Oltre duecento oggetti esposti, tra oreficerie, vetri, porcellane, affiches e trattati scientifici. Un racconto sull’evoluzione e la pluralità dei significati del profumo dall’Antichità greca e romana al Novecento.
Il percorso espositivo della mostra, a Palazzo Madama Sala Atelier dal 15 febbraio al 21 maggio, parte dalle civiltà egizia e greco-romana, prosegue nell’Europa e nella civiltà islamica medievale, nelle corti rinascimentali francesi e italiane, fino all’Ottocento e alla “democratizzazione†del profumo, che da prodotto riservato alle élites diventa accessibile a fasce più ampie di popolazione. Si chiude infine con una ricca panoramica sul Novecento: flaconi, come quelli creati da René Lalique per François Coty, manifesti, calendari e etichette di case produttrici di profumo.
Oltre al contributo alla mostra di realtà museali torinesi (Palazzo Madama, MAO, Museo Egizio, Museo di Antichità , Biblioteca Nazionale, Biblioteca Guareschi della Facoltà di Farmacia) e nazionali (Palazzo Pitti, Museo Bardini e Galleria Mozzi Bardini di Firenze, Museo di Sant’Agostino di Genova), fondamentale è la collaborazione con il Musée International de la Parfumerie di Grasse che, insieme ad una preziosa selezione di opere ha messo a disposizione gli apparati multimediali sulle tecniche della profumeria.
Nell’ambito della mostra, l’Associazione culturale Per Fumum organizza un convegno internazionale sulla cultura dell’olfatto: dalla presentazione di profumi storici dell’Osmothèque di Versailles, all’incontro con creatori di profumi riconosciuti a livello internazionale, fino ad appuntamenti legati al mondo food & beverage. Infine, sempre nell’ambito della mostra, il profumiere Luca Maffei, ispirandosi alle collezioni storiche del museo del periodo romano, medievale, rinascimentale e barocco, crea degli odori-profumi diffusi nelle sale di Palazzo Madama.
Maggiori informazioni sul sito di Palazzo Madama