.
Davanti ai membri dell’assemblea municipale, l’arcivescovo Nosiglia ha detto che la sua presenza in Sala Rossa deve essere considerata anche come “un gesto di piena disponibilità a far sì che le comunità cristiane possano collaborare con tutte le altre componenti della società con spirito aperto al dialogo, al corretto confronto delle diverse posizioni religiose e non, culturali e politiche di cui è espressione autorevole il Consiglio comunale”.
Volontà di confrontarsi e collaborare non sono certo una novità per i rapporti tra Chiesa torinese e amministrazione civica. “I campi su cui la Chiesa e le istituzioni ormai da tempo hanno avviato nella nostra città un proficuo impegno di collaborazione sono molteplici – ha ricordato Nosiglia – e riguardano aspetti molto sentiti e vissuti dalla gente: la famiglia, il lavoro, i giovani, l’educazione e la cultura, i poveri, gli immigrati.”
Collaborazione senza preclusioni. “La Chiesa – ha aggiunto l’arcivescovo – intende far parte e offrire il suo specifico contributo in questa alleanza, mettendosi in dialogo con tutti senza preclusioni: uomini di cultura e di scienza, della politica, del mondo del lavoro e di ogni realtà umana e religiosa, per valorizzare insieme ciò che di buono, di bello, di giusto e di vero ognuno porta con sé e orientare il proprio impegno verso il bene comune.”
Collaborazione nei fatti. “Ho chiesto al signor sindaco – ha detto ancora Nosiglia – di agevolare opportuni tavoli operativi di consultazione e di progettualità concreta nei molteplici ambiti che vedono impegnati nella città il Comune, le parrocchie e tante realtà religiose, civili e culturali, una sorta di “cabina di regia” che permetta di non disperdere le forze, non frammentare le risorse disponibili e mantenere un raccordo stabile anche per affrontare eventuali emergenze, come sta avvenendo per la questione dei nomadi e degli immigrati”.
Collaborazione per sfruttare le mille risorse della città, è quanto ha evidenziato nel suo discorso il sindaco Piero Fassino. “Serve mettere in campo energie, intelligenze, saperi, competenze, esperienze e buone pratiche. E – ha sottolineato il primo cittadino nel suo intervento – questo significa mettersi in relazione con le tante articolazioni professionali, civili, sociali, religiose di cui la società torinese è ricca. E fare ricorso a quel giacimento di generosità, amore per il prossimo, spirito di servizio civico che è costituito dal volontariato, dal no profit, dal terzo settore. E in tale contesto prezioso e irrinunciabile è il contributo che già oggi viene – e sempre di più potrà venire – dalla Chiesa, dal mondo cattolico, dalle tante espressioni di impegno sociale, civile, associativo che traggono ispirazione dalle ragioni della fede”.
“Siamo nella città dei Santi Sociali – ha ricordato Fassino – , la città in cui uomini illuminati scelsero di scendere in strada per dedicare se stessi al fianco degli ultimi, dei più umili. E il 200° anniversario dei San Giovanni Bosco, che festeggeremo nel 2015, sarà l’occasione per rivisitare e restituire alla memoria collettiva della città un periodo cruciale della storia di Torino e il ruolo essenziale che vi svolse il cattolicesimo sociale. Siamo nella Torino che lungo tutto il Novecento seppe accogliere e integrare chi venne qui a cercare lavoro e dignità e che oggi – ha sottolineato il sindaco – deve accogliere con la stessa apertura di cuore e di mente chi venendo da lontano ricerca qui le ragioni di una dignità di vita o chi è costretto alla fuga o all’esilio dai tremendi conflitti del nuovo millennio”.
Un appello alla collaborazione nel nome del bene comune è venuto infine dal presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris, che ha invitato a “superare gli steccati e le divisioni che troppo spesso insidiano i partiti e la dialettica politica, rischiando così di far perdere di vista il fine ultimo e supremo del nostro agire”. “Affinché i buoni propositi si traducano in buone azioni – ha evidenziato Ferraris – è necessario che la partecipazione politica sappia riscoprire la sua più autentica e primaria vocazione al bene comune.”

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Mag 13




La macchina comunale lavora a pieno regime in questi giorni in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011, che porteranno all’elezione diretta del nuovo Sindaco e al rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli di Circoscrizione.
Nel V Padiglione di Torino Esposizione sono in corso le operazioni per la preparazione dei materiali da inviare ai seggi: vengono assemblati e posti in appositi contenitori, uno per sezione. Il Presidente vi troverà registri, buste, avvisi, libretto di istruzione per le operazioni di spoglio.
Ognuna delle 919 sezioni elettorali cittadine viene preparata singolarmente: al via del responsabile le scatole sono depositate su un nastro trasportatore per essere riempite man mano con il materiale necessario.
Concluso il percorso, le scatole sono sigillate e caricate sui camion insieme alle schede elettorali per arrivare alla loro destinazione di via Bixio. Da via Bixio verranno consegnate nella giornata di sabato, alle singole sezioni elettorali, dove, costituito il seggio, presidente e scrutatori verificheranno le schede e le timbreranno.
Al termine il seggio viene chiuso e sigillato: riaprirà domenica mattina per dare inizio alle operazioni di voto.

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