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Ott 21



L’America, dalla fine degli Sessanta al 2006, vista attraverso gli occhi, l’intelligenza,
lo humour e l’umanità di Robert Altman: questo tenta di raccontare la mostra Robert Altman. America America, un percorso che, attraverso 100 foto dai suoi film e dai suoi set e i manifesti dei suoi film, porta in primo piano i temi, i sentimenti, i paesaggi e soprattutto i volti che proverbialmente Altman mescolava, confondeva, sovrapponeva per restituire la casualità, quasi sempre crudele, raramente confortante, della nostra vita e del nostro mondo.

La mostra parte dai volti, più o meno famosi, e dalle coppie, più o meno male assortite,
che popolano i suoi film: dall’amarezza di McCabe e Mrs. Miller (Warren Beatty
e Julie Christie in I compari) e dalla spudorata provocazione di Hawkeye e Trapper
(Donald Sutherland ed Elliott Gould in MASH) fino agli scherzi sboccati dei cowboy
canterini Dusty e Lefty (Woody Harrelson e John C. Reilly in Radio America), dalla
svampita Millie (Shelley Duvall in Tre donne) e dal nevrotico “killer sentimentale”
Tom Frank (Keith Carradine in Nashville) fino al cinico executive hollywoodiano
Griffin Mill (Tim Robbins in I protagonisti) e alla tenera, scontrosa Emma (Liv Tyler
in La fortuna di Cookie), tutti raffigurano pezzetti di un’America disorientata.
Poi, i riti, le classi, la confusione pop, l’esibizionismo, l’ingenuità, le musiche e
l’incessante rumore di fondo che hanno trasformato la vita americana in un grande
Circo: la guerra come circo, e la politica, i riti sociali, i matrimoni, le sale da gioco, le
elezioni, lo spettacolo naturalmente.

Poi, le star, i divi che sono sempre accorsi a lavorare insieme a lui, con due piccole sezioni specifiche dedicate a due vere e proprie icone del suo cinema: Elliott Gould e Shelley Duvall. Gli attori lo adoravano perché lui adorava gli attori, li considerava artisti e creatori del film non meno del regista. Noti e meno noti, hanno materializzato insieme a lui la solitudine, la tenerezza, la stupidità, la vigliaccheria o il coraggio di un’umanità infinita.

La mostra, a cura di Emanuela Martini, è organizzata in occasione della retrospettiva completa dedicata al regista dal 29esimo Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre).
È prevista la pubblicazione di un volume di saggi e testimonianze edito da Il Castoro.

Maggiori informazioni: Museo Nazionale del Cinema

[fonte: TorinoCultura]

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