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Mag 13




Dal 12 maggio al 16 settembre 2011, le grandi sculture realizzate dal celebre artista giapponese Kan Yasuda sono esposte nel principale parco della città, il Valentino.

Di queste due sono ospitate nel cortile della Facoltà di Architettura e le altre sette lungo un percorso che attraversa l’Orto Botanico, il Borgo Medievale, la Fontana dei Dodici Mesi e l’Imbarco del Re.
In contemporanea, la sede torinese di Ersel, in piazza Solferino, è sede di una mostra dove, insieme a bozzetti, progetti e immagini che illustrano e completano il ricco percorso creativo di questo straordinario artista, sono allestite altre sue opere.

I suoi lavori sono realizzati prevalentemente in marmo bianco di Carrara, bronzo nero e granito e hanno forme semplici spesso levigate, di varia grandezza.
Nato a Bibai nell’isola di Hokkaido, Kan Yasuda si diploma nel 1969 presso l’Università Nazionale di Belle Arti di Tokio. Frequenta in seguito l‘Accademia di Belle Arti di Roma, decidendo di allestire il proprio laboratorio in Toscana, a Pietrasanta, dove attualmente risiede.

“Le opere di Yasuda si collocano nello spazio come presenze vive e in certo senso sacre – spiega Antonio Paolucci, storico dell’arte e direttore dei Musei Vaticani -. Sembrano chiedere al riguardante contemplazione e silenzio. Un dio, probabilmente, abita gli oggetti in marmo e in bronzo di Yasuda”. Il suo modo di fare arte ha come obiettivo il totale coinvolgimento del visitatore. Con le sue installazione, infatti, Yasuda cerca di far emergere nel fruitore delle sensazioni e di stimolarne comportamenti e azioni: il pubblico spesso non si limita a guardare o toccare le sue sculture, ma entra nei buchi in esse presenti, batte sul bronzo o si fermano ad ascoltarne i suoni prodotti.

Il progetto, dal titolo Toccare il tempo, è organizzato da Ersel in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia, con il patrocinio della Città di Torino.

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Gen 14


La grande grafica giapponese: dall'Ukiyo-e all'illustrazione contemporanea

Per la prima volta in Europa alcuni importanti artisti di grafica contemporanea giapponese si confrontano con gli autori classici che hanno operato nel periodo d’oro dell’arte nipponica, dall’inizio del ‘700 all’apertura del paese all’Occidente nel 1868.
Ciò che unisce il mondo classico e quello moderno è l’alta qualità dell’opera grafica; si utilizzano le stesse simbologie e temi letterari. Inoltre gli artisti giapponesi contemporanei colgono la cura dei dettagli, l’eleganza delle soluzioni, la raffinata scelta dei colori dei maestri antichi, influenzando talvolta la produzione artistica occidentale. Sono presenti circa 300 opere.

La mostra esposta presso la sala esposizioni dell’Accademia Albertina di Belle Arti sarà aperta al pubblico fino al 14 febbraio 2010.
Apertura tutti i giorni dalle 11,00 alle 18,00.
Ingresso libero.
Sito ufficiale della mostra – mostregraficagiapponese.wordpress.com
Sito dell’Accademia Albertina – www.accademialbertina.torino.it

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