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Feb 05


Stamani la stazione Marconi ha ospitato la consegna di 17 Punti blu salvavita corredati di defibrillatori semiautomatici, che consentiranno di completare la cardioprotezione delle 21 stazioni della metropolitana: lo scorso luglio erano stati posizionati i primi 4 defibrillatori nelle stazioni di Fermi, Porta Susa, Porta Nuova e Lingotto. Le apparecchiature sono state donate nell’ambito del Progetto Vita Piemonte, finanziato dalla fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi: al progetto ha collaborato l’associazione Piemonte Cuore Onlus.
Con questi 17 i defibrillatori installati in scuole, strutture pubbliche, impianti sportivi, autoradio dei Carabinieri, sede dei Vigili del Fuoco e strutture private di Torino e Provincia sono 122, quasi tutti in località della provincia di Torino: 105 di questi sono il frutto della collaborazione con Specchio dei Tempi. Anche il Duomo è stato dotato di questa apparecchiatura di soccorso in previsione dell’ostensione della Sindone.
La consegna dei defibrillatori è stata accompagnata da iniziative di formazione che hanno consentito di abilitare finora 1500 cittadini ed insegnanti all’uso dell’apparecchiatura, mentre 6000 sono state le persone sensibilizzate in incontri pubblici e nelle scuole.
Alla cerimonia di stamani erano presenti l’assessore Claudio Lubatti, l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, il presidente ed amministratore delegato di GTT Walter Ceresa, il presidente della fondazione Specchio dei Tempi Roberto Bellato, il presidente di Piemonte Cuore Onlus Marcello Segre, la cardiologa Daniela Aschieri e Federica Lisi Bovolenta, moglie del pallavolista Vigor morto nel 2012 per una crisi cardiaca e testimonial del progetto.
A fine mattinata nella stazione è stata scoperta una targa in ricordo di Lorenzo Greco, allievo dell’istituto Agnelli scomparso il 3 febbraio dello scorso anno a 12 anni per un arresto cardiaco.
All’installazione dei defibrillatori alle fermate della metro erano presenti oggi 600 studenti di 18 istituti scolastici torinesi, che hanno imparato l’importanza della chiamata tempestiva dell’ambulanza e dell’intervento di soccorso immediato in caso di arresto cardiaco.

[fonte: TorinoClick]

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Dic 07


È stato inaugurato il nuovo Centro regionale Grandi ustionati dell’ospedale CTO dell’Azienda Città della Salute e della Scienza di Torino (diretto dal dottor Maurizio Stella). Il Centro fu inaugurato nel 1968 e successivamente sottoposto a lavori di adeguamento strutturale nel 1986 e nel 2003; venne chiuso alla fine del 2008 per essere completamente ristrutturato.
L’attività del Centro fu poi allocata temporaneamente al terzo piano della torre degenze, mentre l’attività chirurgica è stata finora assicurata dal Blocco Operatorio di Chirurgia Plastica sito al 2° piano.
Attualmente il reparto accoglie, in numero massimo, 8 pazienti.
Alla base della decisione di rivedere completamente la progettazione del Centro vi era l’evidenza dell’inadeguatezza strutturale della sede storica: allocazione impropria della sala operatoria, mancanza di spazi idonei alla terapia intensiva, assenza di locali e percorsi separati per pulito e sporco, obsolescenza delle apparecchiature e degli impianti, insufficiente dotazione di posti letto. Tali considerazioni furono poste come propedeutiche alla ridefinizione del requisito funzionale/strutturale del nuovo reparto.

Il progetto di ristrutturazione è stato sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e dalla Regione Piemonte; la realizzazione è stata curata dallo Studio Sulmona e Vitali. Tra il 2006 ed il 2008, la Compagnia di San Paolo ha stanziato fondi per 4,5 milioni di euro, sia per la ristrutturazione del Centro Grandi Ustionati sia per la Banca della Cute del presidio ospedaliero CTO. Con questo contributo, la Compagnia ha permesso di adeguare la risposta del Centro, riferimento regionale per tali patologie, alle esigenze cliniche che si manifestano dalla fase di ricovero fino al completamento della fase riabilitativa, ottimizzando così la cura e l’assistenza a questi pazienti. L’intervento ha inoltre consentito l’accreditamento del Centro e della Banca della Cute come strutture di eccellenza nazionale in questo settore.

Il nuovo Centro Grandi Ustionati comprende:
• un’area per 4 pazienti in terapia intesiva, accolti in camera singola, dotata di opportune apparecchiature di supporto e monitoraggio e di due locali per medicazioni;
• un’area per 8 pazienti in terapia semi-intensiva, accolti in camere singole o doppie con servizi, dotate di apparecchiature di monitoraggio e di un locale per medicazioni. Questo settore comprende anche un locale per fisioterapia;
• un reparto chirurgico isolato, ma collegato ai due settori di degenza;
• un blocco di studi medici e una stanza per il medico di guardia, adiacente alla struttura.
Tutti i settori sono completati da opportuni locali di supporto, centrali di controllo e locali magazzino. I percorsi dei pazienti, del personale, dei visitatori e dei materiali sono stati definiti appropriatamente.

Il nuovo Centro è dotato di una capienza maggiore di posti letto e di una articolazione moderna degli spazi lavoro, che ne favoriranno un incremento di attività. Ciò risulta opportuno sia per venire incontro al bacino di utenza regionale, che talora non trova pronta disponibilità di letti, sia per far fronte alle frequenti richieste di ricovero provenienti da altre Regioni.
Anche in caso di macroemergenze, la disponibilità di un maggiore numero di letti si dimostrerà preziosa. Negli ultimi anni, nei casi di più elevata richiesta di ricovero in caso di disastri da incendi avvenuti nella regione (Fossano, Thyssen-Krupp, San Germano Vercellese) o sul territorio nazionale (Viareggio, Milano), si è palesata una scarsità di letti.
Inoltre, va sottolineato che, mentre la numerosità dei pazienti ustionati non è variata significativamente nell’ultimo ventennio, è tuttavia aumentata la prevalenza nel gruppo dei pazienti di età superiore a 65 anni, che attualmente raggiungono il 34% della casistica. Tali pazienti, particolarmente complessi e fragili, potranno nel nuovo Centro, più articolato e attrezzato, avere una risposta assistenziale più adeguata alle loro esigenze.
Non va poi trascurato il rilevante problema sanitario e sociale rappresentato dal progressivo incremento di patologie cutanee necrotizzanti infettive, che necessitano dell’ambiente di cura del nuovo Centro Ustionati e che precedentemente si riusciva ad accogliere con estrema difficoltà.

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