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Mar 07


Si è conclusa la terza edizione del Turin Islamic Economic Forum 2017 che, lunedì 6 e martedì 7 marzo, ha portato nel capoluogo piemontese, al Centro congressi Torino Incontra, alcuni tra i piĂą importanti protagonisti e conoscitori dell’economia e della finanza dei paesi arabo-islamici.
Due giornate di attività, dieci sessioni con approfondimenti e dibattiti, cinquanta relatori tra amministratori pubblici, ricercatori e docenti universitari, imprenditori ed esperti di finanza: un denso programma di incontri e momenti di confronto pensato per creare, a Torino e in Piemonte, le condizioni affinché la finanza islamica possa fungere da catalizzatore di sviluppo economico e, al tempo stesso, risultare concreto fattore di inclusione per migliaia di musulmani che oggi vivono e lavorano nella città della Mole.
Il forum organizzato da Città di Torino, Università degli Studi, Camera di Commercio di Torino e Assaif (Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria), si propone di fornire a rappresentanti di istituzioni e a imprese piemontesi, italiane, europee e del mondo islamico, la possibilità di approfondire la conoscenza delle potenzialità e delle opportunità offerte, a Torino e in Piemonte, da settori dell’economia importanti e in espansione, al fine di favorire investimenti e sviluppo del territorio.

Approfondimenti:
“Essere comunitĂ  è amare le differenze” – il testo dell’intervento che la sindaca di Torino Chiara Appendino in apertura della seconda giornata del Tief
Tief 2017: firmato memorandum per incontri B2b tra imprese a Dubai e a Torino
TIEF: Metro, dalla finanza islamica le risorse per la linea 2?
Tief: Torino, una cittĂ  dove poter vivere e lavorare

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Mar 06


Si è aperto questa mattina, nella sala Cavour del centro congressi Torino Incontra, il Turin Islamic Economic Forum 2017. Giunto alla terza edizione, l’evento organizzato da Città di Torino, Università degli Studi, Camera di Commercio di Torino e Assaif (Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria), si propone di fornire a rappresentanti di istituzioni e a imprese piemontesi, italiane, europee e del mondo islamico, la possibilità di approfondire la conoscenza delle potenzialità e delle opportunità offerte, a Torino e in Piemonte, da settori dell’economia importanti e in espansione, al fine di favorire investimenti e sviluppo del territorio.

Ad aprire i lavori il vicesindaco della Città di Torino, Guido Montanari. “Questa due giorni – ha spiegato Montanari – l’unico al mondo organizzato da una municipalità, sottolinea quanto Torino si riaffermi laboratorio e guida nello sviluppo economico e sociale. Siamo a una svolta. E la città, che è stata culla di scienziati, pionieri, tecnici, è pronta a essere guida del cambiamento: attraverso uno sguardo oltre i confini, il lavoro di squadra e l’ingegno. Questo incontro internazionale sulla finanza islamica dimostra che il cambiamento si guida attraverso l’inclusione, la tolleranza e il rispetto dei diritti di tutti”.

“Qui – ha proseguito il vicesindaco – sono state posate le pietre miliari di industrie riconosciute in tutto il mondo, di una cultura dei diritti dei lavoratori che è meta imprescindibile, di tradizioni che sono storia, ma anche di innovazioni. Scegliere di promuovere un forum di finanza islamica non è soltanto un’opportunità: è un’occasione per mettere sul tavolo concretamente nuove possibilità di sviluppo di ampio respiro, che guardino oltre i confini, non soltanto fisici, e che dimostrino che il cambiamento non si subisce ma si guida, garantendo sempre condizioni di inclusione, tolleranza e rispetto”.

Nel corso del Tief, da lunedì 6 a martedì 7 marzo, è previsto lo svolgimento di dieci sessioni con approfondimenti e dibattiti e la partecipazione di cinquanta relatori, tra amministratori pubblici, ricercatori e docenti universitari, imprenditori ed esperti di finanza.

Insomma, due giorni di attività e un denso programma di incontri e momenti di confronto pensato per creare, a Torino e in Piemonte, le condizioni affinché la finanza islamica possa fungere da catalizzatore di sviluppo economico e, al tempo stesso, risultare concreto fattore di inclusione per migliaia di musulmani che oggi vivono e lavorano nella città della Mole.

Informazioni sul sito del TIEF

[Fonte: TorinoClick]

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Lug 06


Migliaia di persone al Parco Dora per festeggiare questa mattina la festa di Id al Fitr, che segna la conclusione del mese di Ramadan per i fedeli musulmani.
Presente la sindaca Appendino che ha portato il saluto della cittĂ :

“Buongiorno a tutti,
per me è un grande onore rappresentare la Città di Torino in un momento così alto ed importante per i fedeli mussulmani come la fine del tempo del Ramadan, il mese del digiuno.
Per ciascuno di voi questo periodo ha costituito un’occasione di rinuncia non solo al cibo ma anche a ciò che c’è di malvagio nella nostra vita: i cattivi pensieri, le cattive azioni e la rabbia. Si tratta di uno dei pilastri della vostra fede e io sono profondamente convinta che la fede vissuta nel cuore e nella vita di ciascuno di noi, qualunque essa sia, costituisca un’occasione di ricchezza per l’intera società.
Nel mio discorso di insediamento ho affermato che non dobbiamo avere paura di uscire da noi stessi, da quella zona di conforto nella quale sovente cerchiamo di rifugiarci, per incontrare l’Altro, perché solo da un vero e profondo incontro ci si arricchisce reciprocamente.

Credo fermamente che non sia il compito di una Istituzione laica, come la Città, entrare nell’anima delle donne e degli uomini, ma sia nostro dovere preparare tutti quei fattori che garantiscano a ciascuno la massima libertà possibile e, nel contempo, l’adesione al patto sociale. Solo in questo modo possiamo costruire una società equilibrata, nella quale ciascuno possa aspirare a realizzare se stesso, nei propri valori, sogni, ambizioni e progetti.
Lo Stato laico è per sua stessa natura pluralista e dialogante, è il modo col quale anche le fedi possono prosperare e diventare, a loro volta, linfa della vita culturale e sociale.

Tutti noi siamo rimasti profondamente toccati dagli eventi di Dacca e in particolare, da torinesi, siamo vicini alla famiglia di Claudia D’Antona. Qualche giorno fa abbiamo ricordato le vittime di un altro attentato, quello di Istanbul, e ancora prima altre di Orlando. Noi, tutti noi, in una nebbia sempre più fitta, siamo ora chiamati a seguire però la luce del nostro cuore che ci indichi una via. A noi, istituzioni pubbliche, è dato un importante compito: quello di affermare chiaramente che i violenti e gli assassini non hanno etichette religiose, che non esistono religioni buone o religioni cattive ma solamente uomini e donne che nella loro vita cercano, per quanto è loro possibile, di compiere il bene e altri che invece provocano dolore e morte.
A voi spetta la responsabilità di aiutarci a spiegare questo, di supportarci in una azione costante di verità affinché nessuno possa confonderci e farci vedere nel nostro Prossimo non il nostro fratello o la nostra sorella ma un nemico.

Abbiamo con noi delle armi infallibili, una di queste voi l’avete praticata per un mese e la mettete a disposizione di tutta la società. Non è infatti con la violenza che si combatte il male, ma è solo con il bene, perseguendolo tenacemente in ogni nostro pensiero, parola e azione.
Grazie per avermi dato l’occasione di incontrarvi e di conoscerci un po’ meglio, anche se purtroppo non potrò presentarmi a ciascuno; sono certa però che questo sarà solo il primo passo della strada che percorreremo assieme.

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