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Mar 03



Nell’ottobre del 2009 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ha rivoluzionato totalmente l’allestimento delle sue collezioni abbandonando l’ordine cronologico a favore di un criterio tematico.
La varietĂ  dei livelli di lettura e il coinvolgimento di saperi esterni ha dato la possibilitĂ  di collocare opere note in modelli interpretativi trasversali e riscoprire capolavori precedentemente non esposti.
Il carattere suggestivo di questa scelta deve rinnovarsi periodicamente, per poter far spazio a nuove ispirazioni.

Poco piĂą di un anno dopo il museo si modifica nuovamente, seguendo lo stesso schema, con la scelta di quattro nuovi temi da parte di quattro nuovi docenti, il teologo Vito Mancuso, il Fisico Mario Rasetti, il Filosofo Sebastiano Maffettone e lo Psichiatra Eugenio Borgna.

L’Anima, tema scelto dall’illustre teologo Vito Mancuso, vede oggi una radicale riformulazione del suo significato. Mancuso si sofferma sulle difficoltĂ  contemporanee nel riconoscere l’anima come entitĂ  persino all’interno degli organi ecclesiastici, e la necessitĂ  quindi di rielaborarne il senso sulla scorta del nuovo contesto scientifico e filosofico. Rielaborazione che ritroviamo anche nel percorso al primo piano, in cui si passa dalla religiositĂ  cristiana delle opere di Gastaldi e Spinazzi, all’espressione di una condizione umana in Fontanesi, fino alla concezione di anima come spiritualitĂ  assoluta, che si fa letteraria in De Dominicis, rituale in Nitsch o poetica in Kiefer.

Di tutt’altro tenore il tema dell’Informazione, sempre al primo piano, scelto dal Fisico Mario Rasetti. L’informazione, nel campo della Fisica, è intesa come una grandezza paragonabile a massa, energia, velocità. Si riferisce alla capacità delle molecole di essere portatrici di simboli, codici e segnali, di operare cioè come un messaggio necessario alla propagazione della vita. La concezione dell’uomo e della natura è per questo motivo analizzata confrontando diverse interpretazioni: la ciclicità delle stagioni nella serie di Reviglio, la storia millenaria in Penone, i segni biomorfi di Accardi, la visione analitica dello spazio di Dadamaino e Nigro, la maniacale classificazione di Höller.

Al secondo piano incontriamo la Malinconia, tema scelto da Eugenio Borgna, Psichiatra. La malinconia è intesa qui come condizione umana e mentale, concezione di un tempo “immobile e stregato”. Questa caratteristica si proietta sulla realtà e sulle attività circostanti, come nel tragico Asfissia! di Morbelli, e pervade le nature morte di de Chirico e De Pisis, lo spazio e gli oggetti nei video di Ulla Von Brandeburg e nelle fotografie di Elisa Sighicelli e Francesca Woodman, i paesaggi sospesi di Carrà e l’arte stessa in Paolini.Infine, il Linguaggio è stato scelto dal Filosofo Sebastiano Maffettone.
Dopo un prologo che evidenzia il rapporto dell’arte con la letteratura nelle opere ottocentesche di Canova, D’Azeglio, Carlo Arienti, il percorso si sofferma sulla nascita ed evoluzione dei linguaggi artistici, dalle diverse avanguardie di Balla e Fontana, al neorealismo pop italiano di Festa e Schifano in dialogo con quello internazionale di Warhol e Dion, per chiudersi con il ritorno alla letteratura nell’utilizzo del carattere tipografico di Nanni Balestrini.

[fonte: TorinoCultura]

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