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Gen 11


La Sala Rossa s’è stretta questa mattina intorno alla vedova Maria Pia, alle figlie Silvia, Laura e Giulia, per l’ultimo saluto a Valerio Zanone, scomparso a Roma giovedì, al termine di sofferenze durate un anno. La malattia l’ha strappato alla vigilia del suo ottantesimo compleanno. Nel 1990 era stato eletto il 30 luglio allo scranno più autorevole della Città, incarico che ha lasciato, al termine di diciotto mesi, il 31 dicembre 1991, per candidarsi in Parlamento, in una fase complessa della vita amministrativa.

Oggi la collettività torinese gli ha reso omaggio, ricordandone attraverso le parole di Ferdinando Santoni De Sio, Fulvio Gianaria, Alessandro Altamura – gli amici di sempre – il rigore morale, la generosità personale, la passione civile e politica. Tutti hanno avuto espressioni di grande cordoglio ripercorrendo ricordi personali, che hanno composto il mosaico di persona autorevole, schiva, profondamente laicista, che “parlava alla testa e scaldava il cuore”. La cerimonia, di fronte al feretro e al picchetto d’onore, è stata aperta dal presidente del Consiglio Comunale Giovanni Porcino ed è durata poco più di un’ora, in un’atmosfera di grande partecipazione.

“Ha attraversato da protagonista per oltre cinquant’anni ogni fase cruciale della vita politica italiana, sempre fedele ai valori democratici. Era un uomo del Novecento che guardava al futuro”- ha sottolineato il sindaco Piero Fassino – Parlamentare, ministro, segretario nazionale del Partito Liberale Italiano, primo Cittadino, in ogni incarico che ha ricoperto Valerio Zanone ha lasciato un segno di profonda saggezza, di senso dello Stato e di autentico spirito repubblicano”.

All’idea di una società più giusta, Zanone ha dedicato il suo costante impegno ed è stato la figura di riferimento e il padre nobile dei liberali torinesi.

E’ stato consigliere del Piemonte dal 1970 nella prima assemblea costituente della Regione. E segretario del Pli dal 1976 al 1985, dopo Giovanni Malagodi. E’ stato ministro tra l’85 e l’89 nei governi presieduti da Bettino Craxi, Ciriaco De Mita e Giovanni Goria.

Deputato dal 1976 per 18 anni e cinque legislature fino al 1994. Dopo 12 anni di assenza dalle aule parlamentari, ma non dalla politica, è poi stato senatore della Margherita dal 2006 al 2008. Ministro dell’ecologia dall’estate del 1985, l’anno dopo firmò la legge istitutiva del ministero dell’Ambiente. Passato al ministero dell’Industria nel 1986, ha organizzato la conferenza nazionale dell’energia sulla questione del nucleare, presieduta dall’ex governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi. Dal 1987 è stato per due anni ministro della Difesa, affrontando tra l’altro la prima missione militare italiana nel Golfo Persico. Zanone è stato nell’Ulivo con Romano Prodi e nella Margherita con Francesco Rutelli. Una carriera politica, la sua, divisa tra Torino e Roma. Animatore per tanti anni del Centro Luigi Einaudi, fu presidente della Fondazione Filippo Burzio. L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte aveva da poco festeggiato i cinquant’anni della sua attività pubblicistica.

“Valerio E’ stato un intellettuale serio e rigoroso, un galantuomo con spiccato senso dell’ironia – ha aggiunto Fassino-. Sotto la sua guida l’Amministrazione Comunale pose le condizioni delle grandi trasformazioni urbanistiche che sono avvenute negli anni successivi, e che hanno cambiato il volto di Torino. È stato grazie alle sue scelte di sindaco che la città seppe iniziare un percorso che l’ha vista investire nell’innovazione, nella qualità urbana e nella cultura. In quell’anno e mezzo in cui è stato primo cittadino si posero le basi per il nuovo Piano regolatore, per il raddoppio del Politecnico e nella scelta della progettazione della linea 1 della metropolitana. Anche tutto il progetto del Passante ferroviario e della riconversione urbana delle Spine si deve a quel periodo”.

Nel pomeriggio la sua salma sarà cremata al Monumentale. Prima di lasciare Palazzo Civico, in Sala Rossa è stato suonato, per sua espressa volontà, il Silenzio e in piazza Palazzo di Città gli sono stati tributati da un picchetto della Taurinense gli onori militari.

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Ott 16


Il segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon a Torino è intervento alla sessione plenaria finale del Terzo Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale, presenti: il sindaco Fassino, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro Gentiloni e il presidente della Regione Piemonte Chiamparino.
Finito l’intervento al Forum, Ban Ki-moon è partito da Torino Porta Susa a bordo del Frecciarossa 1000 per raggiungere Milano Rho Fiera in occasione del World Food Day.
Nella serata di giovedì 15 Ban Ki-moon ha partecipato alla cena di gala del Led Forum nel grattacielo di Intesa Sanpaolo.

Di seguito l’intervento di Ban Ki-moon alla sessione plenaria del forum:

Questo è un incontro eccezionale, e vi ringrazio per il vostro impegno e il vostro interesse nel lavorare con le Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Tre settimane fa ho avuto la più straordinaria esperienza come Segretario Generale sinora, incontrando a NY esponenti dei governi di tutto il mondo per definire i punti dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030. Il nostro scopo è sconfiggere la povertà e raggiungere prosperità per tutti. Abbiamo conseguito questo obiettivo grazie a un sondaggio mondiale, al quale hanno risposto oltre otto milioni e mezzo di persone: governi, società civile, associazioni, tutti loro hanno dato il loro contributo, rispondendo alla domanda “Che mondo vuoi?”. Dai risultati di questo sondaggio sono nati 17 Global Goals per lo Sviluppo Sostenibile, che hanno al centro obiettivi sociali, economici e ambientali.
Il mondo sta diventando sempre più globalizzato e interconnesso, in ogni senso. Molte persone percorrono migliaia di chilometri al mese, come me; alcune città si stanno espandendo, la maggioranza delle persone vive in città o entro 500 km dalle grandi aree urbane. Voi siete un ottimo esempio: Torino e Milano stanno diventando un unico agglomerato urbano. Ci vogliono solo 41 minuti per percorrere la distanza tra le due città.
Dobbiamo quindi capire che i bisogni locali hanno una enorme rilevanza, esattamente come si sta affermando in questo Forum. I Global Goals realizzati localmente avranno impatto sul sistema mondiale.
L’inclusione sociale porterà pace e prosperità, ma questa passa attraverso l’uguaglianza di genere, migliori servizi sanitari, migliore istruzione, sicurezza. Gli obiettivi sono tanti, le persone coinvolte sono tante, è un compito decisamente difficile. Non dimentichiamo inoltre che migliaia di persone ogni giorno scappano da conflitti terribili, e l’accoglienza di queste persone è la più grande sfida che l’Europa sta affrontando in questo momento. L’Europa però non è da sola.

Un’altra sfida fondamentale è costituita dal lavoro: nel mondo ci sono oltre 200 milioni di persone senza lavoro, e circa 76 milioni sono giovani. Il gap sempre crescente tra ricchi e poveri sta intensificando le tensioni sociali.

I progetti di sviluppo che sono in corso in Africa, soprattutto quelli sulla salute, stanno facendo la differenza: ho potuto verificare personalmente i risultati di alcuni di loro. Allo stesso modo, ho visitato alcune strutture in cui si produce energia attraverso fonti rinnovabili. L’ILO sta creando politiche efficaci per il lavoro, puntando sulla green economy; lo UNDP è partner di progetti di sviluppo di successo.
L’agenda di Sviluppo Sostenibile 2030 è potente e visionaria, un documento ricco di spunti difficili da realizzare, ma è anche pratica, determina una serie di obiettivi concreti.
Abbiamo bisogno che i governi e le autorità locali vigilino. Non lasciate che le politiche siano solo parole, qualcosa che vale solo per gli altri: guidate i vostri cittadini dando l’esempio. Vi invito ad ascoltare le vostre comunità, a chiedere ai cittadini come vogliono che quegli obiettivi siano raggiunti, che forma vogliono dare al mondo: è necessario che le persone contribuiscano all’approccio che ogni paese avrà all’Agenda.
Non ultimo, il climate change. I governi rispondono, le comunità locali si danno da fare. A dicembre ne discuteremo a Parigi, e cercheremo di trasformarlo in un’opportunità per creare posti di lavoro e sviluppo.
Le soluzioni locali daranno vita a processi globali.
Lavoriamo insieme per un futuro migliore fatto di prosperità e dignità per tutti. Non lasciamo indietro nessuno.

Sul sito del Senato è inoltre disponibile il discorso del presidente Pietro Grasso.

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