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Feb 21



La retrospettiva di McCracken al Castello di Rivoli, curata da Andrea Bellini, codirettore insieme a Beatrice Merz del Castello di Rivoli, allestita nel grande spazio della Manica Lunga, segna l’inizio di una serie di esposizioni che il museo dedicherà a figure chiave dell’arte contemporanea. Realizzata con il contributo della Fondazione CRT, è sviluppata in stretta collaborazione con l’artista, presenta circa sessanta lavori storici a partire dalle tele degli anni Sessanta.
Esposte per la prima volta al pubblico, le sculture bicrome della metà degli anni Sessanta come Theta-Two e Mykonos, i dipinti della serie Mandala degli anni Settanta insieme a lavori come Wonder e Fair, due sculture realizzate dall’artista appositamente per questa mostra, entrambe datate 2010.

“Tutto il suo lavoro è legato al problema della percezione e all’incontro – spiega Bellini – di due mondi paralleli, quello fisico e quello mentale, quello visibile e quello invisibile. McCracken è convinto che la nostra realtà sia più ricca di quello che crediamo e che possiamo vedere a occhio nudo, e l’arte, (a suo avviso), può dare forma a questa parte nascosta della materia e dell’universo. Può quindi cambiare il mondo, risvegliare le coscienze e arricchire la nostra vita”. Divenuto noto per ciò che egli definisce “blocchi, lastre, colonne, assi. Belle forme basilari, forme neutre”, McCracken parte dall’oggetto minimalista – o struttura primaria (come il cubo o la tavola in legno compensato) – per ricoprirlo di colori vivaci, utilizzando fibra di vetro e resina di poliestere, e trasformarlo da “forma neutra” in un oggetto che coniuga le tendenze anti-illusionistiche del Minimalismo con i colori dell’industria automobilistica e con l’idea di uno spazio mentale e immateriale.

Negli ultimi anni le opere dell’artista americano – McCracken è nato nel 1934 a Berkeley, in California, mentre oggi vive a Santa Fe, in Nuovo Messico – sono state ospiti in molte rassegne collettive non legate alla corrente del Minimalismo, di cui fu uno tra i maggiori esponenti storici insieme a Donald Judd, Carl Andre, Dan Flavin e altri, ma dedicato ai temi più svariati: dallo psichedelico alla vita extraterrestre o ai rapporti tra arte e design.

“Egli non considera le proprie sculture come oggetti inespressivi e freddi, ma come entità vive e autonome, veri e propri “esseri” – ha continuato il co-direttore del Castello di Rivoli e curatore della mostra -. L’artista ha lavorato tutta la vita alla produzione di sculture geometriche astratte, come gli altri minimalisti, rivendicandone il carattere fondamentalmente antropomorfo e quindi anche una dimensione soggettiva, intesa come forma di alterità assoluta.
In fondo l’eresia di McCracken è proprio questa – ha sottolineato ancora Bellini -: egli condivide l’idea degli espressionisti astratti secondo la quale l’astrazione trascende il mondo materiale. I suoi lavori hanno quindi sempre un contenuto allusivo e metafisico, e rimandano ad altro, a una idea di bellezza, di energia, di perfezione e di rivelazione”.

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli
Periodo: Dal 22 febbraio al 19 giugno 2011
Orario: Dal martedì a venerdì ore 10,00-17,00
Ingresso: intero € 6,50, ridotto € 4,50
Telefono: 01119565280
Email: info@castellodirivoli.org
Sito: www.castellodirivoli.org

[fonte TorinoClick]

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