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Ott 19


Al via la seconda edizione del Tief – Turin Islamic Economic Forum che ha portato a Torino – nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi – 53 relatori provenienti da tutto il mondo a confrontarsi su tre principali tematiche: finance, food e fashion.
Ad aprire i lavori il Sindaco Piero Fassino insieme al Rettore dell’Università, Gianmaria Ajani e alla Presidente dell’Unione Industriale, Licia Mattioli, coordinati dal Direttore Generale della Città di Torino, Gianmarco Montanari.

Tra gli argomenti della mattinata del primo giorno di forum: il ruolo che istituzioni pubbliche e private possono avere nello sviluppo della finanza islamica e il mercato dei capitali islamici. Nel pomeriggio invece si è parlato di food.

Fonte: TorinoClick

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Nov 18


Il “Turin Islamic Economic Forum” guarda avanti e dà già appuntamento al 2015. Le date della seconda edizione sono già state fissate. Il prossimo incontro targato TIEF si svolgerà infatti nei giorni 19 e 20 ottobre dell’anno venturo. Ad annunciarlo il direttore generale della Città di Torino, Gianmarco Montanari, a conclusione dei lavori della “due giorni” internazionale dedicata alla finanza islamica e organizzata dall’Amministrazione comunale del capoluogo piemontese, in collaborazione con la Camera di Commercio e l’Università di Torino.
Sono state oltre 600 le persone provenienti dal mondo della finanza, dell’imprenditoria, delle università e delle istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, che hanno seguito i lavori del primo “Turin Islamic Economic Forum”.
Nella giornata conclusiva tra gli interventi più attesi quello della vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti, Licia Mattioli, che ha ricordato la presenza in Italia di 13mila imprese che impiegano capitali esteri, con un milione di addetti e una redditività media superiore del 20 per cento rispetto a quelle di aziende con capitale esclusivamente nazionale.
Gli investimenti esteri possono dunque contribuire in modo importante allo sviluppo economico dei nostri territori. “L’Italia è una Paese con elevato know-how, riconosciuto in tutto il mondo – ha sottolineato la vicepresidente di Confindustria – e la finanza islamica, economicamente responsabile, può trovare condizioni favorevoli per investire”.

Maggiori approfondimenti su Torinoclick del 17/11/2014 e del 18/11/2014

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