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Mar 10



Musica, luci e fuochi d’artificio accendono la città il 16 marzo, nella Notte Tricolore che celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia. La kermesse si tiene nel centro cittadino, a partire da piazza Vittorio Veneto – il centro nevralgico della festa – fino alle piazze dedicate alle Province del Piemonte.

Programma definitivo della Notte Tricolore (pdf – 101Kb)

Anche Roberto Vecchioni, uno dei protagonisti dello spettacolo che animerà la “Notte Tricolore†in piazza Vittorio Veneto a Torino, indossa da oggi il braccialetto tricolore ideato dalla Provincia per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. A consegnare al vincitore del Festival di Sanremo 2011 il dono simbolico è stato il Presidente della Provincia di Torino Saitta, nel corso della conferenza stampa di presentazione della “Notte Tricoloreâ€, che si è tenuta al Tatro Carignano.
Nel suo intervento, il Presidente Saitta ha sottolineato la riflessione sul destino comune degli italiani e la forte proiezione verso il futuro delle celebrazioni e delle tante iniziative culturali che stanno segnando il 150° dell’Unità d’Italia a Torino e provincia. Ha ricordato inoltre il protagonismo giovanile che segnò l’epopea risorgimentale, l’attaccamento all’Italia ed ai suoi simboli (in primis il tricolore bianco-rosso-verde, emblematico di un’unità rispettosa delle differenze) che i patrioti risorgimentali ed i protagonisti della Resistenza dimostrarono concretamente, spesso sacrificando la propria vita per il bene della comunità nazionale.
Il Presidente Saitta e l’Assessore alla Cultura e al Turismo, Ugo Perone, hanno anche fornito alla stampa le indicazioni sui momenti salienti delle animazioni che la Provincia di Torino organizzerà durante la “Notte Tricoloreâ€. Sono previste l’apertura straordinaria al pubblico di Palazzo Cisterna ed una serie di animazioni ed iniziative in piazza San Carlo e in un tratto delle vie Lagrange e Carlo Alberto, con gruppi storici, bande musicali (tra le quali la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense) e degustazioni dei prodotti-simbolo di Torino, prima capitale d’Italia.

La Taurinense apre le manifestazioni con l’Inno di Mameli
In piazza San Carlo, la Notte Tricolore inizierà ufficialmente alle 20,30 con le note dell’Inno d’Italia, suonato integralmente dalla Fanfara della Brigata Alpina Taurinense diretta dal maresciallo capo Marco Calandri. Il “Canto degli Italianiâ€, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, sarà cantato in tutte le strofe dal Coro dei congedati della Taurinense e dal pubblico presente in piazza San Carlo. La Fanfara suonerà successivamente brani del proprio repertorio (con una particolare attenzione alle musiche risorgimentali) e sfilerà in via Giolitti, via Lagrange e via Maria Vittoria, raggiungendo Palazzo Cisterna Dal Pozzo della Cisterna, dove si terrà l’alzabandiera alla presenza del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e del Comandante della Taurinense, il generale di brigata Francesco Paolo Figliuolo. La sfilata riprenderà poi per via Carlo Alberto e si concluderà alle 21,30 in piazza San Carlo. Nata nel 1965 a Torino, la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense dell’Esercito è attualmente costituita da 35 musicisti tratti dai Reggimenti Alpini piemontesi. Il repertorio della formazione comprende, oltre le musiche di ordinanza militari, brani sinfonici e leggeri con particolare attenzione al repertorio originale per banda. Quella della Taurinese non sarà però l’unica formazione bandistica che animerà piazza San Carlo e le vie limitrofe: ci saranno anche la Banda Città di Ivrea alle 21,30 e la Banda Città di Collegno alle 22,30.

I quattro angoli di piazza San Carlo dedicati ai “colori del gustoâ€
Tre dei quattro angoli di piazza San Carlo arredati dalla Provincia di Torino con i gazebo per le degustazioni dei prodotti del “Paniere†della Provincia saranno dedicati ad un colore della bandiera italiana: bianco, rosso e verde; un quarto riporterà il colore “Blu Risorgimentoâ€, utilizzato per il look di Torino in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia:

  • il colore bianco sarà rappresentato dal Grissino Stirato Torinese, amato da Vittorio Amedeo II. Si racconta che il sovrano fosse debole di stomaco e che il Grissino venne ideato dai panettieri fornitori della Real Casa apposta per lui. Nell’angolo bianco della piazza saranno posizionati due gazebo: uno per la degustazione di Grissini e di formaggi del “Paniereâ€, uno installato dall’Associazione Panificatori Torinesi che servirà al pubblico grissini appena sfornati.
  • il rosso sarà il colore dei vini, in particolare i Nebbioli (Canavese Rosso e Carema), insieme agli altri vini DOC della provincia di Torino ed ai salumi
  • il verde avrà come prodotti-simbolo l’Asparago di Santena, insieme alla frutta e verdura del “Paniereâ€. L’Asparago di Santena fa parte della storia risorgimentale perché fu il Conte Camillo Benso di Cavour (illustre agrimensore ed agronomo, oltre che statista di livello europeo) ad introdurre a Santena la cultivar francese “Precoce di Argenteuilâ€
  • il blu sarà il colore del Gianduiotto, che nacque nel 1865 dalla maestria dei cioccolatieri della ditta Caffarel Prochet, che aveva sede proprio in piazza San Carlo

La sfilata di moda tricolore ed i gruppi storici animano le vie del centro
Dalle 21 alle 22 in via Lagrange angolo via Maria Vittoria si svolgerà la Sfilata Tricolore di moda “Fatta l’Italia, vestiamo gli italianiâ€, organizzata dalla Provincia di Torino in collaborazione con CNA-Federmoda. Nel frattempo alcuni Gruppi Storici allieteranno con danze risorgimentali i quattro punti in cui saranno installati i gazebo e inviteranno la gente a ballare. Per quanto riguarda le danze nobili risorgimentali, sarnno presenti “Nobiltà Sabauda 1861â€, “Ventaglio d’argento ‘800â€, “Campo dell’arte 1861â€, Gruppo storico Carignano, “Historia Subalpina†e “Conti di Rivaltaâ€. Canti e danze di contadini e popolani sarnno invece proposti dai gruppi “Borgo Talle 1800†e “Cantastorie di Alpignanoâ€. Nelle vie Lagrange, Carlo Alberto e Maria Vittoria passeggeranno e potranno quindi essere ammirati dal pubblico “La corte 1861â€, “J’amis ëd la frola†di San Mauro, “La lavandera e ij lavandè’ d Bertulaâ€, “Militaria 1848-1918†(con dame, alpini e bersaglieri).

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Mar 10



Nel salone juvarriano dell’ex Curia Maxima, palazzo monumentale neoclassico di via Corte d’Appello 16 a Torino, la cui costruzione iniziò con Filippo Juvarra e terminò nella seconda metà dell’Ottocento, è stata rivelata l’opera realizzata dai giovani artisti del Gruppo Radici dell’Accademia di Belle Arti, coordinati dal professor Claudio Pieroni. Il ciclo pittorico comprende due trittici che sono stati affissi alle pareti dell’Aula Camerale dell’ex Curia Maxima, una volta palazzo di giustizia, primaria sede della Camera dei Conti e del Senato del Piemonte, risalente al tempo di Vittorio Amedeo II, ora sede dell’Assessorato ai Servizi Civici, Cooperazione e Relazioni Internazionali della Città di Torino. I due trittici, composti da pannelli lignei di dimensioni 260×188 cm, installati uno di fronte all’altro nell’Aula Camerale, sono stati realizzati con il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni.

«La Curia Maxima rappresenta un palazzo di grande pregio della nostra Città, ricco di storia e cultura civica, ma anche di invidiabile valore artistico. La presenza di alcuni uffici dell’amministrazione comunale all’interno di questa sede ne ha aumentato il valore, rendendolo nuovamente un edificio al servizio della Città», dichiara Giovanni Maria Ferraris, Assessore ai Servizi Civici, Cooperazione e Relazioni Internazionali, Città di Torino. «Per questo motivo ho desiderato fin da subito che l’Aula Camerale, già ufficio del Ministro Siccardi, aprisse le porte all’arte per rievocare personaggi e tratti di storia della Città e ammirarli nelle opere di giovani e promettenti artisti, allievi dell’Accademia Albertina. Nulla però sarebbe stato possibile senza il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni, che ha condiviso e sostenuto il progetto, consentendo all’idea di divenire realtà.»

«Grazie all’impegno entusiasta e intelligente del Professor Claudio Pieroni, titolare della Cattedra di Pittura, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino finalmente ritrova la sua antica vocazione di essere un Istituto d’Alta Cultura in grado di produrre e proporre opere d’arte che dialogano con altre importanti Istituzioni culturali torinesi», commenta a margine Guido Curto, Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti. «Infatti, il Professor Pieroni, in solo due anni di docenza a Torino, ha saputo coalizzare intorno a sé, un attivissimo gruppo di giovani artisti-studenti, il Gruppo Radici. Proprio questi giovani, hanno risposto con slancio all’invito dell’Assessore Ferraris e hanno creato nella sede aulica dell’Assessorato un’opera site specific di carattere permanente, ispirata ai luoghi esemplari di Torino e ai protagonisti di quella visionarietà intellettuale che ha proiettato la città verso il futuro, rendendola un caso unico in Italia.»
«Da sempre Reale Mutua ha scelto di fare del mecenatismo, sostenendo il mondo dell’arte con il lavoro che sa fare meglio – offrendo cioè tutela alle esposizioni più prestigiose – o in modi nuovi, come in questo caso. Non appena ci è stata presentata l’opportunità, abbiamo aderito con entusiasmo», dichiara Luigi Lana, Direttore Generale di Reale Mutua. «Parliamo, infatti, di un’opera d’arte che resterà alla città di Torino e che vede la collaborazione dell’Accademia Albertina, prestigioso istituto da sempre dedito alla formazione di giovani di talento. Le sei tavole lignee sono anche un simbolo di fiducia in un futuro in cui creatività e impegno conteranno sempre di più. Reale Mutua è vicina al lavoro di questi ragazzi e di questa benemerita istituzione, con cui condivide i principi di impegno ed eccellenza.»

I partecipanti al Gruppo Radici, guidati dal prof. Claudio Pieroni, sono:

Fabrizio Amante
Federica Beretta
Concetta Cicoira
Damiano Fenoglio
Valentina Menegatti
Lorenzo Mo
Francesca Raffo
Ermal Rexhepi
Marta Scanu
Alejandro Tamagno

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